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SPMBT AAR Un mio vecchio pallino: Guerra Civile

Discussione in 'Le vostre esperienze: AAR' iniziata da Luigi Varriale, 9 Marzo 2015.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Vi propongo un AAR Steel Panthers dal tono umoristico (sullo stile del fallito AAR DAK II), ma di argomento serio.
    Quello di un'ipotetica guerra civile in Italia è sempre stato un po' un mio pallino, e qualche anno fa feci anche uno scenario su TOAW sull'argomento. Steel Panthers permette ovviamente più libertà di interpretazione rispetto a TOAW, e poi ho notato che è uno dei sistemi preferiti dell'onorevole sito netwargamingitalia.
    Imperativo categorico: scenari piccoli e gestibili, così da non lasciarli mai a metà o a meno della metà come mi è capitato col mostruoso DAK II campagna totale.
    Di seguito il primo scenario:

    22 Giugno 2015; Ansa.it
    Agguato militare a pattuglia dei Carabinieri alla periferia di Vruno
    Flash ore 18. Questa mattina un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell’edificio comunale di Vruno ed ha arrestato il sindaco. Il gruppo di fuoco ha poi teso un’ imboscata ad una pattuglia di Carabinieri accorsa per investigare. I due uomini della pattuglia sono entrambi deceduti nello scontro a fuoco. Secondo alcuni testimoni, la sparatoria sarebbe durata alcuni minuti, ed i militi dell’arma avrebbero tentato di reagire con le armi in dotazione, ma un inferno di fuoco si sarebbe scatenato da tutte le finestre del palazzo del comune; una vera e propria battaglia campale.
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    Cosa è avvenuto:
    Il movimento “Basta proteste si passi all’azione” (BPSA) è passato in effetti all’azione. I suoi leader hanno ritenuto di aver accumulato sufficienti forze per un’azione dimostrativa, divisa in due atti distinti: un’imboscata ad una volante dei Carabinieri di ritorno da una pattuglia di routine nel comune di Manverio e, ancora più audace, un attacco in piena regola alla caserma stessa dei Carabinieri situata nella frazione di Dullo.
    Le forze dei rivoltosi
    Comando Generale e Globale dei BPSA
    Sezione comando e assalto: MP-5 e Pistole semiautomatiche (Si pensa di provenienza austriaca)
    1a Compagnia di fucilieri motorizzati: Fucili da battaglia M-14 (avanzi di magazzino della Gladio e simili associazioni no profit sparse per l’Europa), e bombe a mano
    2a Compagnia di fucilieri motorizzati: idem
    Queste forze sono assegnate all’attacco alla caserma dei CC in frazione Dullo

    Compagnia A 1° battaglione Volontari: stessi avanzi di magazzino di cui sopra
    Compagnia B 1° battaglione Volontari: idem
    Queste forze sono assegnate al presidio di Vruno e la compagnia B è quella che ha stroncato i Carabinieri sulla provinciale in prossimità della rotonda di all’entrata del paesiello.

    Si noti che il termine “Compagnia" è puramente propagandistico. Meglio sarebbe dire “Squadra”

    Mezzi in dotazione ai Fucilieri Motorizzati: un misto di pick up di vari modelli, Land Rover e numero una... berlina di colore rosso da mimetizzarsi in seguito. Inoltre, se si riesce a tapparle tutti i buchi; un’Alfa 156 dei CC di preda bellica.
    Le Forze dei Governativi
    Al momento, solo gli effettivi della caserma dei CC al comando del Maresciallo Benzoni:
    Comando di Stazione: Maresciallo Benzoni ed aiutante: Beretta M-12S e 92SB
    Sezione investigativa: Brigadiere La Rosa ed un carabiniere: idem
    Sezione Motociclisti: Appuntato De Stefano ed un carabiniere: Beretta 92 SB
    Sezione Pronto Intervento: Brigadiere Corini ed un Carabiniere: deceduti in azione e le armi se le sono fregate i rivoltosi del 1° Battaglione Volontari

    Mezzi in dotazione: Land Rover, motorette BMW e se si riesce a recuperarla, un’Alfa 156 caduta nell’imboscata tesa dai rivoltosi.
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    La situazione in località “Frazione Dullo”. Le forze dei rivoltosi si preparano all’attacco, ma non hanno alcuna informazione sulla disposizione del nemico. Poi a qualcuno viene la bella idea che forse i CC usciranno per andare ad investigare l’incidente avuto dalla pattuglia del pronto intervento; ed a quel punto si potrà tendere una seconda imboscata.
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    Fotografia ripresa da un satellite americano alle prime notizie battute dall’Ansa.

    P.S. Tutti i nomi di località e di persona sono inventati. Ogni riferimento a soggetti realmente esistenti è puramente casuale
     
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    Ultima modifica: 9 Marzo 2015
  2. ivaldi79

    ivaldi79

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    Appuntato De Stefano ahahahha hai fatto tu lo scenario?
     
  3. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    è bello sapere di non essere l'unico malato in zona ... ti seguo con interesse ... poi mi sto affezionando al Maresciallo Benzoni non farmelo morire ...
     
  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Assolutamente si. Tutto di produzione artigianale
     
  5. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Steel Panthers permette anche ai malati più malati libertà di espressione.
     
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  6. StarUGO

    StarUGO

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    Tre domande:
    1) le forze non sono un po' sbilanciate a favore dei rivoltosi?
    2) I mezzi te li sei creati tu? (domanda un po' retorica,non credo ci siano nell'OOB di Sp.
    3) hai usato MBT?
     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    24 Giugno 2015
    Cominciano a trapelare notizie dalle agenzie di stampa circa i particolari della situazione. Quello che il governo si affretta a bollare come un episodio terroristico eversivo isolato, la realtà dei fatti ed i video on line descrivono invece come una vera e propria rivolta armata. Il BPSA proclama l’indipendenza da Roma nel territorio da controllato e dichiara che qualunque violazione della sovranità di tale territorio sarà considerata un atto di guerra. Un portavoce del movimento dichiara alla stampa che dopo trattative locali, il personale della stazione dei Carabinieri di Dullo è stato lasciato partire alla volta del territorio controllato dai governativi. Ai Carabinieri è stato garantito un lasciapassare attraverso le linee del BPSA alla periferia dell’abitato di Vruno. Il movimento esprime rammarico per la sorte toccata ad una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Dullo, ma dichiara, sempre lo stesso portavoce, che le forze militari BPSine hanno agito in stato di legittima difesa. Oltre a ciò il movimento riferisce alla stampa che i propri militari sono a tutti gli effetti da considerarsi dei combattenti in caso di ostilità con l’Italia e che come tali devono essere trattati dalle autorità italiane. Questi militari porteranno le armi e la divisa in conformità con le convenzioni di Ginevra.
    In pratica, una vera e propria dichiarazione di guerra al governo italiano, colto totalmente di sorpresa dagli avvenimenti.
    Roma cerca di arrabattarsi alla bell’e meglio alle prese con uno strumento militare tanto per cambiare deficitario tormentato dai soliti problemi: inefficienza delle unità di linea (eccettuato i reparti d’élite che però sono quasi tutti all’estero e che occorrerà tempo per richiamare in patria), colpite anno dopo anno dalla scure dei tagli sugli equipaggiamenti e sull’addestramento, a favore degli stipendi del personale, e soprattutto afflitte dalla malattia endemica delle forze armate italiane: più generali che soldati.
    L’EI rabbercia tanto per cominciare una compagnia di alpini dell’8° reggimento e la spedisce verso la zona calda. Pure uno squadrone di elicotteri da ricognizione arriva all’aeroporto di Vinola, capoluogo regionale, per cominciare le operazioni di intelligence ed osservazione circa l’entità della rivolta. Si prepara ad intervenire il GIS, anche se dalle prime indiscrezioni, la tipologia, consistenza e spiegamento delle forze ribelli è già al di là delle peculiarità operative del reparto antiterrorismo dei Carabinieri. D’altra parte il comandante dell’arma sbraita e batte il piedi presso il comando congiunto che i due Carabinieri finiti ammazzati non possono e non devono non essere vendicati.
    Dall’altra parte della barricata, la resa della guarnigione dei Carabinieri a Dullo ha scatenato gli entusiasmi della popolazione locale che simpatizza apertamente con la sollevazione. Un nuovo battaglione di volontari viene formato a Vruno, roccaforte dei ribelli, arruolando disoccupati, disperati e stritolati dalle tasse. Si arruola personale di tutte le classi sociali per la resistenza contro Roma. Vengono distribuiti fucili da battaglia, fucili d’assalto e bombe a mano che imprenditori locali hanno comprato nei mesi precedenti da tutti i canali del mercato nero (si dice con l’aiuto della criminalità organizzata) e ci si addestra sommariamente nei cortili di casa in attesa che arrivi inevitabile la reazione di governativi.
    Il BPSA fa appello alla comunità internazionale perché riconosca la legittima lotta del popolo BPSino in base al “Sacrosanto” principio di autodeterminazione dei popoli.
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    Un secondo battaglione di volontari BPSA prende posizione lungo le direttrici di accesso della roccaforte di Vruno. Si noti l’affollamento ci civili in evidente stato di ebbrezza, nell’abitato.
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    Elementi della Brigata alpina Julia, sono i primi a dirigersi verso il territorio ribelle. Si noti il Puma in testa di colonna, seguito da due camion. Gli altri Puma della compagnia non erano in buono stato di manutenzione. I due veicoli di coda sono un Iveco VML corazzato ed un VM-90 “Protetto”. Trasportano i mitraglieri ed i mortaisti del plotone armi pesanti della compagnia.
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    I ricognitori dell' ALE arrivano in zona e scoprono una bella quantità di “Nulla”. Sospette e pericolose sono però le posizioni preparate lungo la strada d’accesso a Vruno. Si informa la brigata alpina dei lavori campali.
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    Quadro Strategico:
    In rosso le posizioni dei ribelli
    In giallo quelle che vorrebbero occupare per completare lo schieramento iniziale
    In Blu i primi reparti italiani e loro direttrici. (Si notino i Carabinieri che hanno trattato un’uscita gratis di prigione stile monopoli, in cambio della resa).
     
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  8. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    1) Reparti governativi sono in afflusso, altri stanno essendo approntati.
    2) No, sono tutti mezzi presenti nell'OOB (Alcuni li ho modificati, come ad esempio i VML che nel gioco non sono sufficientemente corazzati).
    3) Steel Panthers Main Battle Tank.
     
  9. zethani

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    Non conosco Steel Panthers ma lo scenario è interessante anche per un profano! Speriamo che si evitino ulteriori spargim.... oh, al diavolo. SANGUE! :rage:
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Notte tra il 24 e 25 giugno 2015
    I Carabinieri del Maresciallo Benzoni giungono al posto dei blocco BPSA (eletto dai ribelli a confine ufficiale tra Italia e BPSA) e vengono bloccati dai militari nemici. Questi confermano il salvacondotto per i Carabinieri, ma intimano loro di consegnare i mezzi e le armi. Benzoni protesta per l'umiliazione, frigna e fa i capricci, ma i BPSini sono irremovibili. Così le dotazioni del 2°Battaglione Volontari si ingrassano di una Land Rover, di due motorette BMW e di pistole e mitragliette Beretta. I Carabinieri della sfigatissima stazione di Dullo, venivano quindi spediti a sud a piedi mesti ed incazzati. Un soldato BPSino si voleva tenere anche i berretti come trofeo, ma il comandante Croloti lo vietava espressamente. Con questa potente infusione di mezzi, il 2° Battaglione Volontari, veniva ribattezzato 211a compagnia di "Cavalleria non Blindata", ed iniziava una nuova carriera. Il Sergente Croloti, comandante della "compagnia", chiamava per radio (pure questa fregata ai Carabinieri) il comando supremo BPSino e richiedeva formalmente di essere liberato dal compito di tenere la linea, visto che adesso il suo reparto non è più un reparto di semplice fanteria da posizione. Il comandante "signore e padrone" Colonnello Varini, lo mandava a stendere e lo diffidava dall'ulteriore uso di una radio per futili motivi, pena fucilazione alla schiena.
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    Il nuovo squadrone di cavalleria "non Blindata" del BPSA, dopo la requisizione agli sfigati di Benzoni.

    Come ulteriore temporaneo successo dei ribelli, un elicottero AB 412 dell'ALE, beccato a sniffare troppo da vicino le posizioni ribelli, si beccava una raffica da 5.56 millimetri che pur non andando tutti a segno, erano sufficienti a far venire la diarrea al pilota, che si esibiva in una manovra evasiva.

    Mentre avvenivano questi incresciosi fatti, si profilavano per i ribelli casi piuttosto enormi da risolvere. Infatti una seconda compagnia dell'8° reggimento alpini si metteva per la strada per andare a dare una lezione ai ribelli, e prima di questa si era messo in moto il comando di reggimento, con tutto l'armamentario pesante, vale a dire mortai da 120 e Milan ATGM. Completano gli organici del comando un plotone esploratori/sciatori ed un plotone antiaereo dotato di missili Stinger, in caso a qualche ribelle spuntino le ali.
    Ora è urgente che il BPSA si affretti ad arruolare donne vecchi e bambini per tenere l'enclave di Vruno o la "guerra di indipendenza" potrebbe essere assai breve.
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    Il quadro strategico si delinea quindi fosco per i ribelli, con un reggimento (-) alpino in marcia verso di loro.
    Si rinnovano pressanti gli appelli del BPSA alla comunità internazionale per il "Sacrosanto diritto....bla....bla....
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    Compagnie A, B dell'8° in marcia verso il nemico. In mezzo, il comando reggimentale.

    In attesa degli aiuti internazionali (Boh ??), il comando BPSino prendeva le prime decisioni operazionali prima dell'incombente bufera:
    primo: la compagnia di fanteria motorizzata rimaneva a Dullo. Anche se in questa posizione il reparto era un po' isolato, la posizione dell'ex caserma dei Carabinieri era critica per mantenere il controllo delle provenienze dall'Italia nord orientale. La caserma in sé come valore strategico non ne aveva, ma la frazione di Dullo aveva sia una posizione dominante nei confronti delle provenienze da Nord Est, sia sul ponte che collegava Dullo con Vruno.
    secondo: il 1° Battaglione Volontari doveva essere ridislocato nella parte occidentale di Vruno per sorvegliare quelle provenienze, sempre con la speranza in futuro di reclutare abbastanza personale da poter prolungare la linea difensiva anche a nord della Tenuta Grassi (grasso imprenditore che aveva fin dall'inizio finanziato la rivolta). Alla 211a compagnia di "cavalleria" rimaneva il compito di difendere Vruno propria. Riserve disponibili nessuna, morale altissimo. Si attende il nemico.
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  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    26 Giugno 2015

    Aliquote delle forze governative (la Compagnia A dell'8° reggimento alpino sono giunte in prossimità delle posizioni ribelli e si preparano a svolgere un primo lavoro di ricognizione. Leggiamo dal rapporto del capitano Scotti, comandante della compagnia:
    "Arrivo in zona intorno alle 07:15 e comunico via radio di smontare da tutti i mezzi. Di iniziativa, i comandanti di plotone dispongono i loro reparti a lisca di pesce ai due lati della strada come da procedure operative standard: nello specifico diramo i seguenti ordini operativi:
    Il plotone mitraglieri assume immediatamente la sorveglianza della strada provinciale piazzando le proprie armi nel bosco a ridosso della S prima della scarpata di fronte alla compagnia.
    Il plotone mortai si dispone 150 metri alle spalle del mio comando pronto ad eseguire le richieste missioni di fuoco indiretto.


    E difatti non passano 10 minuti che il plotone mitraglieri in concorso con il plotone alpini cominciano a fermare e a dirottare il traffico civile verso nord, informando i conducenti che questa è una zona militare di guerra e che devono evacuare.
    Prendo contatto col comando di reggimento con la richiesta di avere distaccato il plotone esploratori per poter cominciare le dovute pattuglie di ricognizione.
    Rimangono in vigore gli ordini operativi reggimentali, che sono di accertare consistenza ed intenzioni di eventuali reparti ostili, ed organizzare le operazioni per riprendere il controllo dell'abitato di Vruno.
    Prendo contatto con ufficiale pilota dell'ALE che mi informa che l'abitato di Vruno è sicuramente...ripete...sicuramente occupato da forze ostili decise a contendere il possesso del territorio. La consistenza delle forze nemiche è al momento sconosciuta , ma l'ufficiale dell'ALE mi comunica che è stato già fatto oggetto di fuoco di armi leggere proveniente dalla periferia sud.


    Prime osservazioni topografiche e tattiche:
    Scarpata di fronte a me con posizioni preparate a difesa ad una distanza di 200 metri dall'apice della scarpata stessa. Il 3°plotone mi identifica un'AR-90 a c 400 metri dalle nostre postazioni.
    Possibile direzione di attacco, sulla destra sfruttando il terreno boschivo. Attacco frontale da escludersi, in quanto prevalentemente su terreno scoperto, solo parzialmente coperto da un campo coltivato ai due lati della strada.

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    Ricognizioni ulteriori fatte dopo dello scatto della fotografia qui sopra, rivelano che le posizioni preparate sono in effetti occupate da fanteria nemica. L'elicottero dell'ALE da a Scotti questa informazione a caro prezzo, essendo l'elicottero colpito dal fuoco di armi leggere provenienti dalle trincee. L'elicottero è seriamente danneggiato ed il copilota morto.
    BPSA 3-Governativi 0.
    Si noti nella fotografia l'autovettura civile, che i mitraglieri rispediranno da dove è venuta.

    Dall'altra parte della barricata, nuovi volontari aderiscono alla lotta per la libertà. Vengono formati due nuovi battaglioni di volontari con personale proveniente dall'abitato di Stura, a nord di Vruno. Il dramma è quello di armare queste forze e soprattutto di addestrarle a livelli accettabili. Le scorte di fucili d'assalto e da battaglia è quasi finito. Il Colonnello Varini è in viaggio verso Valseggia per reclutare nuovo personale. Occorrerà presto trovare dei fornitori di armi pesanti per far fronte alla superiorità tecnologica dell'EI. In oltre Varini sta accarezzando l'idea di una mossa rischiosa ma spettacolare per smuovere le acque sia politiche che militari di cui non vi anticipo nulla per mantenere l'effetto sorpresa. Oltretutto qualcuno di voi potrebbe essere un spia dei governativi.
     
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  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    26 giugno ora di pranzo
    Al posto di frontiera, cominciano le prime scaramucce. Sono punture di spillo, ma fanno comunque male. Un plotone governativo, che si muove con troppa disinvoltura tra i boschetti a sud del posto di frontiera, riceve fuoco proveniente da nord (armi leggere) e ci rimette un alpino. Gli strilli del sergente maggiore di plotone (Alpino napoletano), si sentono fino in Austria: "Ricchiuuuuuun !!! in steel panthers e strunzaaaaaaat si pagan cu sang !!!! Guardate andò camminate femminieeeeeelle". Senza porre tempo in mezzo, il plotone si mette al coperto.
    Il traffico civile tra Vruno e Manverio si interrompe, quindi addio ricognizione, ma oramai che gli Italiani sono sotto la scarpata, è notizia di dominio pubblico.
    Altra rilevante novità: due nuovi battaglioni di volontari, composti da studenti universitari fuori corso e lavoratori a progetto senza progetti, discendono da Stura alla volta di Vruno. Varini deve ancora decidere come impiegarli. A proposito di Varini; è ancora sulla statale per Valseggia, dove si sta recando in missione politico diplomatica.
    Mentre avvengono questi fatti, a Stura un'impresa edile mette a disposizione i suoi camion per costituire la compagnia logistica "Carlo Mieli"
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    Dal Canto loro, gli Italiani serrano sotto le posizioni del BPSA. Il comando dell'8° reggimento alpini si insedia alle pendici nord del comune di Manverio, dove transita anche la compagnia B, diretta al fronte.
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    Dopodiché, il Tenente Colonello Bianchi, il plotone esploratori e il Tenente Zucchelli (osservatore di artiglieria), si imbarcano sui loro veicoli e si dirigono anche loro verso Vruno, per dare appoggio alla compagnia A. All'interno del VCC-1 Bianchi ed il suo staff ponderano se sia il caso invece di usare la compagnia B per appoggiare la A, di mandarla invece ad assumere il controllo dell'importante nodo stradale Valseggia-Centro Commerciale-Brunolo, onde controllare le provenienze in teatro dall'Italia Nord Occidentale e minacciare Vruno anche da Occidente.
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    Nel Frattempo a Vruno la compagnia A è ansiosa di meare le mani ma il Capitano Scotti autorizza solo un'azine di "fissaggio" del nemico nelle sue posizioni. Tirano i Puma del Maresciallo Franchi con le 12.7 di bordo, tirano anche gli alpini del 3° plotone che hanno una linea di visuale sulla fanteria nemica trincerata. Gli alpini ingaggiano con AR-70, M-203 e Minimì, si unisce al coro pure un elicottero dell'ALE, ma senza disastrosi effetti apparenti sui ribelli, decisi a mantenere le posizioni. Il Capitano Scotti, tenta di strisciare in avanti con una pattuglia del plotone comando allo scopo di dare le coordinate della posizione nemica ai mortai da 81 della compagnia, ma il rischio è troppo grande ed il terreno troppo scoperto; il capitano quindi desiste, deciso a non guadagnare una medaglia al valore "postuma"
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  13. DistruttoreLegio

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    il Maresciallo Benzoni?
     
  14. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Caro Distruttore;
    Il maresciallo ed il suo manipolo sono arrivati a piedi a Manverio, hanno preso in prestito un veicolo dal comando reggimentale degli alpini e si sono spinti fino al capoluogo (e base operativa in divenire dei governativi) VINOLA.
    Quivi, l'unità del Maresciallo è stata riarmata con pistole mitragliatrici Beretta M-12 S e qualche bomba a mano, usando risorse del 4° battaglione mobile dei carabinieri appena giunto all'aeroporto di Vinola come parte dei supporti di brigata. In particolare il reparto di Benzoni è stato lasciato come un plotone indipendente di CC assegnato alla difesa vicina del comando della Brigata aeromobile Friuli, alla quale è stata assegnata la responsabilità operazionale del teatro.
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  15. DistruttoreLegio

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    una domanda tecnica. ma stai giocando una partita lineare o stai costruendo uno scenario turno dopo turno? no perché o Joseph Glidden gioca contro di te oppure non capisco come fai ... so che sono un rompino ma sono curioso come una femmina dal parrucchiere ... gestisci tutte e due le formazioni tu?
     
  16. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    27 giugno 2015 mattina presto
    Il Ten Col Bianchi arriva sul fronte della compagnia A (alpina), esamina rapidamente il terreno, riceve i rapporti sulla disposizione del nemico e impartisce direttamente gli ordini al reparto, facendo non poco incazzare il capitano Scotti che si vede momentaneamente scavalcato. Allo stesso tempo, Bianchi si attacca alla radio e ordina alla compagnia B di dirigersi alla massima velocità su VALSEGGIA, dove è stato avvistato un gruppo di gente armata. Alla compagnia A, Bianchi dirama i seguenti ordini:
    1. Il plotone Puma costituisce base di fuoco e batte le posizioni nemiche di sinistra.
    2. I Lince del Sergente Baroni costituiscono base di fuoco e battono le posizioni nemiche di destra.
    3. Il 2° ed il 3° plotone fanteria (appiedati) effettuano un movimento aggirante per la destra, sfruttando il terreno boschivo per cadere sulla sinistra del nemico e prenderlo di sorpresa.
    4. Gli osservatori di artiglieria di reggimento cercano di guadagnare una posizione dal quale possano dirigere il tiro curvo dei mortai da 81 di compagnia e di quelli da 120 del reggimento.
    5. Il plotone mitraglieri si attesta nella radura a sud del campo coltivato e si prepara a rinforzare la base di fuoco in caso di necessità.
    Nel frattempo arriva in zona tutto lo squadrone elicotteri del reggimento Vega, meno un plotone che è stato giudicato non riparabile e mandato a Bologna dal meccanico. Gli elicotteri trovano un bersaglio di opportunità immediatamente a nord della posizione di resistenza principale e lo innaffiano con le 12.7 di bordo. A bordo dell'elicottero comando, il Maggiore Pisati, comandante dello squadrone, apprezza che il nucleo è probabilmente la riserva nemica che sta intervenendo per rafforzare la difesa e ordina ai gregari di ingaggiarlo per fissarlo sul posto prima che giunga a destinazione. Mentre i suoi elicotteri compiono questa operazione, Pisati si inserisce nelle frequenze radio del reggimento alpini e di iniziativa comunica le approssimative coordinate ai mortai, in maniera da poter cominciare il tiro indiretto per sloggiare il nemico. Riceve a tal uopo il permesso via radio dal comando brigata (Aeromobile Friuli) di usare armi pesanti al di fuori dell'abitato; ma non...si ripete...non, all'interno di alcuna area urbana.
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    Presso la base operativa e logistica di teatro arrivano nuove forze governative: in primis il Generale Premoli di Braganza, comandante e signore assoluto della brigata aeromobile Friuli, incaricata di stroncare la rivolta. Con lui giunge all'aeroporto di VIGNOLA la compagnia A del 4° battaglione mobile dei Carabinieri che costituisce polizia militare della brigata e la compagnia logistica. Elementi del reggimento elicotteri Vega ( Squadrone A) giungono in volo e, come abbiamo visto , sono già in azione.
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    Per i ribelli cominciano a essere ca*zi amari, perché la superiorità di fuoco dei governativi è netta e perché Varini rischia di essere catturato o ucciso dalla compagnia B del reggimento alpino, senza contare che se gli alpini prendono il controllo di VALSEGGIA, come sembra che nulla possa impedirgli di fare, la posizione strategica del BPSA diventa subito delicata. Le urgenza più impellenti per il movimento allo stato delle cose sono:
    1. reperire armi anticarro per contrastare i mezzi corazzati degli Italiani
    2. procurarsi qualcosa per sparare ai maledetti elicotteri, fastidiosi quanto mai
    3. reclutare nuovo personale
    Nota positiva: il 3° e 4° battaglione volontari stanno affluendo da Stura per rinforzare le difese intorno a VRUNO. Per il momento il piano è di schierare un battaglione all'entrata ovest del paese ed un altro usarlo per rafforzare le posizioni a sud. Sono state avviate trattative per l'acquisto di armi più sofisticate senza le quali il movimento è condannato al fallimento o a passare a tattiche asimmetriche.

    Quadro Strategico
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  17. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Non sei affatto un rompino.
    Costruisco lo scenario turno dopo turno, controllo tutte le formazioni, specialmente per quanto riguarda le regole di ingaggio (importantissime in uno scenario di questo tipo pieno di civili).
    Regole di ingaggio = stato delle armi di ogni unità (attive/disattive e distanze permesse per sparare)
    Gli organigrammi sono scalati di un livello (squadra steel panthers = plotone reale). La armi in dotazione redistribuite di conseguenza (tipo mortai da 81 e supporti di reggimento/Brigata). Il livello plotone consente più sapore operazionale allo scenario.

    Ora ce l'ho io una domanda tecnica: chi è Joseph Glidden ?
     
  18. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    ho visto comparire campi di filo spinato ... per questo mi domandavo come facevi a deporli in gioco ... ma se gestisci tutto come costruttore è tutto spiegato ...

    Joseph Farwell Glidden (Charlestown, 1813 – Amarillo, 1906) è stato un inventore statunitense ideatore del celebre filo spinato.
    Uomo dalla personalità geniale ed eclettica, inventò il filo spinato utilizzando un macinacaffè per dare la particolare forma con spuntoni acuminati. Lo brevettò nel 1874, ma fu subito accusato di plagio e processato. Prosciolto con formula piena, fondò la Barb Fence Company a DeKalb.
     
  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    27 giugno 2015 dopo pranzo
    La campagna comincia a farsi più dura nel momento in cui gli Italiani si accorgono che le intenzioni dei ribelli sono serie e che la gente ha davvero aderito al motto "basta proteste si passi all'azione". La compagnia di alpini in transito verso VALSEGGIA viene attaccata non appena scollina sulla stradina che porta al paese; un fuoco non molto preciso, ma concentrato si abbatte sulla Land Rover di testa della colonna che trasporta i mitraglieri: un alpino morto ammazzato. Il resto della squadra, libera un paio di candelotti fumogeni, smonta, e si ripara dietro al veicolo. Il capitano Clerici, comandante della compagnia ordina di non fermarsi e personalmente si getta con i Puma del plotone comando verso le prime case della periferia sud da cui il fuoco proviene. I Puma avanzano sputando fuoco dalle AAMG, cosa che raffredda l'animo dei ribelli: niente tattiche sottili, niente preparazione metodica. Si avanza alla vecchia maniera. Clerici ha le balle in giostra, ed i suoi alpini sano che cosa questo vuol dire. A ridosso del condominio da cui proveniva il fuoco nemico, Clerici grida come un forsennato di smontare e di assaltare l'edificio. Il plotone risponde come un sol uomo, ma incontra il fuoco nemico non appena discende dai veicoli. Un alpino cade, Clerici in testa ai suoi imbraccia una Minimì e si getta contro l'edificio. Tutto il plotone lo segue sparando, andasse anche all'inferno. Arrivano ai muri esterni. Sibilano i 203 grida, raffiche di AR; poi sulla sinistra dell'edificio un gruppo di civili armati scappa nel panico più totale. Ma subito da un altro edificio vampe e fuoco di armi leggere. Queste sono a raffica…piccolo calibro…tipo 9 millimetri; un gruppo di ribelli con armi automatiche. Clerici ripara i suoi dietro il muro della prima casa, e pensa alla prossima mossa.

    Il terzo plotone adotta la stessa tattica sulla destra del fronte di attacco di compagnia. Il tenente Mulazzi si getta con i veicoli sul gruppo di edifici alla destra della strada. Attacca con le stesse modalità di Clerici, ma il fuoco proveniente dalle villette che gli stanno di fronte è nutrito. Rimbalzano I proiettili sulla corazza dei Puma, ma Mulazzi non ritiene di poter correre il rischio di smontare. Ordina invece ai suoi veicoli di ripararsi in un avvallamento.
    Di iniziativa, e senza ricevere alcun ordine, I mortai di compagnia smontano dai Lince e si dispongono all’interno di un boschetto a debita distanza. Il secondo plotone, che non dispone di Puma, smonta dietro una collina dai propri camion e si costituisce riserva di compagnia.
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    A VRUNO l’ALE ammazza un paio di ribelli colti lungo la strada principale del paese. “Gente armata ed in mimetica” comunica il Maggirore Pisati per radio. Più che sufficiente per sparargli addosso. Tanto più che gli elicotteri di Pisati sono da un paio di turni sotto il fuoco, ma non si capisce da dove proviene. Ancora una volta uno dei suoi piloti deve abbandonare la posizione e rifugiarsi a ridosso del terreno per evitare di incassare piombo.
    I mortai della compagnia A battono la trincea di sinistra dei ribelli, ma l’azione della compagnia è indecisa e lenta, sotto la guida del Ten Col Bianchi, che non vuole correre rischi. Continua la metodica manovra di aggiramento sulla destra che abbiamo descritto nel precedente paragrafo. I ribelli se ne stanno in silenzio. Il Capitano Scotti, a cui prudono le mani non ne può più di aspettare e ordina ai Lince dei mitraglieri ed ai Puma del suo plotone comando di avanzare lentamente verso le posizioni nemiche. Scotti stesso, con il suo plotone appiedato, avanza cautamente dietro ai Puma. Ancora dal nemico, nessuna reazione.
    Il Generale Premoli di Braganza, ascolta per radio, guarda I monitor dei suoi computer scambia opinioni con Bianchi via Skype…poi si attacca alla linea rossa con Roma: “Mandatemi rinforzi”.

    Varini è dibattuto: aiutare i patrioti a VALSEGGIA con buone probabilità di essere ammazzaro o caturato, o approfittare del combattimento per sganciarsi e riportarsi a VRUNO ?
    Mantenere VALSEGGIA darebbe grande bonus morale e prestigio al BPSA; però Il rischio di lasciarci la pelle, in uno scontro contro una compagnia regolare è elevato, così come quello di perdere in ogni caso il paese.
    Si accettano suggerimenti dall’audience
     
  20. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    VALSEGGIA combattimento del silo
    Il 27 si consuma una tragedia per la compagnia B dell’8° Reggimento Alpino. Il plotone del capitano Clerici viene contrattaccato con il fuoco di almeno due complessi di forze nemiche e viene schiacciato. Un plotone di ribelli, steso a terra in terreno rotto apre il fuoco dalla sua posizione coperta, provocando alcune perdite agli alpini. Rispondono al tiro i Puma ed i mitraglieri del sergente Elmi. Quando un altro reparto di ribelli, dotato di armi automatiche coraggiosamente contrassalta il plotone di Clerici, questo si sbanda e si da alla fuga, nonostante i tentativi di Clerici di tenere le teste a posto. Il risultato è devastante; gli alpini corrono in terreno scoperto e vengono falciati dal fuoco di altre unità ribelli appostate negli edifici. Il capitano Clerici, viene ucciso mentre tenta di recuperare i suoi ed il resto del plotone cessa di essere un’unità organica combattente. Questa è la prima sconfitta in campo aperto di un reparto governativo. Rimangono sul posto i Puma del Sergente Gatti, il cui fuoco impreciso non è riuscito a sopprimere abbastanza gli sparatori ribelli. Assume il comando della compagnia il Tenente Mulazzi, che ridispone i mitraglieri a debita distanza in maniera da sfruttare il vantaggio di gittata delle sue armi ed ordina al 3° plotone, riserva di compagnia di andare a tappare la falla lasciata dal ex plotone di Clerici. Per il momento la compagnia B desiste dall’attacco a VALSEGGIA. Approfittando della confusione, e apprezzando la situazione a VALSEGGIA come stabile, il comando rivoluzionario del supremo Varini se la batte dal paese per tornare a coordinare la difesa di VRUNO e a riprendere le trattative con vari interlocutori per un’appoggio politico e militare al movimento.
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    A VRUNO le cose non vanno così bene per il BPSA. Il reggimento elicotteri Vega imperversa mitragliando chiunque porti un fucile, e provoca un numero sensibile di perdite. La compagnia alpini, coadiuvata dal’aliquota del comando reggimentale, avvista con precisione le posizioni avanzate di difesa del BPSA e ci punta contro i mortai pesanti del reggimento. La confusione in paese è visibile, e si teme da un momento all’altro un assalto generale dei governativi. La consegna è durare fino all’arrivo di aiuti, ma gi elicotteri italiani imperversano rendendo costoso ogni spostamento, mentre la compagnia a del Capitano Scotti serra sotto lentamente ma insesorabilmente.
     
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