A cosa puntava Marco Antonio? Voleva veramente staccare il Mediterraneo orientale da Roma per fondare un impero egiziano con a capo i suoi figli? O è solo propaganda augustea?
Da quello che sapevo io era solo propaganda di Ottaviano. Ma non possiamo escludere niente. Massimo massimo avrebbe unito l'Egitto a Roma e avrebbe portato la capitale ad Alessandria d'Egitto come Costantino portò la capitale a Bisanzio.
Nel suo testamento lasciava ai figli di Cleopatra (in gran parte anche suoi a parte Cesarione) come eredità personale tutti i territori asiatici di Roma... a meno che non fosse un clamoroso falso augusteo, è un indizio pesante verso la tesi del tradimento di Antonio nei confronti di Roma
Scusate ma per i Romani le provincie non erano sempre di Roma, affidate ai vari proconsoli solo da amministrare? Come poteva Antonio disporne come se fossero proprietà personali e lasciarle in eredità? Credete che avesse perso così tanto la bussola da credersi un sovrano e quindi poter disporre dei suoi possedimenti a piacere? Sbaglio fino al tardo impero i possedimenti restavano di Roma e non personali dell'Imperatore?
Per i territori barbarici era così, per territori già civilizzati invece spesso si ricorreva a Stati clienti, i cui sovrani giuravano fedeltà a Roma potendo rimanere ad amministrare il loro territorio. Un esempio di re cliente è Erode il Grande, quello dei Vangeli. Da wiki, con fonti: Pare proprio che Antonio avesse interpretato la divisione dell'Impero come una separazione vera e propria.
Sbaglio od i regni clienti non erano considerati, giuridicamente, territorio romano e quindi non soggetti alle leggi di Roma?
Marco Antonio si sentiva abbandonato da Roma quindi si muoveva di conseguenza , il suo problema è che ha scelto una battaglia a lui svavorevole a differenza di una battaglia di terra , Agrippa si era fatto moltissima esperienza in fatto di battaglie navali contro Sesto Pompeo e durante la battaglia di Azio la sua manovra ha avuto un ruolo decisivo.
Dalla propaganda augustea emerge un Antonio mero pupazzo nelle mani di Cleopatra. Magari non è del tutto vero, sta di fatto che ad Azio fu Cleopatra a convincere Antonio a combattere sul mare anziché su terra e quando Cleopatra fuggì con le sue 30 navi Antonio le corse dietro abbandonando il suo esercito... Antonio era un ottimo generale, ma come politico era mediocre. Ancora al tempo di Cesare aveva creato parecchi problemi al Divo Giulio, cercando di forzarlo a farsi re di Roma anche con dimostrazioni plateali che mettevano Cesare in forte imbarazzo. Durante il confronto con Ottaviano ha fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutare il rivale nella sua propaganda, come ad esempio celebrare il trionfo per la conquista dell'Armenia ad Alessandria anziché a Roma, per di più vestito da Egizio.
¿E ti sembra una cosa da poco? La Roma di quel periodo era ancora attaccatissima al mos maiorum, difatti la propaganda di Ottaviano aveva buon gioco nello screditare Antonio agli occhi dei romani mostrandolo come qualcuno che ha abbandonato la "tradizione" per usi e costumi stranieri. Questa Roma non avrebbe mai permesso lo spostamento della Capitale al di fuori dei sette colli, l'epoca di Costantino e' tutta un'altra cosa. esatto. Consiglio la lettura di questo libretto http://www.xploreautomation.com/web...401 al 0500/Traina Giusto - Marco Antonio.pdf Da cui riporto : Ottaviano, infrangendo la legge, si impadronì del documento e ne rivelò pubblicamente il contenuto: la futura divisione dell’Oriente e le donazioni ai figli di Cleopatra, che evidentemente avevano ottenuto la cittadinanza romana, e quindi erano suoi eredi effettivi. Teoricamente, queste disposizioni non ledevano l’imperium di Roma, dato che riguardavano i regni esterni, ma in pratica diedero a Ottaviano la carta vincente per convincere definitivamente i senatori che Antonio era un traditore e un rinnegato. Il triumviro fu dichiarato nemico pubblico, e tutti i suoi beni furono requisiti. L’apertura del testamento di Antonio fu una mossa illegale ma efficace. Gli aristocratici che avevano appoggiato Antonio, ma che dopo il fallimento della campagna partica avevano cominciato a nutrire dei dubbi, avevano ora un ottimo pretesto per passare in modo onorevole dalla parte di Ottaviano
Quindi Antonio (o forse Cleopatra tramite Antonio?) voleva creare una propria dinastia nei rimanenti regni orientali, senza ledere direttamente gli interessi di Roma? Avesse proseguito nei suoi piani si sarebbe creato un blocco di paesi retti dai figli di Antonio, senza essere necessariamente in guerra con Roma? Qui sotto il Mediterraneo dell'epoca, in pratica passava ai suoi figli i territori orientali in giallo?
Semplicemente impossibile. Cleopatra aveva anche un altro figlio : Cesarione, erede legittimo di Giulio Cesare e quindi potenziale rivale di Ottaviano. Riporto dal documento che ho linkato L’alleanza romano-egiziana cominciava a prendere una piega sgradita a Ottaviano: infatti, a quanto pare, Antonio avrebbe riconosciuto ufficialmente il matrimonio di Cesare con Cleopatra: ne conseguiva che l’erede legittimo del dittatore era «Cesaretto». ... La propaganda di Ottaviano dipinse un Antonio completamente asservito a Cleopatra, obnubilato dal vino e dalle droghe, e incurante del proprio ruolo di rappresentante di Roma, pronto addirittura a spostare la capitale ad Alessandria. ... A chi gli rimproverava gli amori con Cleopatra, Antonio rispondeva che anche il divino Cesare aveva fatto lo stesso; allora, Ottaviano incaricò due vecchi cesariani di smentire quanto più possibile la storia di Cesare e Cleopatra, e soprattutto negare che «Cesaretto» fosse l’erede legittimo del dittatore. ... Per far sparire ogni particolare compromettente Ottaviano fece bruciare l’archivio di Antonio, che conteneva i famosi documenti di Cesare. Anche la discendenza maschile di Antonio fu colpita. Il giovane Antillo, che si era rifugiato ai piedi della statua di Cesare, fu subito giustiziato; la stessa sorte toccò a «Cesaretto», il figlio di Cesare e Cleopatra. Di Alessandro Helios (che sfilò a Roma insieme alla gemella nel trionfo alessandrino) non restano tracce.
Bisogna vedere quali accuse di Ottaviano erano vere , tipo quella del testamento mi sà di roba organizzata per costruire un casus belli , alla fine la storia la fanno sempre i vincitori .
Le Donazioni di Alessandria sono state un atto pubblico dello stesso Antonio e ricalcavano il testamento, perlomeno nelle parti più politiche. E quale sarebbe stato il pericolo di Cesarione? Non avendo Cesare alcuna carica legittima da tramandare sarebbe stato erede di nulla, almeno formalmente. Le legioni di Augusto avrebbero seguito un giovane inesperto cresciuto come un egiziano o sarebbero rimaste fedeli ad Augusto che mentre Cesaretto cresceva aveva dimostrato di meritarsi il loro appoggio? Credo la seconda no? Ma la domanda principale rimane: Antonio voleva staccare l'Oriente da Roma o porsi a capo di Roma sfruttando le risorse dell'Oriente?
Sappiamo però che Antonio, quando Cesare era vivo, era tra i maggiori sostenitori del ritorno alla monarchia, ovviamente con Cesare come re. Quindi una certa attrazione per la monarchia Antonio l'aveva e pure per un monarca romano.
Se, col senno di poi, pensiamo ad Antonio come qualcuno che pensava che l'Egitto fosse "meglio" di Roma, potremmo rischiare di considerarlo un pazzo, uno che non faceva sul serio o uno che si era fatto ottenebrare la mente dalla donna di turno. Probabilmente Antonio pensava che, nella situazione di crisi delle istituzioni e del modello repubblicano che si era creata, la soluzione migliore non era quello che, poi, a noi sarebbe stato noto come l'"Impero Romano" ma il ritorno ad un regno ellenistico. D'altrone tutti ripetiamo il mantra Graecia capta ferum victorem cepit... Be', la "grecia" che i romani idolatravano non era tanto la grecia "classica" ma quella ellenistica. Antonio, probabilmente, pensava che si potesse prendere a modello non solo per le arti, la scienza etc. ma anche come modello politico. Chiaramente questo avrebbe comportato mollare le povere ed arretrate regioni occidentali, quindi penso che volesse staccare l'oriente da Roma, non governare anche l'oriente da Roma (cosa che riuscì a fare Ottaviano, ma, inizialmente, non era scontato che fosse possibile).