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"E ora la sua guardia si è conclusa" - a Jon Snow AAR

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Eferthad, 26 Agosto 2014.

  1. Eferthad

    Eferthad

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    A Song of Ice and Fire - A Feast for Crows Scenario - 8/3/300

    Capitolo I - Winter is Coming

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    Stannis della Casa Baratheon, primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar
    e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.
    Corre l'ottavo giorno del terzo mese dell'anno 300 dalla fondazione del Reame dei Sette Regni da parte di Aegon Targaryen il conquistatore. Non pochi eventi si sono succeduti negli ultimi mesi, a partire dall'apparizione della Cometa Rossa in cielo, presagio di chissà quali sventure, passando per la guerra dei Cinque Re e la morte di tre di questi: Balon Greyjoy, Re delle Isole di Ferro, Renly Baratheon, pretendente al Trono di Ferro, e Robb Stark, il Re nel Nord.

    JON
    Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire.
    Ed ora la mia guardia è finita.

    "Lord Snow!" la voce era quella di Bowen Marsh, castellano di Castle Black. Da quando Jon era stato assolto dall'accusa di diserzione, e da quando Stannis, Lord di Dragonstone, era giunto in soccorso alla Barriera, la scarsa simpatia che Marsh aveva sempre provato nei confronti di Jon si era trasformata in aperta ostilità. Ostilità trasformatasi in odio vero e proprio nel momento stesso in cui Jon era stato eletto Lord Comandante dei Guardiani della Notte. "il tuo Re Stannis ha richiesto la tua presenza nella Torre del Re."

    "Non è il mio Re, Ser Bowen. Cionondimeno è l'unico Re ad aver prestato soccorso alla Barriera, l'avete forse dimenticato?" Fu la risposta di un piccato Jon. Era l'alba, ed il Lord Comandante era stato da poco svegliato dal corvo di Mormont. GRANO. GRANO. GRANO. quelle le parole che erano risuonate nelle sue orecchie, il sole in procinto di levarsi ad oriente. "Riferite a Sua Grazia che mi recherò nelle sue stanze il prima possibile". Il suo Re... La frecciata era ben chiara: del resto, Bowen Marsh aveva sostenuto la candidatura a Lord Comandante di Janos Slynt, fedele ai Lannister, vinto dalla facile retorica sul legittimo Re. Certo era, tuttavia, che la presenza di Stannis e l'evidente simpatia che provava per Lord Snow, come lo chiamavano i suoi confratelli, avevano semplificato prima lo scagionamento di Jon e, poi, la sua elezione a Lord Comandante.

    "Mai un Re ha fatto qualcosa senza chiedere altro in cambio." Le parole di Maestro Luwin risuonavano nella testa di Jon, forse presagio di un'imminente richiesta di aiuto da parte del Re. Qualche tempo prima, aveva ottenuto un diniego da parte di Jon, quando ancora era un semplice confratello, alla sua richiesta di prendere il manto degli Stark come suo Lord Protettore del Nord. Ed ora cos'avrebbe voluto?

    Introdotto nelle stanze della Torre del Re occupate da Stannis da quello che doveva essere lo scudiero di un qualche cavaliere, Jon si ritrovò di fronte -ma ormai era diventata un'abitudine- non il solo Re di Dragonstone, ma anche la donna rossa, Lady Melisandre. Al solito, la donna si teneva in penombra, in un angolo della stanza alle spalle di Stannis, che invece si trovava in piedi, dietro una scrivania malamente intagliata, a scrutare una mappa di Westeros tenuta ferma da quattro pugnali.

    "Ben Arrivato, Lord Snow." Fu il 'benvenuto' del Re.

    "Vostra Grazia."

    "Immagino che ti stia chiedendo per quale motivo ti ho fatto chiamare... Ebbene, sappi che ho intenzione di reiterare la mia ultima richiesta una seconda ed ultima volta."

    "Come Vostra Grazia sa, ho prestato giuramento nel Parco degli Dei. Per quanto mi addolori lo stato delle terre del Lord mio padre, ho giurato di servire il reame tutto sulla Barriera, e di essere neutrale per quanto riguarda le vicissitudini politiche del Regno."

    "Eppure, Lord Snow, non stai forse ospitando il Re nei tuoi possedimenti, approvvigionando il suo esercito? C'è una linea sottile, molto sottile, fra discrezione e diserzione. Specie quando a fare una richiesta è il solo legittimo sovrano dei Sette Regni. Il Lord tuo padre era un uomo onorevole, Snow, e morì per difendere il Reame dagli stessi Re fasulli nei confronti dei quali oggi affermi di voler mantenere neutralità. Dubiti, forse, del giudizio di Lord Eddard?"

    "No, Vostra Grazia, affatto. Ma il dovere di un Guardiano della Notte è proteggere il Reame dalle minacce che vengono da aldilà della Barriera, non dai riottosi nobili del Sud."

    "E del Nord. Ricorda, Lord Snow, che il Lord tuo fratello era anch'egli un traditore del Reame, per quanto sicuramente più onorevole ed onesto dei Lannister. Ad ogni modo, non ho intenzione di ascoltare nuovamente le tue profonde convinzioni sul giuramento dei Guardiani della Notte. Come sai, anche se non ritieni di voler acconsentire alla sua richiesta, il Re dei Sette Regni può disfare qualsiasi giuramento leghi una persona a suo piacimento."

    "Se questo è quanto, Vostra Grazia sa quale risposta attendersi. Con permesso..."

    "Alt! Non solo questo avevo da dirti, Lord Snow. Altre nuove ci giungono da Sud. I nobili del nord si sono ribellati a Roose Bolton. Ufficialmente, chiedono che sia spodestato. Ma..." Stannis si interruppe, quasi a voler enfatizzare ciò che avrebbe detto a breve "Ma lottano per te. E per Me. Lord Manderly ha acconsentito ad allearsi con me. Chiede solo che gli sia portato il suo Lord Stark. Ma non è tutto. Lady Maege Mormont e Lord Galbart Glover hanno con loro le ultime volontà di Re... Lord Robb Stark. Come Re nel Nord" si interruppe, il disappunto evidente sul suo volto "Egli, essendosi estinta la progenie di Lord Eddard ti ha legittimato come Stark e nominato suo erede. Ebbene, ho intenzione di rispettare le ultime volontà del Lord tuo fratello, e di nominarti Lord di Winterfell. Cosa Rispondi?"

    Ora Jon capiva il motivo per cui Stannis aveva richiesto la sua presenza. La volontà di Robb... Jon aveva rifiutato l'offerta di Re Stannis, verso il quale non aveva alcun debito di sangue o di riconoscenza, ma le volontà del suo fratellastro... del suo fratello cambiavano ogni cosa. Eppure, ora non era più un semplice confratello, ma Lord Comandante. Senza parlare del disonore che avrebbe macchiato Casa Stark. Tuttavia... Stannis gli stava offrendo tutto quello che aveva sempre desiderato. Un nome, una famiglia, la vendetta. Del resto, cos'avrebbe perso? I suoi fratelli sulla Barriera? I suoi fratelli, i suoi veri fratelli erano tutti morti, come il Lord suo padre, o dispersi. E la parola del Re è legge. Trascende giuramenti, nascita, anche le leggi stesse del regno che governa.

    "Non lo chiederò una terza volta, Lord Snow. Cosa rispondi?"

    Jon alzò lo sguardo. Aveva preso la sua decisione.

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    "Ed ora la mia guardia è finita." mormorò Jon. Un sorriso si dipinse sul volto di Melisandre, mentre Re Stannis annuiva soddisfatto. Quello stesso pomeriggio, Jon scortò il Re nei cortili di Castle Black. Il Re cingeva una corona d'oro rosso, le punte modellate in guisa di fiamme. La Portatrice di Luce al suo fianco sinistro, e Lady Melisandre al suo fianco destro, l'autonominato prescelto di R'hllor appariva regale, ed invincibile. Dietro di lui, avanzava Jon, la cui cotta di maglia era ora ornata da un usbergo grigio di pregevole fattura, lo stemma del metalupo degli Stark in bianco sul torace -i colori erano invertiti- e da due spallacci di ferro nero a forma di testa di lupo, Lungo Artiglio cinta al fianco e Spettro dietro di lui. Il Re prese la parola.

    "Proclamo qui, di fronte agli uomini, al Signore della Luce, agli dei antichi e nuovi" Lady Melisandre fece una smorfia "il Lord Comandante Jon Snow sollevato da suoi incarichi e dal giuramento dei Guardiani della Notte. Ora la sua guardia è finita. Proclamo inoltre che, in ottemperanza alle ultime volontà del defunto Lord Robb Stark di Winterfell, Jon Snow è da oggi da considerarsi figlio legittimo di Lord Eddard, membro a tutti gli effetti della Casa Stark e pertanto, in quanto erede e Lord di Grande Inverno, Lord Protettore del Nord. Lord Jon Stark ed io partiremo domattina, in guerra contro l'usurpatore del Nord, Roose Bolton. Quanti di voi, bruti o confratelli, vorranno unirsi a Lord Jon nella guerra contro il falso Re Tommen ed i suoi infidi vassalli, saranno sollevati da ogni precedente giuramento, perdonati per ogni crimine commesso in passato, e presteranno servizio nell'esercito di Lord Jon come uomini liberi, sudditi del Re. Così io decreto!"

    Jon avanzò, prendendo anch'egli la parola. "Io, Lord Jon, della Casa Stark, Lord di Grande Inverno e Protettore del Nord, giuro fedeltà a Re Stannis della Casa Baratheon, primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame. Ai miei confratelli chiedo perdono per il giuramento infranto. Casa Stark non farà mai mancare il suo supporto alla Barriera. Ed a tutti coloro che mi seguiranno prometto argento, terreni, vendetta, qualunque cosa essi desiderino, nella misura in cui sarà possibile. Winterfell!" urlò alla fine. Tutt'attorno si levarono le grida di cinquecento uomini, fra bruti e confratelli in nero. "Winterfell!"

    "L'inverno sta arrivando."​

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  2. Mac Brian

    Mac Brian

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    Fantastico! Ho letto qualche tempo fa un AAR con la stessa impostazione di partenza su ParadoxPlaza e sono ansioso di vedere come si evolverà la tua storia. Povero Jon sempre roso dai dubbi. Non sa proprio nulla :ROFLMAO:.
     
  3. TFT

    TFT

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    Certo che "non posso, ho giurato su una quercia" sa proprio di presa per il culo ahaha
     
  4. TrueKnight

    TrueKnight

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    Sembra una scusa da due di picche! ;)
     
  5. ronnybonny

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    della serie "Non sono gay, ma posso diventarlo" :wall::wall::wall:
     
  6. Eferthad

    Eferthad

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    Per l'avvio, presi ispirazione proprio da quello, ma la storia, e questo è il bello di CK2, differisce completamente, specie per quanto concerne Stannis e le Lordship del sud.

    C'è gente, a questo mondo, che giura di fronte ad un antico strumento di tortura costituito da due assi di legno. In fondo, meglio una quercia, no?

    Capitolo II - Thou shalt carry out the justice of the King

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    Le Nozze Rosse
    Corre il ventesimo giorno del sesto mese dell'anno 300 dalla fondazione del Reame. Il Lord Protettore del Nord, Jon Stark, è appena entrato in Winterfell, antico seggio di suo padre, ormai ombra dell'antica e possente fortezza che fu, conquistata con la forza dal solo "esercito" del Lord, appena settecento e passa uomini. Re Stannis, forte dei suoi ottomila uomini, si reca dunque nell'antica capitale del Regno del Nord, su invito di Lord Stark.

    JON
    Era tutto pronto. Jon aveva appena concluso in incontro privato con Lady Maege Mormont, sua vassalla e Maestro d'Arme. Lady Maege era una donna forte, e fiera, e non aveva potuto fare a meno di notare la lama in acciaio di Valyria che Jon portava al suo fianco. "Lungo Artiglio. L'elsa è forse cambiata, Vostra Grazia, ma a lungo il Lord mio fratello l'ha portata al suo fianco. Alla notizia della sua morte, m'aspettavo che la lama fosse restituita alla mia nobile famiglia, e invece, ora, la cinge uno Stark."

    "In memoria di Lord Jeor, Lady Maege." Era stata la risposta di Jon "Egli ne riforgiò l'elsa rovinata, e me ne fece dono quando gli salvai la vita da un... confratello, un'ombra tornata dalla morte."

    "Dunque le leggende sono reali..." Lady Maege fece per abbassare lo sguardo: le parole del suo lord avevano appena confermato le terribili voci che circolavano circa l'assalto di un non-morto al Lord Comandante Jeor Mormont. Le era giunta notizia, a Delta delle Acque, durante la campagna a sud di Robb Stark, ma non vi aveva mai prestato credito.

    "Se Vostra Grazia ritiene, la spada sarà restituita immediatamente alla Casata Mormont, riforgiata nell'antica sua forma."

    "No, lord Stark. Il Lord mio fratello ha convenuto di farvene dono, ed è mio dovere rispettare le sue volontà. Sia tuttavia la lama che fu di Jeor, un giorno, cinta nuovamente da Jeor."

    "Convengo, Lady Maege."

    L'incontro, ultimo di una serie di consultazioni con Lady Maege, ormai diventata la principale consigliera di Jon per quanto riguardava le strategie militari, era terminato così, con una frase all'apparenza priva di significato. Eppure, Jon aveva colto il significato delle parole del Maestro d'Arme, ed aveva tutta l'intenzione di rispettare ogni impegno preso con Casa Mormont. Quella sera stessa.

    All'arrivo di Stannis, il Re fu accolto da Lord Stark nel Parco degli Dei di Winterfell, unico luogo rimasto fondamentalmente inalterato dopo la conquista del forte da parte di Ramsay Bolton, allestito a festa. Lady Melisandre non pareva aver accompagnato il Re, forse contrariata dall'accoglienza nel Parco degli Dei, fedele seguace di R'hllor qual'era. In alto, sulla torre di granito, sventolava il sigillo personale di Lord Jon, un metalupo bianco su sfondo nero, di fianco ad un altro sigillo, l'orso nero dei Mormont su campo verde smeraldo. In cima, l'emblema di Re Stannis, il cuore in fiamme ed il cervo incoronato al suo interno, su sfondo dorato.

    "Dunque, hai scelto." Furono le prime parole di Re Stannis, la bocca contratta in un 'ghigno' di disappunto. "Spero che la Lady tua moglie possa darti ciò che la Regina oltre la barriera non ti darà."

    "Vostra Grazia." Ricambiò Jon "Val era la sorella della moglie di Mance Rayder, ma questo non ne fa l'erede. Il Popolo Libero non segue legge alcuna, sceglie il suo Re solo in base al suo valore."

    "Il Popolo Libero" gli fece eco il Re "che nobile nome per un ammasso di bruti." Vi fu qualche mormorio da parte dei bruti che appoggiavano la pretesa di Jon al seggio di Winterfell, mormorio che cessò ad un cenno della mano di Jon, del quale sembravano onorare il valore ed all'autorità del quale si erano piegati di loro volontà.

    "Bruti, Popolo Libero... il nome non fa alcuna differenza, Vostra Grazia. Seguono chi ritengono degno, e nessun altro. Alcuni di loro seguono me, e sono certo che per loro non sarà un problema vedere il loro comandante maritato con Lady Jorelle Mormont. Ora, con permesso..." Jon chinò il capo, in segno di rispetto, mentre un sorrisetto si disegnava sulle labbra di Stannis. Il Re non apprezzava coloro che erano a lui leali per interesse, ed apprezzava per certo coloro che gli si rivolgevano in maniera franca, senza infingimenti. Al suo fianco, Ser Davos Seaworth, il Primo Cavaliere, aveva a lungo studiato Jon durante la conversazione, e pareva tutto sommato soddisfatto dalle prime impressioni consegnategli dal Lord di Winterfell.

    Quella sera, nel parco degli dei allestito a festa, si celebrò il matrimonio. Lady Jorelle, quarta figlia di Lady Maege Mormont, aveva quattordici anni, tre in meno di Lord Stark. Eppure, era già una donna, nel corpo e nella mente. Una donna forte, e bella. Il pensiero di Jon non poté che andare, in quel momento, ad Ygritte, la donna del Popolo Libero di cui si era innamorato, la donna del popolo libero che aveva ucciso in battaglia. Chissà se Jorelle sarebbe mai riuscita a prendere, nel suo cuore, il posto che spettava alla donna dai capelli rossi. "Tu non sai niente, Jon Snow". Si ripeté Jon. "Ora sei Lord Jon Stark, secondo del tuo nome, eppure non sai ancora niente."

    Lady Jorelle avanzò verso l'alto Prete Torrhen e Lord Stark, vestendo un pesante, eppur elegante abito verde smeraldo, sulle spalle la cappa verde con l'orso nero dei Mormont. Jon era vestito della sua armatura, sormontata dall'usbergo nero con il metalupo bianco, sulle spalle un manto bianco con il metalupo grigio degli Stark, e fra le mani uno di eguale fattura e colori. Nel momento stesso in cui Lady Maege consegnò la figlia alle sue cure, rimuovendo il manto verde, egli la cinse dei colori di Casa Stark, la prese per mano, e la condusse al di sotto dell'Albero-Diga. Si levarono, dunque, le parole dell'Alto Prete Torrhen.

    "Oggi, di fronte agli Antichi Dei, proclamiamo l'unione di due antiche casate. Il Lord Protettore del Nord, Jon, della casa Stark, secondo del suo nome, Lord di Winterfell, prende in moglie Lady Jorelle, della casa Mormont, figlia di Lady Maege di Isola dell'Orso. Ciò che gli Antichi dei ora uniscono, nessun uomo potrà separare."

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    Il Parco degli Dei di Winterfell
    Jon levò il braccio che recava la mano di Jorelle, consentendo all'Alto Prete di legare le mani sue e di Lady Jorelle con due nastri di seta, uno bianco ed uno verde. Quando Torrhen ebbe terminato, ad un cenno di questi Jon accarezzò il viso di Jorelle con la mano libera, la destra, per poi baciarla. Grida di giubilo si levarono dal pubblico, nel momento in cui i destini di Casa Stark e Casa Mormont andarono ad interlacciarsi nuovamente, Lady Maege assisteva soddisfatta all'unione appena consumatasi, mentre Re Stannis, a giudicare dallo sguardo corrucciato, appariva pensieroso. Proprio quando il Lord e la nuova Lady di Winterfell si voltarono verso il pubblico, sorridenti, questi si alzò.

    "Io, Stannis della Casa Baratheon, primo del mio nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame, Prescelto di R'hllor e Azor Ahai risorto" i lord del Nord presenti, come Lord Manderly e Lord Glover, presero a guardarlo alquanto corrucciati, forse offesi dalla menzione di R'hllor nel luogo sacro del Nord per eccellenza "benedico quest'unione, fonte di giubilo agli occhi del Signore della Luce, degli Antichi e Nuovi Déi. Annuncio, inoltre, che intendo fare di Lord Stark il Maestro delle Leggi del Trono di Spade, quando la guerra sarà terminata ed il legittimo Re sul Trono. Così io decreto."

    INTERLUDIO
    Nei mesi seguenti, le forze combinate di Re Stannis, Lord Stark e dei Lord del Nord infliggono una serie di sconfitte alle forze di Lord Roose Bolton. La prima, e più importante battaglia, è Windy Grove, dove l'esercito reale, forte di diecimila uomini, sconfigge in campo aperto l'esercito dei Bolton, forte di ottomila uomini provenienti da Forte Terrore, dalle terre dei Dustin e dalle Torri Gemelle. La battaglia decisiva, tuttavia, è la battaglia di Travelton, combattuta nel novembre del 301, ove quattromila uomini, guidati da Lord Jon, sbaragliano l'ultimo esercito di Lord Bolton, tremilacinquecento uomini guidati da Ramsay Bolton, nei pressi di Travelton. Lord Roose Bolton e suo figlio Ramsay vengono presi prigionieri. La guerra, almeno nel Nord, è finita.

    JON
    Ai suoi piedi, nella sala grande di Winterfell, giacevano tutti i suoi vassalli. I Lord a lui fedeli, inginocchiati, ed i lord fedeli ai Bolton, inginocchiati come i loro pari, ma in catene. Al fianco di Lord Jon, seduto sul seggio riservato agli ospiti d'onore, sedeva Re Stannis. Fu proprio questi ad aprire l'incontro fra il Lord Protettore ed i Lord suoi vassalli.

    "Il vostro Re è magnanimo. Sebbene le leggi del Regno siano chiare, per quanto riguarda i traditori, acconsente che i lord ribelli siano trattati secondo le leggi del Nord. Lord Stark, su di te ricade la responsabilità di decidere delle vite di questi traditori. Come Maestro delle Leggi, a te eseguire la Giustizia del Re."

    Jon si alzò dallo scranno "Le leggi chiare, gli Antichi Déi misericordiosi. Pur tuttavia, quanto accaduto nel Nord, e quanto accaduto alle Torri Gemelle, non può non meritare vendetta. Peraltro, nelle segrete di Dreadfort, seggio di Lord Roose, sono stati rinvenuti numerosi cadaveri non identificati, ognuno di essi... scuoiato." Un mormorio si levò nella sala. Certo, tutti conoscevano le leggende circa Casa Bolton, ma pochi avrebbero immaginato fossero vere. "Inoltre, stante la legittimazione del bastardo Ramsay Snow, eseguita da un Re fasullo, essa è dichiarata decaduta. La Barriera è stata privata di un bastardo, il debito sia dunque ripagato: Ramsay Snow sarà condotto sulla barriera, spogliato dei suoi titoli, e giurerà come confratello." Ramsay, il volto imperlato di sudore, prese a dimenarsi, come a volersi liberare delle pesanti catene, per poi sputare in terra, in segno di disprezzo. Immediatamente, Joseth di Elkstone, guardia del corpo di Lord Stark, nobile per nomina del Lord in persona, gli sferrò un calcio sul volto, spezzandogli non pochi denti, per poi condurlo via. "Roose Bolton, lord di Forte Terrore, è accusato di Alto Tradimento. Egli ha ucciso di sua mano il Lord mio fratello, Robb Stark, e tentato di rovesciare Casa Stark con la forza. La pena per queste accuse è la morte." Roose, a differenza di Ramsay, rimase in silenzio, osservando con i suoi occhi glaciali Jon, quasi a volerne sfidare l'autorità. Tuttavia, non proferì parola, né agì in maniera poco consona al suo stato: ultimo della sua casa, non intendeva macchiarla di ulteriori disonori. "In quanto privo di eredi, Dreadfort rientrerà nei domini del Lord Protettore per i mesi a venire, finché non sarà terminata la guerra ed individuato un degno Alto Lord per i suoi domini. Dreadfort sarà, inoltre, rinominato: Redhold sarà il suo nome, Rosso perché non si dimentichi il sangue che tante vittime innocenti hanno versato fra le sue mura, ma non più terrore infliggerà agli avversari dell'Alto seggio." Jon pareva aver deciso di cancellare ogni traccia del dominio dei Bolton e dei loro vassalli su Dreadfort, "Forte Terrore". "Inoltre, il seggio di Sheepshead Hills sarà dato in dono a Lord Joseth di Elkstone, per ripagare i suoi servigi durante la guerra contro gli usurpatori Bolton. Allo stesso modo, il seggio di Overton sarà assegnato a Lord Jojen Lightfoot, e quello di Lonely Hills a Lord Brandon di Boltongate. Così ho parlato, sia eseguita la Giustizia del Re."

    Quello stesso pomeriggio, Lord Roose Bolton fu condotto nel Parco degli Dei, ove Lord Jon stava affilando la sua lama di Valyria, Lungo Artiglio. Un blocco era stato predisposto: evidentemente, Roose sarebbe stato decapitato secondo le antiche usanze del Nord, direttamente per mano di chi aveva pronunciato la condanna a morte.

    "Qualche ultima parola, Lord Roose?" disse dunque Jon, impugnando la spada a due mani. Ma dal Bolton, solo silenzio, quasi questi avesse accettato la fine della sua vita e della sua nobile dinastia. "Benissimo."

    La lama calò veloce.

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  7. Eferthad

    Eferthad

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    Capitolo III - The King's Peace

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    Cripta di Winterfell, Sepolcro in memoria di Lord Eddard Stark
    Corre il ventesimo giorno dell'undicesimo mese dell'anno 301 dalla conquista di Aegon. Dopo aver consolidato il suo potere nel Nord, Jon è pronto a chiamare a sé tutti i suoi vassalli per marciare a sud, per rispettare il giuramento fatto a Stannis Baratheon e vincere per lui il trono. Nel mese precedente, è stato completato il sepolcro in memoria di Lord Eddard, le cui ossa erano state restituite a Casa Stark dai Lannister, mentre ancora non pervenuti sono i resti del Giovane Lupo, Robb Stark. E' proprio nella cripta di Winterfell che Jon viene raggiunto da Lord Wyman Manderly, Maestro dei Sussurri di Winterfell e Lord di White Harbor.

    JON
    Jon era intento a rimirare il sepolcro in memoria di Lord Eddard, quando la voce di Lord Wyman Manderly lo raggiunse. "Lord Jon, notizie dall'Incollatura." aveva annunciato. Jon rimirò il sepolcro ancora per qualche attimo. Il monumento in marmo, solenne, lo guardava dall'alto in basso, forte di un'autorità che solo la pietra sapeva conferire ad un volto umano; in realtà, Lord Eddard aveva sempre avuto un volto 'solenne': il tipico lungo volto degli Stark. Ed aveva sempre emanato una certa autorità. Ma il sepolcro era, allo stesso tempo, simile al Lord suo padre e dissimile; Eddard era stato sì solenne ed autorevole, ma il volto appariva eccessivamente fiero per quello che era stato il carattere di Lord Stark, che più spesso appariva provato dal peso della lordship, che aveva sempre visto come un onere da rispettare, ma che non aveva mai desiderato. Un uomo onesto, onorevole, ligio al dovere. Ma certo non fiero.

    "Dall'incollatura?" disse infine Jon, voltandosi verso il grasso Lord di White Harbor. "Cosa accade nelle terra dei fiumi?"

    "Riverrun è caduta, Vostra Grazia." Rispose Lord Manderly, chinando il capo, il volto contrito. "Le terre dei fiumi sono cadute. Lord Edmure, il fratello di Lady Catelyn è stato giustiziato dai Lannister, mentre Ser Brynden è riuscito a mettersi in salvo, dopo aver ucciso lo Sterminatore di Re in battaglia."

    "Ser Brynden ha sconfitto Jaime Lannister? Uno sviluppo interessante." In realtà, non gli importava poi molto. Gli uomini morivano, durante le guerre, ed il suo compito era proteggere il Nord, non piangere il Lord fratello di una matrigna che non l'aveva mai amato, spesso osteggiato pubblicamente.

    "Temo che la caduta di Riverrun non sia l'unica nuova, Vostra Grazia. Highgarden è caduta, soggiogata da Euron Greyjoy delle Isole di Ferro."

    "Questo rende forse la guerra contro i Lannister più semplice, ma risulterà un peso in futuro. Re Stannis non si fermerà finché non avremo riconquistato tutto il continente, questo è chiaro. C'è altro?"

    "Lady Sansa. E' stata ritrovata."

    "La Lady mia sorella è stata rinvenuta?" esclamò Jon. Sansa, proprio lei, l'unica tra i figli di Ned che non l'aveva mai accettato, che l'aveva sempre chiamato fratellastro.

    "Sì, mio sire. Ella... ella non intende riconoscere il tuo dominio sul Nord, mio sire. E regna sulle Terre dei Fiumi."

    "Come? Avevo inteso che le Terre dei Fiumi fossero sotto il dominio dei Lannister, Lord Wyman."

    "Infatti è così, Vostra Grazia. I Lannister hanno assegnato il titolo di Lord di Riverrun a... Lord Ditocorto, Petyr Baelish, che regna da Harrenhal. La lady tua sorella regna al suo fianco, come Lady delle Terre dei Fiumi. Egli l'ha sposata, forse per rafforzare i suoi diritti sul Tridente."

    "Follia! Lord Wyman, manda un corvo a tutti i lord. Tra due mesi voglio tutti gli eserciti del Nord all'Incollatura. Partiamo in guerra."

    "Mio Lord, non è ancora tutto. Lord Davos Seaworth è morto. Re Stannis ti ha nominato Primo Cavaliere."

    Ma le nuove non erano finite. Qualche giorno dopo, la Lady sua moglie, Jorelle Mormont, apparve durante il concilio ristretto, il volto illuminato. "Vostra Grazia!" esclamò, entrando a grandi passi. "Maestro Arnolf non ha più dubbi. Avrete un erede."

    Jon levò il capo dalla mappa dei Sette Regni fissata sul grande tavolo, sorridente. Non poteva dire di aver sposato Lady Jorelle per altro che non fosse il dovere, ma la notizia dell'imminente nascita di un erede, di qualcuno che avrebbe portato avanti la sua dinastia -e, soprattutto, l'avrebbe allontanata dagli artigli di Ditocorto- era quanto di meglio potesse aspettarsi. "Miei Lord, avete udito. Casa Stark prospera ancora! Stasera festeggeremo, festeggeremo la nascita dell'erede di Winterfell. Tuttavia, non abbandonatevi troppo fra i fumi del buon vino, ché domani partiremo, alla volta di King's Landing."

    INTERLUDIO
    Nel luglio successivo, anno 302, nasce dunque Jeor Stark, erede di Winterfell, chiamato in questo modo secondo quanto concordato con Lady Maege Mormont. Lord Jeor avrebbe nuovamente brandito Lungo Artiglio, un giorno. Negli anni successivi, la guerra fra il Trono di Spade e Re Stannis prosegue, incessante. Grazie anche ad un'invasione -poi respinta dalle forze di Capo Tempesta- da parte di un tale Aegon di Essos, che si proclamava a destra e manca figlio del Principe Rhaegar, ed alla conquista del Reach da parte delle Isole di Ferro, il Trono di Spade, abbandonato al suo destino da Lord Baelish e Robert Arryn, perde sempre più terreno. Le forze del Nord, fulcro dell'armata di Stannis, guidate da Lord Jon Stark vincono due battaglie a Farring Cross, la seconda delle quali sarà decisiva: un esercito di trentamila uomini del Nord, difatti, sbaraglierà completamente l'armata dei Lannister, composta da ventiseimila uomini, imponendo perdite pesantissime: ventimila uomini tra morti e prigionieri di guerra. Tra questi, Ser Osmund Kettleblack, della Guardia Reale, sconfitto in duello da Lord Stark e preso prigioniero.

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    Jon Stark, Lord di Winterfell, Primo Cavaliere del Regno e Protettore del Nord, sulle mura di King's Landing.

    L'assedio di King's Landing dura un anno e due mesi, dall'ottavo mese del 302 al decimo del 303, durante i quali, per Lord Stark, si verificheranno due eventi. La moglie Jorelle, difatti, partorirà una bambina -nata morta-. Meliana Snow, figlia illegittima di un cortigiano di Winterfell. La Lady sarà risparmiata, per motivi d'ordine nel Nord, ed il cortigiano, un tale Brandon, inseguito, ma mai rinvenuto. Frattanto, alla morte di Lord Wyman Manderly, il figlio, Lord Wylis, dichiarerà guerra a Winterfell, scendendo in guerra a favore dei Lannister. Immediatamente, Jon invierà dei corvi a Lord Karstark, suo castellano, cui darà il compito di reclutare seimila mercenari e marciare su White Harbor.

    JON
    Quando Re Stannis fece il suo ingresso, Jon era intento, seduto sul Trono di Spade, Spettro accucciato di fianco al trono, ad amministrare la Giustizia del Re come Primo Cavaliere del Re. Le condizioni di King's Landing, dopo l'assedio, erano disastrose, la corona in debito con la Banca di Ferro -il debito coi Lannister difficilmente sarebbe stato saldato- e la città in subbuglio. Il Trono, per quanto non gli avesse causato particolari dolori, era scomodo -la leggenda voleva che fosse stato forgiato con delle spade per ricordare a colui che vi si posasse quanto regnare potesse essere scomodo, e perfino pericoloso, per una persona debole-, e Jon fu ben lieto di levarsi dallo scranno, quando il Re fece il suo ingresso. Immediatamente, Stannis si avvicinò al trono, quasi che avesse paura che questo fuggisse dalla Sala Grande, per poi sedervisi, la corona in ferro rosso in capo. Lady Melisandre guardava interrogativa Jon.

    "Il nostro Primo Cavaliere" esordì la donna rossa. "Spesso si dice che il Re fa baldoria, mentre il Primo Cavaliere si occupa delle faccende noiose e poco 'nobili'. Lord Stark, tuttavia, sembra tagliato per il ruolo. E' un uomo ligio al dovere, e pareva trovarsi sufficientemente a suo agio, nell'amministrare la giustizia..." Disse, quasi a voler indispettire Stannis.

    "Sciocchezze" immediatamente, il Re replicò, forse stizzito dalla mezza insinuazione "Lord Jon eseguiva il suo dovere come Primo Cavaliere del Re. Intendo, tuttavia, dare a questo regno un sovrano che sappia occuparsi anche delle faccende più scomode in prima persona, a differenza del Re mio fratello. Ci sarà una vera pace del Re. Piuttosto, notizie del piccolo usurpatore?"

    "Nessuna, mio signore." Replicò Jon "Lord Tommen non era qui, quando abbiamo preso la città. Il mio Maestro dei Sussurri, Lord Umber, è tuttavia convinto che si trovi a Riverspring, nelle Terre dell'Ovest."

    "Benissimo. Da qui in poi, mi occuperò io, in persona, di inseguire l'usurpatore. Se non c'è altro, Lord Stark, puoi congedarti."

    "In realtà, Vostra Grazia..." Esordì Jon "Intendo rassegnare le mie dimissioni dall'ufficio di Primo Cavaliere. In questo momento, ritengo che la mia priorità, per servire al meglio la corona, debba essere quella di pacificare il Nord, ove i Manderly sono ancora in aperta ribellione contro l'autorità mia e di Vostra Grazia, per crescere mio figlio e per rafforzare Casa Stark."

    "Capisco, Lord Stark. La tua richiesta è accolta. Puoi andare." Il Re, che forse non si aspettava una richiesta simile dall'uomo che gli doveva -quasi- tutto, congedò Jon freddamente, preludio di un complicarsi del loro rapporto. Tuttavia, non avrebbe potuto rifiutarsi: Stannis, che pure aveva legittimato Jon e gli aveva consegnato il Nord, sapeva bene che senza l'appoggio di uno Stark i lord del Nord non avrebbero mai sostenuto la sua guerra, e senza i quarantamila uomini di Jon, non avrebbe avuto speranza alcuna di vittoria, contro le forze combinate di Casterly Rock e King's Landing.

    Jon uscì dunque dalla sala grande, seguito -inaspettatamente- da Lady Melisandre.

    "Lord Jon" esordì questa. "Fino ad oggi, ero convinta che Lord Stannis fosse Azor Ahai risorto, colui che avrebbe salvato il Regno dai suoi nemici. Fino a tre anni fa, quando chiedevo alle fiamme una visione di Azor Ahai, appariva Re Stannis eppure, quando giunsi sulla barriera, esse cominciarono a mostrarmi neve. Solo neve. Snow. Oggi, quando ti ho visto, seduto sul Trono di Spade, mi sono resa conto dell'errore. Non Stannis era il salvatore del Reame, ma tu, Lord Snow. Eppure, non sempre colui che compie il necessario consegue gli onori derivanti dalle sue azioni. Addio, Lord Jon. Non ci rivedremo più. Le fiamme mi hanno rivelato anche questo."

    LA FINE DEL CONFLITTO
    Re Stannis sedeva sul Trono di Spade ormai da due anni e mezzo, e la rivolta dei Manderly era stata sedata -con la conseguente decapitazione di Lord Wylis e l'estinzione della sua casata-, White Harbor dominio diretto di Lord Jon, come anche Torrhen Square e King's Course. Jon aveva concluso che fosse meglio, per il bene di White Harbor, che essa fosse protetta da Casa Stark, invece che da un nobile del sud quale Wylis Manderly, e l'aveva dunque unita ai suoi domini diretti, che comprendevano, oltre a Winterfell, anche Torrhen's Square e King's Course. L'Alto Scranno di Redhold, revocato ai Bolton qualche anno prima, era stato assegnato ad Owen Lightfoot, luogotenente di Jon in guerra e suo secondo, mentre il castello di Overton fu consegnato all'appena nominato cavaliere Ser Hareth Ganew, un ex-confratello dei Guardiani della Notte, che aveva seguito Jon in guerra.

    Correva il ventottesimo giorno del quinto mese del 306 quando un emissario da King's Landing giunse a Winterfell. Egli recava con sé "Lamento di Vedova", la spada in acciaio di Valyria di Tommen. Jon comprese immediatamente cosa significasse: la guerra era ufficialmente conclusa. Mentre Lamento di Vedova veniva fusa, assieme ad altri pezzi d'acciaio di Valyria, per riforgiare Ghiaccio, la spada ancestrale della famiglia Stark, Re Stannis, a sud, si apprestava a riorganizzare il suo regno.

    Le Terre dei Fiumi e la Valle di Arryn, rimaste neutrali, furono assegnate ad altri Lord Protettori: poco si fidava, Stannis, di coloro che non si schieravano apertamente a favore di qualcuno. Il Tridente fu assegnato a Lord Brynden Tully, il Pesce Nero, mentre la Valle di Arryn fu assegnata a Lord Jon Lynderly. E mentre a Dorne regnava ancora il Principe Doran Martell, a Castel Granito, a Lady Cersei, giustiziata, succedeva Myrcella Hill-Lannister, prima Baratheon, proclamata bastarda di Cersei e Jaime Lannister, sposa di Quentyn Martell. Lord Justin Massey, Primo Cavaliere, marito di Shireen, figlia di Stannis, in un matrimonio matrilineare, fu nominato, invece, Lord delle Terre dei Fulmini, sulle quali avrebbe regnato dall'Isola di Tarth.

    Intanto, sul trono delle Isole di Ferro era salito Quenton Greyjoy, mentre Asha Greyjoy era stata nominata Lady di Highgarden.

    Difficilmente la pace avrebbe retto.
     
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  8. Eferthad

    Eferthad

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    Purtroppo, con la patch 0.8 di CK2:AGOT mi si sono corrotti tutti i save, che adesso sono inutilizzabili. Pertanto, credo nella giornata di domani, ricomincerò da zero questo AAR, nella speranza di essere più fortunato.
     
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