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Lingue straniere

Discussione in 'Off Topic' iniziata da andy, 19 Aprile 2014.

  1. andy

    andy

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    Salve NWIani, volevo aprire una discussione sulle lingue straniere (no doppi sensi :asd:):
    a) Quali lingue parlate e a che livello?
    b) Quali vorreste studiare? Quali studiate?
    c) Quali sono quelle che ritenute più utili e in quali ambit? (es Cinese nell'ambito della crescita economica della Cina)
    d) Quali sono le maggiori difficoltà che trovate nello studiarle?
    e) Quali lingue ritenete o avete trovato più impegnative? Quali più semplici?
    f) Quali lingue trovate più belle/armoniose/musicali etc?
    g) Quali,invece, non vi piacciono per nulla?
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    tanto tra 10 anni il mondo sarà pieno di linguisti e traduttori a spasso, soppiantati da un app o google translate :lol:

    a 3 lingue fluenti ma il quali è segreto :D
    b la fissa del norvegese è durata un annetto, ora nada, magari il russo, un giorno, chissà. L'ucraino sicuramente no.
    c il Klingon ha un futuro luminoso ma anche lo spagnolo non è da poco, ha molto potenziale se traffichi in "roba"
    d che quasi sempre c'è la pappa pronta di google e la tentazione è forte...
    e l'italiano, troppe parole da un lato ma poche parole dall'altro, e quando ti servono le parole giuste spesso non arrivano. La più facile il sardo, fare a meno del futuro è un grandissimo vantaggio
    f il tedesco :D
    g il ferenghi, dai... 20mila modi per chiamare la pioggia! E l'olandese, non è una lingua, è uno starnuto!
     
  3. N1K0L4S96

    N1K0L4S96

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    a) Inglese, francese, spagnolo. Le prime due le studio da tanto e le parlo abbastanza bene, lo spagnolo solo da due anni però è abbastanza facile.
    b) Mi piacerebbe imparare il portoghese o l'arabo. Come ho scritto sopra studio inglese, francese e spagnolo.
    c) Ovviamente l'inglese, attualmente tutti (o quasi) lo parlano (anche i cinesi lo studiano).
    d) L'inglese è una delle lingue più semplici, quindi non trovo particolari problemi.
    e) Il francese è abbastanza infingardo, nonostante sembri simile all'italiano in realtà c'è da sudarci sopra, soprattutto per la pronuncia/scrittura e per le numerose eccezioni. Lo spagnolo è molto simile all'italiano (se uno spagnolo ascolta un discorso in italiano lo capisce quasi tutto e viceversa) quindi direi che è facile.
    f) Ovviamente il francese, al punto che se hai dei dubbi su come costruire una frase, ti basta scegliere l'opzione che suona meglio e fai giusto il 99,9% dei casi.
    g) Penso che non riuscirei mai a digerire le lingue del ceppo ugro-finnico.
     
    Ultima modifica: 19 Aprile 2014
  4. andry2806

    andry2806

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    Google Translate??? Chi mai preferirebbe a una persona diplomata al linguistico con 110 e lode un app che traducendo una pagina americana di appassionati di star wars traduce il personaggio Darth Nihl con l'incredibile "DARTH QUESTA PATOLOGIA"??????:cautious::cautious::cautious:
     
  5. andry2806

    andry2806

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    a) DA DIO: italiano :D COSÌ COSÀ: inglese UN POCO: tedesco
    b) uhm...quand'ero alle medie mi era venuta una fissazione per il danese e il polacco. Adesso penso che potrebbe tornare utile sempre il polacco e anche il russo. Anche se sarebbe interessante imparare una lingua amerinda, per esempio il navajo. Al momento studio solamente l'inglese.
    c) mah, secondo me potrebbero tornare più utili il russo (per la sua grande crescita economica) e l'arabo (per parlare con le migliaia di immigrati appena arrivati)
    d) nessuna :D
    e) uhm...sinceramente trovo più difficili le lingue cinesi e quelle ugrofinniche. Più facili l'inglese e per noi italiani lo spagnolo.
    f) l'italiano, il francese, il giapponese, il latino e l'ubykh.
    g) non saprei, io direi nessuna.
     
  6. blubasso

    blubasso

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    A parte l'italiano, l'inglese livello B2 (quasi un C) e il tedesco livello B2 pieno

    Vorrei studiare l'irlandese, e lo faro', ma prima devo studiare il tedesco a livello almeno buono, dato che vivo e lavoro in un Paese di lingua tedesca.

    A livello economico: russo, cinese e inglese. Per esempio qui a Vienna se conosci il russo, hai pu' possibilita' di essere assunto in ambito economico e in gastronomia. A livello invece di diffusione: inglese, spagnolo e cinese.

    Penso in italiano e quindi costruisco la frase come se parlassi in italiano, solo con parole straniere. Mia moglie diventa matta per questo (fa la traduttrice di mestiere ;) ). E' una cosa alla quale devo stare attentissimo, quando parlo: se sono concentrato sulla lingua non mi capita, ma se parlo senza pensarci... ZAC...
    Mia moglie invece e' una cosa incredibile: le capita di parlare tre lingue contemporaneamente (inglese, russo e italiano per esempio quando al lavoro parla con i suoi capi inglesi, risponde al telefono con un cliente russo e mi scrive una mail in italiano). Il bello e' che lo fa con disinvoltura e non fa errori...

    Tra quelle che conosco, sicuramente il tedesco, con la costruzione grammaticale molto diversa dalla nostra, ma direi tutte le lingue con i casi (nominativo, genitivo ecc, come il latino). Avevo studiato un po' il giapponese, molti anni fa, e per quanto riguarda la lingua in se', e' facile, ma quando usare le frasi e che parole metterci (i giapponesi, per esempio, hanno 3/4 modi di dire un concetto, dipendente dal rango della persona a cui ci si rivolge), lo trovo difficilissimo.

    La piu' semplice che ho esperienza e' lo spagnolo: l'unica sua difficolta' e' che a volte confondi una parola spagnola con una italiana.


    Quelle di ceppo celtico sono molto musicali, a parer mio, e ovviamente quelle di ceppo latino.

    IMHO non esiste una lingua che non sia bella, esistono lingue difficili da dire, per i particolari schemi mentali che abbiamo, noi che le studiamo. Tutte le lingue in se' sono belle: sono l'espressione di un popolo e della sua cultura. Come possono essere brutte?
     
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    Ultima modifica: 19 Aprile 2014
  7. blubasso

    blubasso

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    E' una cosa che abbiamo discusso, io e mia moglie, perche'e' una questione che la punge nel vivo: finche' i traduttori automatici non saranno in grado di cogliere tutte le sfumature artistiche di un concetto (e applicarlo al meglio), i traduttori sono al sicuro.
    Per esempio, mi sembra che i francesi dicano, per dire che sta piovando moltissimo: "piovono rane". Un traduttore automatico scrivera' "piovono rane" mentre un traduttore umano usera' una frase che ha lo stesso significato intrinseco ma con il modo di dire italiano: "piove a catinelle". Questo un traduttore automatico non e' in grado di fare. And more: se in un libro umoristico francese ci fosse davvero una pioggia reale di rane, e il traduttore automatico fosse istruito a fare la conversione "piove a catinelle" tutte le volte che trova "piovono rane", tradurra' "piove a catinelle", nonostante piovessero effettivamente rane dal cielo. Un traduttore automatico non ha idea del contesto...

    Quello che un traduttore automatico puo' attualmente fare in maniera appena accettabile e' la traduzione di manuali tecnici: niente concetti aleatori, solo la parola con il suo primo significato piu' ovvio.
    Per tradurre libri e poesie non ci siamo ancora e IMHO per molto tempo ancora.
     
    Ultima modifica: 19 Aprile 2014
  8. zaik

    zaik

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    a)Ottimo livello: italiano, macedone- Buon livello: inglese (l'internet fortifica la conoscenza dei vocaboli e i podcast della pronuncia)- appena sufficiente: tutte le lingue Slavo-Meridionali
    b)studiavo il francese fino a un anno fa, e seguivo un corso online di esperanto ma poi ho abbandonato; adesso che ci rifletto dovrei riprenderlo- leggiucchio qualche grammatica russa ma senza grande impegno, studio il latino al liceo scientifico
    c)il russo (crescente potenza mondiale), cinese (seconda economia), portoghese (brasile e sua importanza)
    d)i casi tra le lingue slave (il macedone e il bulgaro non ne hanno); i casi in genere:D; i tempi verbali differenti dall'italiano.
    e)più difficili: lingue orientali (hindi, cinese e giapponese) e arabo per i loro diversi alfabeti e regole grammaticali. Più semplici: lingue germaniche (inglese e tedesco) e lingue romanze per le analogie che si posson fare con le altre lingue da me conosciute.
    f)Quenya
    g)tutte le lingue sono belle, a patto che non sia costretto a utilizzarle
     
  9. kaiser85

    kaiser85

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    a) inglese un pelo sotto il B1 credo, il francese poco meno dell' A2 e un pò di russo base
    b) studio il russo al momento, vorrei studiare anche il tedesco.
    c) il ordine decrescente credo il tedesco, il cinese, l'arabo, lo spagnolo, il russo
    d) non sò, ogni lingua ha le sue
    e) il francese è semplice per molti versi. Inutile dire che l'arabo dev'essere un incubo.
    f) lo spagnolo suona bene
    g) chiunque di voi abbia provato a studiare il finlandese, credo che mi possa capire :)
     
  10. GyJeX

    GyJeX

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    Beh, dicevano lo stesso con i captcha :lol: E il test di Touring ormai è abbordabile, ormai l'unico modo per sgamare l'IA del test è prenderla per il culo. Io sono dell'idea che i traduttori avranno sempre meno lavoro perchè la gente, ormai, legge solo i titoli o non legge proprio più... E quando quei pochi che ancora leggono i titoli si abitueranno alle sconclusionate costruzioni grammaticali di google (e in 10 anni si sarà evoluto visto che è un sistema pensato in maniera euristica) non ci sarà più bisogno dei traduttori in carne e ossa. E' la realtà, in fondo chi legge poesie in questo tempo ? Si vende sempre meno narrativa, figuriamoci poesia... Quindi, come per tutti i mestieri, quando il grande fratello si renderà conto che la macchina riesce ad ottenere un risultato sufficiente ad un costo inferiore dirà ai traduttori: "grazie, ma non ci servite più.". I linguisti, ovviamente, continueranno ad esistere (anche sull'enterprise ce n'era qualcuno pur esistendo i chip traduttori :lol:) ma, come, per i calzolai, i sarti, i maniscalchi, il vinile, saranno relegati a nicchia. Che poi, dai... Capisco che i tempi siano sempre più ristretti ma ultimamente, e sempre di più, certe traduzioni sono davvero pessime, roba che preferisci l'originale alla traduzione!
     
  11. blubasso

    blubasso

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    Allora, il lavoro attuale di mia moglie e' quello di tradurre in varie lingue (ne conosce 5 a un livello piu' che ottimo) i siti di banche, servizi tipo le Wiener Linien (autobus, treni ecc), importanti agenzie turistiche e il sito del Comune di Vienna. I suoi committenti non vogliono vedere nemmeno un traduttore automatico in cartolina e si rivolgono alle agenzie di traduttori specificando che vogliono quelli bravi, senno' si rivolgono ad altre Agenzie. I testi sono tra i piu' disparati: da quelli professionali, a quelli umoristici, a quelli accattivanti. Solo un traduttore umano bravo puo' farlo efficacemente, perche', per esempio, un traduttore che ha studiato anche Marketing, potra essere in grado non solo di tradurre efficacemente un testo di pubblicita', ma anche di usare le frasi in modo accattivante per l'eventuale compratore straniero, e questo lo puoi fare solo se hai studiato scrittura creativa (o hai 20 anni di esperienza nel settore).
    Le aziende importanti pagano molto bene per i traduttori umani, a patto che lo stesso traduttore sia un laureato e sappia cosa sta facendo.
     
  12. GyJeX

    GyJeX

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    quindi tua moglie è già un traduttore di nicchia :D Il mio ragionamento era orientato all'editoria, alla massa.
     
  13. feste

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    Parlo solo italiano :bag: l'unica che invece ha sempre attirato il mio interesse è la LIS.Ovviamente a livello personale non sapere parlare altre lingue è un handicap,ma dopo tanti anni non mi sono mai attivato per compensare questa lacuna.
    A livello lavorativo potrebbero essermi utili come lingue l'inglese francese arabo LIS,ma sinceramente ho i marroni talmenti pieni, che da buon italiano, imparare una lingua alla mia età è l'ultima cosa che mi interessa fare. :leggo: da più giovane,invece avevo altro a cui pensare,ed è così che l'ignoranza ha prevalso sul sapere.:sneaky:
    Ovviamente mai dire mai,ma attualmente dedico il tempo che mi rimane ad attività che mi rilassano e studiare sinceramente è una cosa che non mi ha mai rilassato particolarmente :facepalm:
     
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  14. blubasso

    blubasso

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    ...sono quelli che pagano davvero... ;)
    In ogni caso questo e' il lavoro del traduttore professionista, gli altri sono per i ragazzini o gli improvvisati.
    tradurre un libro o un film ti fa guadagnare pochissimo rispetto a quello che guadagni con il lavoro serio, per questo che certe branche vengono lasciate quasi perdere dai professionisti.
     
  15. Caronte

    Caronte

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    In realtà nemmeno quello: ho visto studenti tradurre articoli scientifici con google translate e vengono fuori schifezze che rendono poco comprensibile il senso. In un articolo scientifico che si basa sulla descrizione accurata di metodi e procedure, rimane un grosso limite.
    Anche romanzi qualche pecca si nota: in questo ultimo anno ho riletto la saga di Sharpe (Cornwell) e di Andy McNab (quello di Bravo Two Zero) in inglese e ho visto che presentano alcune differenze con le traduzioni italiane, sopratutto nel gergo tecnico o nello slang.
    In questo caso credo che il lmite dei traduttori (umani) sia una forte adesione all'inglese letterario più che a quello parlato.

    Piccolo appunto sull'inglese studiato: viaggiando mi sono accorto della abissale differenza che esiste tra l'inglese parlato nel mondo e quello dei telefilm che siamo abituati a seguire. Io vado regolarmente al cinema e mi vedo i film in inglese senza problemi,ma ho problemi a parlare inglese con cinesi/indiani a causa della pronuncia particolare (anche in alcuni posti in Irlanda non è così semplice) .
     
    Ultima modifica: 20 Aprile 2014
  16. Mauro92

    Mauro92

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    Io parlo Inglese maccheronico, numerosi infiniti ed articolati dialetti locali !
    Ultimamente mi è venuta la fissa del russo e lo sto imparando su internet con insperati risultati, non sembra per niente difficile rispetto a come me lo ero immaginato, poi se avete studiato latino un buon 40% è fatto..
    L'arabo e tutte le lingue orientali e mediorientali mi sembrano davvero impraticabili
     
  17. Amadeus

    Amadeus

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    a) Al livello più alto metterei italiano ed inglese (va da sé che la mia conoscenza dell'italiano è maggiore di quella dell'inglese ma in questa 'classifica' voglio comunque accomunarle, per il fatto che ritengo di avere comunque una più che buona padronanza della lingua inglese e per il fatto che la uso molto spesso, ahimè, sempre meno visto che non la uso più per lavoro).
    Ad un livello intermedio metterei francese e tedesco anche se, paradossalmente, il mio uso di queste lingue è radicalmente diverso: per esempio riesco a leggere senza grossi problemi un libro in francese mentre mi sono quasi sempre rifiutato di utilizzare il francese per le incombenze quotidiane (ristorante, albergo, informazioni) quando sono stato in Francia. Di converso ho difficoltà a leggere e comprendere più di un trafiletto in tedesco senza far ricorso a vocabolari et similia, mentre mi sono sempre cimentato nell'uso della lingua per la 'normale amministrazione' in Germania o Austria.
    Questo per il semplice fatto che le mie conoscenze di grammatica tedesca sono molto maggiori di quelle di grammatica francese (e quindi ho meno timore di sbagliare concordanze e desinenze) ma la capacità di comprendere una lingua si basa principalmente sul lessico, piuttosto che sulla grammatica, ed le mie conoscenze di lessico sono enormemente superiori in francese (per ovvi motivi).
    A livello scolastico: russo, latino, greco (antico, ça va sans dire, anche se conosco la pronuncia ed un po' di lessico moderno ma credo che ad Atene mi troverei a mal partito, a meno di beccare qualcuno che parli ancora la katharevousa!)

    b) Mi riprometto da un secolo di migliorare le mie conoscenze di tedesco, russo e latino, almeno fino al livello di riuscire a leggere un libro senza fare più fatica di quel che farei con l'italiano, l'inglese ed il francese ma è un proponimento al quale non do mai seguito.
    In passato, a livello molto superficiale, ho dato un'occhiata alle regole di pronuncia, ortografiche ed alla grammatica di base di quasi tutte le lingue europee (ed ho provato a farlo anche per arabo ed ebraico). Quantomeno per essere in grado di distinguere se una scritta è in danese o svedese o se è in ucraino o bulgaro. Ed anche per scrivere correttamente (e pronunciare più o meno correttamente) la pletora di nomi propri stranieri con cui si ha tipicamente a che fare.
    Un altra mia fissa, poi, è sempre stata l'aspetto storico delle lingue. Questo ha fatto sì che, quando ho avuto tempo, invece di impiegarlo a fare qualcosa di utile per aumentare la padronanza delle lingue moderne di cui sopra, l'ho sempre impiegato per leggere volumi di introduzione allo slavo ecclesiastico, o relativi all'evoluzione della pronuncia della lingua inglese, o ai mutamenti ortografici del tedesco nel XIX secolo etc. etc.

    c) Mi verrebbe da dire che cinese ed arabo potrebbero essere molto utili da studiare ma, considerando quanto sia in linea di principio, semplice trovare un madrelingua arabo o cinese che abbiano una più che discreta conoscenza della lingua italiana, non credo che sia necessariamente un'ottima idea lanciarsi nello studio di queste lingue solo nella speranza di avere chissà quante porte spalancate.
    All'atto pratico, quello che sicuramente serve a chiunque, è un'ottima conoscenza della lingua inglese (e qui sto dicendo una banalità). Poi, a mio modesto avviso, se cerchi lavoro come traduttore od interprete, probabilmente è più importante il livello della tua conoscenza linguistica (incluso il lessico specialistico di diversi settori) che quale lingua tu abbia studiato.

    d) Ricordare il genere dei vocaboli nelle lingue in cui non è immediato distinguere maschile, femminile e neutro. Abituarsi allo 'scontro di consonanti', nella pronuncia delle lingue che sono lontane dall'ideale eufonico dell'italiano (consonante, vocale, consonante, vocale...).

    e) Quelle non indoeuropee... e la cosa mi ha fatto smettere subito! Tra quelle indoeuropee le neolatine, per questioni di lessico, le trovo più abbordabili di quelle germaniche o slave.

    f) Il tedesco.

    g) Mi ha sempre fatto una "strana" impressione il portoghese. Soprattutto quello brasiliano. Idem per l'olandese (che ho cominciato a rivalutare solo dopo aver sentito il danese!). Da ragazzo mi sembrava fossero la versione poco presentabile dello spagnolo e del tedesco (lingue che mi piacciono molto). Comunque non direi che non mi piaccono "per nulla". Sarebbe comunque un giudizio troppo forte e inguistificato.

    In effetti, ad inizio aprile, sono stato qualche giorno a Vienna e mi sono stupito nel notare diversi cartelli in russo davanti ad alcuni negozi. Ero entrato in un'enoteca dove, all'ingresso, oltre ad una serie di cartelli in tedesco ed in qualche altra lingua, c'era anche scritto дегустация, con un pennarello nero su un foglio bianco. Non ci ho dato peso più di tanto, ma poi è entrata una tizia bionda che s'è messa a chiacchierare con la proprietaria... in russo! Poi, all'uscita del negozio, mi sono imbattuto in una famigliola (c'erano talmente tanti bambini che all'inizio pensavo fosse una scolaresca) ed ho sentito ancora parlare in russo. Ma quanti russi ci sono a Vienna? O sono tutti concentrati a Landstraße? :D
     
    Ultima modifica: 21 Aprile 2014
  18. rob.bragg

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    Io sento parlare russo / ucraino tutti i giorni, in metropolitana, in strada, nei negozi, a Milano.

    Ed ovviamente altre decine di lingue.

    Avendo tempo, basterebbe spostarsi da un vagone all'altro del metro per migliorare il proprio inglese, spagnolo, russo, arabo, cinese, ...

    Penso che ormai l'italiano sia una lingua minoritaria, in città ...
     
  19. GyJeX

    GyJeX

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    anche qui in campagna l'italiano è una lingua minoritaria :lol:
     
  20. Amadeus

    Amadeus

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    Non è la semplice presenza di russi che mi ha stupito: è la presenza di numerosi cartelli in russo in negozi di un certo livello. Dalle mie parti, forse con la parziale eccezione dei cinesi, non ho mai visto cartelli in rumeno o ucraino, per dire, salvo in prossimità delle mense della Caritas. Gli stranieri che stanno meglio socialmente ed economicamente tendono abbastanza a "mimetizzarsi" nel tessuto cittadino. Probabilmente nelle grandi città è diverso...
     

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