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Savoia: I Signori delle Alpi

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 26 Aprile 2013.

  1. alberto90

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    I SIGNORI DELLE ALPI
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    CAPITOLO 1: L'alba di una dinastia
    PARTE 1: Esordi difficili ( 1060 - 1070 )
    PIETRO I DI SAVOIA 1047 - 1069
    Nato il primo gennaio 1047 a Chambery, figlio primogenito di Oddone I di Savoia e nipote del capostipite Umberto I Biancamano, Pietro cresce in un periodo piuttosto tranquillo e la sua infanzia trascorre nella pace delle rive dei laghi della Savoia e della Moriana.​
    Il padre, nonostante gli impegni ufficiali, riesce a seguire l' educazione di Pietro e del fratello Amedeo, nato due anni più tardi, e quando Pietro compie dieci anni, nella primavera del 1057, lo fidanza con la figlia primogenita del duca d' Aquitania Guglielmo VII, Agnese, nata l' anno dopo Pietro.​
    Salito al potere il primo marzo 1060 a 13 anni Pietro si affida al reggente, il vescovo di Torino Cuniberto, e per 6 anni tutti gli ordini sono ufficializzati dal sigillo vescovile.​
    Nel 1065 si sposa con Agnese di Aquitania e l' anno dopo, il primo gennaio 1066, nasce la primogenita che viene chiamata come la madre, Agnese.​
    Nel 1066 l' esercito sabaudo è veramente ridicolo e conta meno di 300 uomini e pertanto le azioni militari che il conte di Savoia può intraprendere sono al momento ridotte all' osso.​
    Approfittando dei dissidi in seno all' arcivescovado del Vallese, il conte si schiera dalla parte del popolo che richiede più libertà al principe vescovo. ​
    Questi risponde minacciando una scomunica papale. ​
    Pietro non si fa intimidire, sa benissimo che il papa non lo scomunicherà e quindi, valendosi dei diritti giuridici dichiara guerra al principe vescovo.​
    GUERRA DE JURE PER IL VALLESE: 15 settembre 1067 - 10 gennaio 1069 ​
    Raccolte le poche truppe disponibili e valendosi del sostegno militare del conte di Ginevra, Pietro I invade l' arcivescovado, sconfigge le milizie ecclesiastiche e pone sotto assedio le tre città principali del vescovo.​
    Sion, la capitale viene conquistata il 16 febbraio 1068, il 15 ottobre cade Greyerz e il 26 dicembre Pietro I entra in Marigny.​
    Ormai sconfitto e senza truppe il principe vescovo intavola trattative con il conte di Savoia e il 10 gennaio 1069 viene firmata la pace alle seguenti condizioni:​
    Il principe vescovo del Vallese resta al suo posto concedendo i diritti al popolo vallesiano.​
    L' arcivescovado viene però annesso alla contea.​
    Pochi mesi più tardi, il 30 giugno 1069, nasce il secondogenito, Oddone. ​
    Mentre Pietro è in marcia da Marigny, dove si è trattenuto per tutta l' estate per sistemare i problemi del Vallese, verso Chambery si ammala e arrivato in città alla fine di settembre fa giusto in tempo a conoscere il nuovo erede prima di spirare, a soli 22 anni, il 5 ottobre 1069.​
    REGGENZA ( 5 ottobre 1069 - 10 gennaio 1070 )
    Oddone si trova conte di Savoia a tre mesi e pochi giorni e la reggenza viene affidata naturalmente allo zio, il fratello minore di Pietro.​
    Nei pochi mesi di reggenza il piccolo conte viene trasferito nel castello di Altacomba assieme alla giovane madre mentre il reggente, in segreto, prepara il trasferimento della corte a Torino, capitale della marca piemontese che gli era stata affidata da Pietro pochi giorni prima di spirare.​
     
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  2. alberto90

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    Presto seconda parte, immagini, cartine e molto altro .....
     
  3. alberto90

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    PARTE 2: Le prime conquiste ( 1070 - 1080 )
    AMEDEO II DI SAVOIA ( 1049 - ) parte 1
    Fratello minore di Pietro I, Amedeo II nasce a Chambery il primo gennaio 1049 e come il fratello se non di più, cresce nella spensieratezza nei castelli della Moriana.
    Durante la governo del fratello Amedeo si occupa delle scuderie sabaude e alla nascita del nipote Oddone diviene reggente mentre Pietro è impegnato nella cura dei nuovi territori conquistati nel Vallese.
    Alla morte di Pietro Amedeo invia il nipote e la cognata ad Altacomba, trasferisce la capitale a Torino prima ed ad Ivrea poi e il 10 gennaio 1070 assume ufficialmente il potere con un messaggio ai sudditi che suona così:
    IO, AMEDEO II, CONTE PER GRAZIA DI DIO E VOLERE DELL' IMPERATORE, PRENDO POSSESSO DELLA CONTEA DI SAVOIA IN NOME DI MIO NIPOTE, ODDONE, A CUI LASCIO LA CONTEA DI MORIANA.
    Amedeo, sposato dal 1063 con Giovanna di Ginevra, al momento dell' assunzione del potere ha già 2 figli maschi, Umberto, nato il 3 gennaio 1065 ed erede della contea ed Amedeo, nato il 1 giugno 1068.
    Il 5 marzo 1070 nasce il terzogenito, Oggiero, mentre il 12 marzo 1072 nasce il quartogenito, Aimone.
    Nei primi 3 anni di governo Amedeo riesce a migliorare l' esercito e fonda due nuove città, Crevacuore e Bussoleno, e quando nei primi giorni di gennaio del 1073 il padre di sua moglie muore il conte può approfittare dell' occasione e si intromette nella linea di successione per prendere possesso della contea di Ginevra.
    GUERRA DE JURE PER GINEVRA ( 5 febbraio 1073 - 10 gennaio 1074 )
    Le truppe sabaude, riunitesi a Chambery all' inizio della primavera, il 20 aprile entrano nella contea contesa e pongono sotto assedio la capitale Ginevra, che cade il 14 luglio.
    Le truppe ginevrine sono battute il giorno dopo presso Aubonne e già l' 8 agosto Losanna viene espugnata. Nyon, l' ultima fortezza rimasta al pretendente, cade solo il 30 dicembre, dopo 4 assalti falliti.
    La pace viene firmata a Ginevra dieci giorni dopo.
    Pochi mesi più tardi, il primo giugno, viene al mondo la quinta figlia che viene chiamata Adelaide.
    Nell' autunno del 1074, il cancelliere porta ad Amedeo la notizia di una richiesta d' aiuto di un barone monferrino che intende ribellarsi al suo signore e che in cambio dell' aiuto farà in modo di cedere la contea del Monferrato ad Amedeo. Il conte pertanto appoggia la richiesta e radunate nuovamente le truppe si prepara alla guerra.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER IL MONFERRATO ( 15 novembre 1074 - 25 novembre 1075 )
    Invasa la contea del Monferrato verso la fine dell' anno l' esercito sabaudo sconfigge le milizie monferrine presso Montegrosso d' Asti il 5 gennaio 1075 e subito dopo pone sotto assedio Nizza Monferrato, che cade il 17 giugno.
    Il 29 agosto cade Asti e, battute nuovamente le truppe monferrine presso Moncalvo il 6 settembre, conquistano Casale Monferrato il 18 ottobre.
    Le trattative di pace si protraggono per oltre un mese e finalmente il 20 novembre il conte di Monferrato accetta le condizioni imposte dal vincitore e si arrende. Il 25 novembre il Monferrato diventa possesso di Amedeo II di Savoia.
    I cinque anni successivi trascorrono pacificamente e Amedeo ne approfitta per rinforzare le sue truppe costruendo caserme, stalle, nuovi borghi e castelli lungo i confini montani.
    Il 6 febbraio 1076 viene al mondo Jolanda, la sesta figlia e quattro anni dopo, il 1 novembre 1080 nasce Gisella, settima figlia di un conte appena 31enne.
    La dinastia è comunque assicurata da un pezzo e Amedeo si dedica con dedizione alla famiglia e all' impero, guidando le milizie sabaude in tutte le guerra che l' imperatore, per altro cognato del conte Amedeo, dichiara contro i nemici sul Baltico.
     
  4. alberto90

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    PARTE 3: Le guerre di espansione ( 1081 - 1089 )
    AMEDEO II DI SAVOIA ( 1049 - ) parte 2
    I due anni trascorsi dalla nascita di Gisella trascorrono pacificamente e Amedeo può finalmente dedicarsi con più assiduità alla cura della numerosa prole, della moglie e della contea, ultimamente trascurati per stare al seguito delle truppe impegnate nelle guerre contro le tribù barbare lungo il Baltico.
    Amedeo non dimentica certo di inviare il suo fido cancelliere a Saluzzo, ultimo baluardo dell' ormai morente ducato di Susa, creato nemmeno 10 anni prima dall' imperatore e affidato al conte del Monferrato, qui rifugiatisi dopo la conquista sabauda dei suoi domini aviti.
    E quando nel marzo del 1082 il barone di Cuneo si reca alla corte di Amedeo implorandolo di intervenire nella contesa tra lui e il duca di Susa promettendo la sottomissione dell' intera contea di Saluzzo, Amedeo non si lascia sfuggire l' occasione.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER SALUZZO ( 6 aprile 1082 - 10 giugno 1083 )
    Mobilitate le truppe Amedeo invia al duca di Saluzzo un ammonimento, invitandolo a cedergli la città di Cuneo e i borghi circostanti.
    Quando il duca rifiuta, Amedeo dichiara guerra e invade la contea.
    Dopo aver sconfitto le truppe saluzzesi presso Carmagnola il 4 maggio, l' esercito sabaudo insegue gli sconfitti fino a Saluzzo che viene posta sotto assedio. La città resisterà eroicamente fino al giorno di Natale.
    Tre mesi più tardi, il 21 marzo 1083, si arrende Cuneo e una settimana dopo, il 28 marzo, le truppe sabaude sbaragliano definitivamente le milizie saluzzesi presso il castello della Manta.
    Pinerolo, ultima fortezza rimasta al duca di Susa, cade il primo giugno.
    La pace viene firmata il 10 giugno nel castello della città, il duca consegna al conte le chiavi di tutti i castelli sparsi nella pianura e subito dopo parte per l' esilio.
    Ormai i Savoia hanno consolidato i loro domini su entrambi i versanti alpini e la piccola contea montana è diventata, in meno di 20 anni, un solido stato ricco di castelli, città, pievi e attraversato dalle principali vie di comunicazione dell' epoca.
    Il 6 aprile 1084 viene al mondo l' ottava figlia, Maria.
    Ma Amedeo non si accontenta della pianura piemontese e invia il suo cancelliere nell' arcivescovado di Nizza, appartenente alla Repubblica di Genova, potente città marinara.
    L' attesa dura solo pochi mesi. Alla fine di novembre un messaggio del cancelliere informa il conte che è stato trovato un documento risalente al 1022 firmato da Umberto I Biancamano, nonno di Amedeo, e dal doge di Genova. Secondo il documento Nizza e tutta la contea circostante appartengono solo teoricamente a Genova mentre giuridicamente essa appartiene ai Savoia.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER NIZZA ( 30 novembre 1084 - 27 gennaio 1087 )
    Immediatamente Amedeo invia una copia del documento, abilmente falsificato dal cancelliere, al doge di Genova chiedendogli formalmente di cedergli la contea di Nizza. All' ovvio rifiuto Amedeo dichiara guerra.
    Le truppe sabaude, rinforzate da un nutrito contingente di mercenari, invadono la contea di Nizza mentre un altro contingente di mercenari penetra nei domini genovesi per bloccare le truppe del doge.
    Per sei mesi le truppe sabaude e mercenarie inseguono le nutrite milizie genovesi sconfiggendole più volte tra febbraio e marzo.
    L' 8 giugno 1085 Nizza viene conquistata dai sabaudi che tre mesi più tardi, il primo settembre entrano anche in Mentone.
    Monaco resiste tenacemente fino al 6 maggio 1086 e dieci giorni dopo i genovesi sono sconfitti presso Ventimiglia.
    Le trattative proseguono spasmodicamente per 6 mesi fino a quando, finalmente il 27 gennaio il doge si rassegna e firma la pace.
    I Savoia ora hanno uno sbocco sul mare.
    Il tempo di rinforzare le truppe e usurpare il titolo dogale e Amedeo dichiara nuovamente guerra a Genova, con l' intento di conquistare la città e tutti i suoi domini.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER GENOVA ( 7 aprile 1087 - 25 gennaio 1088 )
    Genova non dispone più di truppe e le milizie sabaude questa volta hanno gioco facile. Il 15 giugno cade Genova, il 29 novembre viene espugnata Luni dopo 3 assalti falliti, il 24 dicembre Amedeo entra in Rapallo e il 18 gennaio 1088, con la caduta di Savona, il dogato di Genova è occupato interamente dai sabaudi.
    La pace viene firmata pochi giorni dopo e l' ultimo doge genovese si imbarca sulla sua ammiraglia per l' esilio.​
    Nella primavera del 1088 la stabilità del ducato comincia a vacillare. Oddone di Savoia il nipote di Amedeo, ormai 19enne, invia allo zio una lettera, nella quale gli chiede di farsi da parte, ringraziandolo per i grandi meriti ottenuti.​
    Amedeo potrebbe far arrestare il nipote, farlo uccidere o esiliare, ma non se la sente. Come d' altronde non può lasciare la contea ad un ragazzo di 19 anni che non si è mai occupato di politica e che, sopratutto, scalzerebbe i suoi figli dal potere.​
    Pertanto rifiuta la richiesta, chiedendo al nipote di accontentarsi del governo della contea di Moriana, che viene affidata alla sua discendenza per sempre.​
    Nonostante i toni educati è chiaro che tra zio e nipote non corrono buoni rapporti e la tensione tra Ivrea e Chambery comincia a salire.​
    GUERRA CIVILE SABAUDA ( 25 giugno 1088 - 25 gennaio 1089 ) ​
    Alla fine di giugno Oddone decide che l' unica soluzione per riprendersi il trono lasciatogli dal padre è la guerra allo zio. Chiama in aiuto il cugino Aimone, quarto figlio di Amedeo, e apre le ostilità.​
    Amedeo vorrebbe evitare il conflitto in famiglia ma ormai il dado è tratto e immediatamente organizza l' esercito feudale e arruola un bel gruppo di mercenari ai quali affida l' invasione della contea di Nizza in mano al figlio, mentre lui, alla testa dell' esercito feudale marcia sulla Moriana e sul Genevese per stanare il nipote ribelle.​
    Per mesi gli eserciti si inseguono a vicenda ed è solo il 24 gennaio 1089, con la conquista di Thonon le Bains che Oddone capisce di aver perso.​
    Si reca quindi al campo dello zio assieme al cugino e si arrende ad Amedeo. ​
    Il quale li fa prima imprigionare e poi, in marzo, li bandisce in perpetuo dai suoi domini, entrambi si recano nelle Fiandre in cerca di fortuna.​
    Tornato ad Ivrea Amedeo è un uomo prostrato. Ha perso un figlio e un nipote e inizia a diffidare anche degli altri figli maschi. Decisamente il peso del potere inizia a farsi pesante, anche per le sue solide spalle.​
     
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  5. alberto90

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    PARTE 4: Apogeo e declino di un conte ( 1091 - 1098 )
    AMEDEO II DI SAVOIA ( 1049 - 1098 ) parte 3
    Amedeo invecchia. Ormai ha 42 anni è la sua numerosa famiglia comincia a perdere i pezzi. Inoltre gli giungono voci di intrighi tessuti da duchi invidiosi del suo potere che tramerebbero per scalzarlo dal potere e spartirsi i domini sabaudi.
    Purtroppo alla fine dell' estate del 1091 i sospetti diventano realtà.
    Un messaggero proveniente dalla contea del Palatinato informa delle intenzioni bellicose del conte Eberardo, deciso ad usurpare il titolo di duca di Susa posseduto da Amedeo, nominato duca di Savoia e Susa dall' imperatore la notte di Natale del 1090.
    Amedeo non può fare niente per impedire la guerra ne tantomeno intende privarsi di un possedimento fondamentale. La risposta inviata al conte è secca.
    GUERRA DELLA LEGA PALATINA PER SUSA ( 30 settembre 1091 - 15 luglio 1093 )
    Nel breve periodo di pace il duca di Savoia ha avuto il tempo di rimpinguare le casse ducali e grazie alle tasse e alle doti dei matrimoni di figli, sudditi nobili e donazioni, può arruolare due grossi eserciti mercenari che vanno ad aiutare l' esercito ducale, in realtà non molto superiore alle mille unità.
    Per sua fortuna la guerra scoppia in un momento in difficoltà per l' impero, impegnato in continue guerre contro le popolazioni pagane ad ovest della Prussia e pertanto gli eserciti che si preparano ad invadere la Savoia sono piuttosto ridotti.
    Accanto al conte di Palatinato sono schierati i duchi di Prussia, Carinzia e Provenza oltre ai conti di Nizza e Ginevra.
    Le truppe sabaude respingono l' invasione portata dai provenzali in ottobre e subito dopo passano all' offensiva invadendo le contee di Nizza e Ginevra. Cuneo cade il 22 febbraio 1092, il 24 giugno cade Monaco e l' 11 luglio viene espugnata Ginevra.
    Le truppe della Lega Palatina sono più volte sbaragliate dalle milizie sabaude e mercenarie che continuano gli assedi.
    Nizza cade il 12 agosto, Losanna viene presa il 17 agosto mentre sul fronte meridionale il 30 settembre cade Mentone. Il 4 ottobre tocca ad Arles, il giorno dopo a Nyon e il 28 ottobre a Marsiglia. Le truppe sabaude dilagano ormai incontrastate. Riconquistata la contea di Ginevra le truppe cominciano la lunga marcia verso il Palatinato mentre gli altri due contingenti procedono nella conquista del ducato di Provenza.
    Orange cade il 12 novembre, il 30 dicembre viene espugnata Avignone mentre il 17 febbraio 1093 cade Carpentras. In marzo cadono Grimoud, il 23, e Forcalquier, il 31.
    Il 20 aprile, dopo 4 mesi di assedio viene espugnata Kaiserslautern, la capitale del Palatinato, cinque giorni più tardi cade Apt e il primo giugno viene presa Embrun.
    L' otto giugno viene presa anche Worms e il 14 lugio si arrende Haguenau. La lega è sconfitta. Il duca di Stiria si è ritirato dal conflitto e quello di Prussia non ha truppe disponibili per la prosecuzione della guerra. Seppure con iniziali difficoltà e due sconfitte, a Pinerolo e Saluzzo, il duca di Savoia ha trionfato ancora una volta.
    Il giorno dopo la presa di Haguenau il conte palatino si arrende e la guerra termina con un sostanziale statu quo.
    Unica nota negativa è la perdita di Nizza e Genova, divenute ducato per espressa volontà dell' imperatore, che in questo modo " punisce " il Savoia per aver cercato di espandersi troppo rapidamente. Senza più sbocco sul mare il ducato non avrà accesso ai ricchi commerci marittimi che stanno facendo le fortune di Venezia e Pisa.
    Dopo la bella vittoria sulla Lega Palatina le finanze statali sono piuttosto malmesse anche se i costi dei mercenari sono stati meno gravosi del previsto. Il duca impiega solo un anno e mezzo per recuperare i soldi persi in guerra e nella tarda estate del 1095 le finanze sono migliori rispetto a 3 anni prima.
    Il primo agosto 1095 una buona notizia viene a confortare il duca, malato da qualche tempo. E' possibile rivendicare la contea di Lombardia con il ricco mercato di Milano.
    Il duca non esita e dichiara guerra.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER LA LOMBARDIA ( 1 agosto 1095 - 30 maggio 1096 )
    L' esercito lombardo è ridicolo, grazie alle divisioni interne al ducato che lo hanno corroso e privato di territori importanti ( Padova e Grigioni ).
    Le milizie sabaude, senza l' aiuto di mercenari, invadono la Lombardia, sconfiggono le truppe milanesi presso Cantù il 12 agosto e pongono sotto assedio Milano, che cade sol il 19 aprile 1096.
    Poco più di un mese dopo, il 26 maggio, cade anche Cantù. Al duca di Lombardia è chiaro che la guerra è perduta e il 30 maggio firma la pace con cui cede la contea di Milano ad Amedeo di Savoia, che subito fa tracciare le mura di nuove città.
    Nell' estate del 1098 il duca, in viaggio da Milano a Chambery, improvvisamente si ammala nei pressi di Novara. Il 5 luglio le sue condizioni si aggravano e il corteo raggiunge Torino il giorno dopo. Alle prime luci dell' alba del 8 luglio il duca entra in agonia. Il testamento era pronto sin dal 1087 e viene nuovamente firmato per evitare falsificazioni.
    Alle 4 del pomeriggio del 10 luglio, Amedeo II di Savoia, duca per grazia di Dio e per volere dell' Imperatore, spira a Torino all' età di 49 anni, dopo aver governato 29 anni.
    Sarà soprannominato " il Coraggioso ".
     
  6. alberto90

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    PARTE 6: Le redini del potere ( 1098 - 1109 )



    UMBERTO II DI SAVOIA ( 1065 - ) parte 1
    Umberto, nato il primo gennaio 1065, è il figlio primogenito di Amedeo II di Savoia. Sposato con Gerberga Aleramici, figlia del conte di Saluzzo è padre di una figlia femmina, Eglantina, di dieci anni, esclusa dalla successione.
    Succede al padre alla sua morte, il 10 luglio 1098, quando ha già 33 anni.
    Per quattro anni il nuovo duca si dedica alla ricostruzione di alcuni castelli in Savoia rimasti danneggiati dalle ultime guerre condotte dal padre e approfitta della pace generale che imperversa nello stato per mettere da parte tutti i fondi possibili per armare un esercito regolare degno di questo nome e utilizzare sempre meno i mercenari.
    Tuttavia Umberto non dimentica le ambizioni del padre di unificare il nord italia sotto lo stemma sabaudo e appena salito al potere invia l' intendente a Pavia, per cercare un casus belli valido per annettere la contea lombarda.
    Il casus belli viene finalmente trovato nei primi mesi del 1102.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER PAVIA ( 25 marzo - 10 dicembre 1102 )
    Il duca dichiara guerra il giorno dell' Annunciazione e le sue truppe, varcato il confine, sbaragliano le poche truppe che il duca lombardo gli manda contro presso Castel San Giovanni il 4 maggio.
    L' assedio di Pavia si protrae per 4 mesi, dal 15 maggio al 1 settembre quando la città apre le porte ai sabaudi. Piacenza cade l' 8 di ottobre e il 26 novembre cede Bobbio.
    Il duca lombardo, ormai conscio che i Savoia sono troppo forti per le sue deboli forze, firma la pace con Umberto II il 10 dicembre cedendo la contea di Pavia.
    La pace dura solo un' anno. La questione Susa torna a galla alla fine del 1103 quando la duchessa di Brunswich, spalleggiata dai duchi di Pomeralia e Pomerania, fa giungere ad Umberto un messaggio con il quale ordina al duca di Savoia di cedere il ducato di Susa ad un suddito del duca di Pomerania.
    Naturalmente Umberto rifiuta categoricamente e si prepara ad una nuova guerra.
    GUERRA DELLA LEGA DI BRUNSWICH PER SUSA ( 20 dicembre 1103 - 25 agosto 1106 )
    Il 1104 vede il tentativo di invasione delle truppe della lega, in realtà meno di 3.000 uomini in tutto, respinto dai sabaudi e dai mercenari che passano alla controffensiva nell' autunno del 1104, marciando sul ducato di Brunswich.
    Il 12 aprile 1105 cade Munster, il 26 luglio tocca a Cleves e a Gottinga, il 4 settembre cade Essen, il 13 Goch e il 23 ottobre Dortmund.
    Le truppe sabaude, non molto numerose in realtà ma ben addestrate, sembrano imbattibili negli assedi e sono sopratutto i mercenari a slanciarsi negli assalti alle mura.
    Il 13 novembre cade Rees, il 5 dicembre si arrende Goslar e il 24 gennaio 1106 cade Corvey. Ormai indisturbate le milizie sabaude continuano negli assedi ed espugnano una dopo l' altre tutte le città nemiche. L' 8 febbraio cade Osnabruck, il 2 maggio cade Teckenmbourg, il 20 maggio tocca a Norden, due giorni dopo cade anche Celle. In giugno cadono Lingen, Aurich, Hannover, Herford e Borkun.
    Il 20 agosto cade Oldemburg e cinque giorni dopo la guerra termina con la pace firmata nella reggia di Goslar.
    Ancora una volta il duca di Savoia ha dimostrato di saper tenere testa a rivali ben più potenti e di saperli anche vincere, usando astuzia, coraggio e un pizzico di spietatezza.
    Nei due anni successivi la situazione economica viene ristabilita e il bilancio torna in attivo, ma la tregua è breve. Umberto ormai ha capito che nell' impero possedere due ducati contemporaneamente è considerato poco meno che un reato e si prepara ad una nuova invasione, deciso stavolta a fare la prima mossa.
    Quando viene a sapere che il duca di Meclemburgo sta cercando alleati per dichiarare nuovamente guerra al duca di Savoia e consegnare il titolo di duca di Susa al conte di Monferrato, passa alle contromanovre.
    Organizza un complotto per uccidere il duca rivale e ben presto parecchi tra conti e piccoli duchi lo seguono. Tuttavia i tre tentativi portati dai sicari per uccidere il duca falliscono e alla fine qualcosa trapela.
    Nel febbraio del 1108 il duca di Meclemburgo ha ormai capito chi sia il mandante degli agguati nei suoi confronti e si prepara alla guerra.
    GUERRA DELLA LEGA MECLEMBURGHESE PER SUSA ( 20 marzo 1108 - 23 febbraio 1109 )
    Al duca di Meclemburgo si alleano il duca di Genova e il conte di Monferrato, entrambi possessori di alcuni castelli e borghi nel cuore del ducato sabaudo.
    Il duca di Savoia si trova quindi la capitale minacciata dai suoi nemici e, radunate tutte le truppe feudali disponibili inizia la riconquista dei castelli ribelli.
    L' esercito genovese e monferrino è battuto presso Chieri il 3 aprile e subito dopo iniziano gli assedi, nell' attesa che le truppe del Meclemburgo attraversino la Germania e le Alpi.
    Il 13 giugno 1106 cade Crevacuore, il 2 agosto cade Masserano e il 13 agosto viene espugnata Canelli. Il 5 settembre le truppe del Meclemburgo sono battute davanti ad Asti e costrette a ripassare le Alpi.
    Il 5 novembre cade Cuneo e il 16 dicembre tocca a Nizza Monferrato. Il 12 febbraio 1109, dopo sei mesi di assedio Asti apre le porte ai sabaudi.
    Proprio mentre il duca di Savoia sta per organizzare l' attraversamento delle Alpi e invadere il Meclemburgo giunge la notizia che il quarto agguato contro il duca rivale è riuscito. Il duca di Meclemburgo e leader dell' alleanza è morto avvelenato e la guerra è terminata.
    Il duca di Savoia ancora una volta è uscito se non vittorioso per lo meno indenne da una situazione che poteva diventare piuttosto seria.
    La dinastia per il momento è salva, anche se il duca, privo di figli maschia rischia di dover lasciare il ducato nelle mani del fratello Oggero, l' ultimo fratello maschio rimasto dei 4.
    Per questo, l' 8 novembre 1109 ottiene dal Papa l' annullamento del suo matrimonio con Gerberga, ormai 53enne.
    Pochi giorni dopo Umberto II si risposa con una giovane di 19 anni, Maria di Prussia, figlia del duca di Prussia scomparso.
    La speranza è che possa dargli un erede maschio a cui affidare il ducato alla sua morte. Il futuro dei Savoia risiede in una ragazza.
     
  7. alberto90

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    Se qualcuno dei 94 ( se ho letto bene ) visitatori volesse mandarmi un messaggio privato e farmi sapere cosa pensa di questo AAR sarei felice di leggere l' opinione di altri utenti .....
     
  8. alberto90

    alberto90

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    PARTE 7: La fine di un epoca ( 1110 - 1111 )
    UMBERTO II DI SAVOIA ( 1065 - 1111 ) parte 2

    Nella primavera del 1110 Umberto II, sopraffatto dagli impegni di stato e dall' ansia causata dall' assenza di un figlio maschio a cui affidare il ducato, si ammala.
    Accessi di febbre, deliri, riprese e rapide ricadute lo tormentano per tutto l' anno, lasciando ormai prevedere la successione al fratello Oggiero.
    Il 3 novembre il duca si mette definitivamente a letto e giorno dopo giorno le sue condizioni vanno peggiorando. La giovane moglie lo assiste con amore e assicura al malato che non si risposerà più dopo la sua morte e che si prenderà cura dei rampolli Savoia che nasceranno negli anni venturi.
    Il giorno di Natale un breve miglioramento consente al duca di assistere alla solenne Messa cantata nella cappella del palazzo ducale di Torino. Ma il giorno dopo la crisi definitiva lo porta nel giro di pochi giorni al coma.
    Poco prima di perdere conoscenza, il 5 gennaio 1111, il duca firma il suo testamento con il quale designa quale erede il fratello Oggero e confermando conti e baroni coloro che già coprono la carica.
    Il giorno seguente il duca entra in coma e non si risveglierà più. La giovane moglie lascia il palazzo e si rifugia nel castello di Chambery, pensando che alla morte di Umberto la successione non sarà tranquilla.
    Alle 5 del pomeriggio del 26 gennaio 1111, all' età di 46 anni, Umberto II di Savoia cede l' anima a Dio.
    Le esequie solenni si celebrano il 30 gennaio nella cattedrale di Torino con la partecipazione di molti duchi imperiali: il duca di Baviera, quello di Provenza, la contessa Matilde di Canossa, i duchi di Lombardia, Modena, Ferrara e Genova. L' imperatore invia il principe Enrico, suo erede, in sua vece.
    La morte di Umberto II segna la fine degli esordi dei Savoia, che in meno di 50 anni sono divenuti padroni di gran parte della Pianura Padana e delle Alpi occidentali e tra i più potenti vassalli dell' imperatore tedesco.
    Un' era è terminata, mentre un' altra si appresta a sorgere. Quale sarà il futuro dei Savoia?
     
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  9. Enok

    Enok

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    Ti chiedo se possibile di usare una dimensione carattere un po' più grande.

    Per ora ho letto solo la prima parte e mi è piaciuto, magari delle immagini di gioco aggiungerebbero quel qualcosa in più.
     
  10. alberto90

    alberto90

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    Le immagini sono con steam .... se clicchi sui link si vedono. Ho provato ad aggiungerle ma vengono troppo grandi e non sempre si vedono.
     
  11. alberto90

    alberto90

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    CAPITOLO 2: Cambio di orizzonti
    PARTE 1: Un nuovo titolo ( 1111 - 1118 )
    OGGIERO I DI SAVOIA ( 1070 - ) parte 1
    Terzo figlio di Amedeo II e fratello di Umberto II, Oggiero è nato il 5 marzo 1070. Sposato con Beatrice Chatenois è padre di tre figli: Amedeo nato il 12 settembre 1091; Burcardo nato il 16 agosto 1095 ed Edvige nata il 15 settembre 1097.
    Salito al potere subito dopo la morte del fratello maggiore Oggiero dedica i primi 3 anni di governo al consolidamento interno del ducato, al riassestamento delle finanze e alla visita dei suoi domini. D' altronde è noto che Oggiero non è un amante della guerra e delle battaglie e che fin che può evita di impugnare la spada e di mobilitare l' esercito.
    Ma nonostante tutto il duca è consapevole che bloccare le conquiste a lungo potrebbe portare, prima o poi, ad una crisi dinastica e quando il suo intendente gli comunica che è stato trovato un casus belli valido per rivendicare la contea di Cremona e della conseguente possibilità di usurpare il titolo di duca di Lombardia, Oggiero non si oppone ai desideri del consiglio della corona che preme per una guerra immediata.







    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER CREMONA ( 5 gennaio 1114 - 17 febbraio 1115 )


    Il duca dichiara guerra, mobilita l' esercito ed arruola un contingente di mercenari e alla fine di gennaio invade la contea di Cremona. L' esercito lombardo è ridicolo e viene battuto presso Guastalla il 5 febbraio. L' assedio di Cremona, cominciato il 10 febbraio, termina con la conquista della città il 23 ottobre.

    Sospiro cade due mesi dopo, il 23 dicembre, e mentre le truppe sabaude assediano Crema giunge al campo di Oggero il duca di Lombardia in persona che chiede la pace offrendo la resa.
    La pace viene firmata il 17 febbraio e con essa il duca di Lombardia, oltre a cedere la contea contesa rinuncia anche al titolo, che viene ufficialmente assunto da Oggiero il giorno seguente.

























    http://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=142161005










    Avendo il casus belli già pronto per prendere anche Brescia per il ducato di Lombardia, Oggiero, contrariamente al suo carattere mite, attende solo 2 mesi prima di dichiarare guerra a Matilde di Canossa, proprietaria della contea di Brescia.



    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER BRESCIA ( 1 aprile 1115 - 28 febbraio 1116 )
    Oggiero, subito dopo aver riposizionato le truppe e i mercenari, invade la contea provvedendo anche a spedire un gruppo di 500 uomini verso la Toscana per intercettare eventuali incursioni matildine verso nord.
    Il 6 maggio le truppe toscane iniziano l' assedio di Cremona ma già 4 giorni dopo sono battute davanti alla città dai sopraggiunti soccorsi sabaudi e inseguite fino ai piedi dell' appennino.
    Bergamo resiste all' assedio savoiardo per oltre 6 mesi e cade solo il 22 dicembre. Il 9 febbraio 1116 cade Brescia e Peschiera, ultima fortezza rimasta al conte bresciano, si arrende il 20 febbraio.
    Una settimana più tardi la contessa Matilde, ormai anziana e malata, firma a Brescia la resa della contea e la pace.
    Gli anni che seguono alla conquista di Cremona e di Brescia e alla conseguente espansione del ducato verso est, vedono una serie di eventi luttuosi che turbano la serenità del ducato.
    Il primo marzo 1116 muore in prigione Burcardo, fatto incarcerare da Oggiero alla fine dell' anno precedente dopo che era stato rivelato un complotto ordito da Burcardo stesso per uccidere il fratello maggiore e impossessarsi quindi di tutti i titoli alla morte di Oggiero.
    Il duca rimane sconvolto dalla morte del secondogenito che si è suicidato e per alcuni mesi si rinchiude nelle sue stanze nel castello di Ivrea.
    Altra brutta notizia arriva il 3 aprile 1118, quando muore anche il primogenito ed erede, Amedeo, di soli 26 anni.
    Erede diviene dunque il suo figlio primogenito, cinquenne, anche lui chiamato Amedeo.
    La dinastia è a rischio però giacchè Amedeo non è di costituzione robusta e la sua morte provocherebbe una seria minaccia per la sopravvivenza dei Savoia.






     
  12. alberto90

    alberto90

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    Ma perchè avete cambiato tutto il sistema? era tanto comodo l' altro .....
     
  13. alberto90

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    PARTE 2: Sguardo alla Sicilia ( 1119 - 1124 )
    OGGIERO I DI SAVOIA ( 1070 - ) parte 2
    Nella primavera del 1119 Oggiero intravede la possibilità di proseguire l' espansione territoriale del ducato nei piccoli sceiccati indipendenti della Sicilia, avendo nel frattempo l' imperatore aumentato la sua autorità bloccando in questo modo ogni possibilità di espansione all' interno dell' impero.
    Alla fine di aprile l' intendente, un esperto musulmano, gli procura il casus belli per l' attacco e Oggiero coglie la palla al balzo e dichiara guerra.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER MAZARA ( 15 maggio 1119 - 1 giugno 1120 )
    Considerata la distanza e i costi che una marcia lungo l' intera penisola per le truppe feudali comporterebbero, Oggiero decide di usare una parte delle finanze statali per arruolare una flotta di 100 galere genovesi e un contingente di 5000 mercenari da inviare contro lo sceicco di Mazara.
    Per il resto dell' anno le truppe sabaude e le milizie si radunano a Genova costituendo una forza totale di quasi 8.000 uomini, si imbarcano e ai primi di dicembre, dopo una settimana di viaggio, sbarcano presso Mazara.
    Le truppe dello sceicco non oppongono resistenza ed Erice viene conquistata il 22 gennaio 1120. Il 24 marzo cade Trapani e due mesi dopo si arrende Mazara.
    Lo sceicco, sconfitto e ferito in battaglia, il primo giugno si consegna prigioniero ad Oggiero che assume il titolo di conte di Mazara. Titolo che affida poche settimane dopo al nipote acquisito Amedeo.
    I 4 anni seguenti sono insanguinati dalle continue lotte all' interno dell' Impero, dove una lega capeggiata dai duchi di Pomeralia, Pomerania e dal re di Lotaringia assieme al duca di Genova e a quello d' Austria, ha scatenato una guerra contro l' imperatore per costringerlo a diminuire l' autorità imperiale.
    Il duca di Savoia all' inizio si tiene fuori dalla contesa, sperando in cuor suo nella vittoria della lega e della conseguente possibilità di proseguire le campagne di espansione nella pianura Padana.
    Però alla lunga si rende conto che una diminuita autorità imperiale potrebbe ritorcerglisi contro e alla fine del 1124 comincia a preparare le truppe per aiutare l' imperatore, decidendo di puntare alla conquista della Sicilia e di puntare ad assumere il titolo reale, attualmente detenuto dalla regina Emma d' Altavilla, in grave difficoltà, stretta tra i veneziani, i bizantini, le incursioni musulmane in Calabria e i vassalli ribelli.
     
  14. alberto90

    alberto90

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    PARTE 3: l' espansione in terra di Sicilia ( 1125 - 1132 )
    OGGIERO I DI SAVOIA ( 1070 - 1132 )
    La guerra civile dell' impero prosegue fino all' autunno del 1129, dopo quasi 8 anni di combattimenti feroci. La lega è sconfitta e l' autorità imperiale rimane solida, anche se ormai l' estinzione della famiglia dei Saliani sta minando poco a poco la solidità delle conquiste compiute da Enrico IV nei primi anni del secolo.
    Una volta liberato dalle incombenze imperiali Oggiero passa all' azione contro il doge di Pisa, che ha ormai annesso gran parte della Sicilia. Il duca di Savoia, che ha già i casus belli per Agrigento e Palermo, invia al doge un messaggio di guerra.
    Alla risposta feroce di quest'ultimo Oggiero dichiara guerra.
    GUERRA DI RIVENDICAZIONE PER AGRIGENTO E PALERMO ( 15 settembre 1130 - 8 settembre 1131 )
    Ammassate tutte le truppe disponibili e chiamati in aiuto i soliti mercenari e imbarcati tutti sulle galere genovesi, Oggiero volge le prue verso la Sicilia dove sbarca il 20 settembre.
    Nonostante le numerose truppe assoldate dal doge le milizie sabaude non hanno difficoltà nello sconfiggere uno per uno tutti contingenti che vengono spediti loro contro.
    Entro l' estate del 1131 le contee di Palermo e di Agrigento sono state occupate e Oggiero avanza verso Siracusa.
    La richiesta di pace del Doge arriva il 5 settembre 1131 e Oggiero, dopo rapide trattative, accetta le condizioni pisane che prevedono anche la cessione della contea di Siracusa.
    La pace viene firmata l' 8 settembre. La sera stessa nella cattedrale di Palermo viene intonato il Te Deum e il 10 settembre Oggiero assume il titolo di duca di Sicilia.
    Nei primi mesi del 1132 il duca si ammala e ben presto le sue condizioni si fanno critiche. Firmato il testamento il 30 maggio e nominato ufficialmente erede il nipote Amedeo, Oggiero cade in coma il 2 giugno e due giorni più tardi, alle 4 del mattino, spira a Palermo. Aveva compiuto 62 anni.
     
  15. alberto90

    alberto90

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    PARTE 4: Un duca diventato re ( 1132 - 1134 )
    AMEDEO III DI SAVOIA ( 1113 - ) Parte 1
    Amedeo III di Savoia, primogenito di Amedeo e nipote di Oggiero, è nato nel 1113 e sin dall' età di 5 anni è stato educato come erede del ducato di Savoia.
    Salito al potere a 19 anni si dimostra essere un giovane esuberante anche se non di bell' aspetto. Non molto alto, piuttosto tarchiatello e quasi calvo, compensa gli svantaggi fisici con una notevole temperanza e una buona dose di coraggio.
    Dimostra subito anche il suo imponente orgoglio e senso dello stato quando, nell' estate del 1133 si trova ad affrontare una minaccia piuttosto seria al tuo neonato governo.
    Il conte di Mazara, Palermo e Siracusa, nonchè parente e omonimo Amedeo, alleatosi con i conti di Ginevra, di Lombardia e i baroni liguri, gli impone di lasciare il governo al più adulto ed esperto Amedeo, il prepotente conte di Sicilia.
    Amedeo, trascinato dall' irruenza dei 20 anni, fa arrestare il messo dichiarando guerra ai ribelli.
    GUERRA CIVILE SABAUDA PER L' ANZIANITA' ( 27 luglio 1133 - 18 aprile 1134 )
    Le forze ribelli sono piuttosto scarse e oltretutto impossibilitate a riunirsi, vista la distanza che le separa. Pertanto Amedeo, alla testa delle sue truppe, dopo aver sbaragliato senza problemi le milizie lombarde presso Monza pone l' assedio a Milano, mentre il maresciallo, alla guida di un contingente di mercenari, conquista il 18 novembre Fosdinovo e l' 8 dicembre Bussoleno.
    Milano cade il 23 gennaio 1134 e tre settimane più tardi si arrende anche Chiavenna. I mercenari intanto, imbarcati presso Savona su galere genovese, sono sbarcati in Sicilia e il 6 marzo entrano in Erice e un mese dopo, il 10 aprile conquistano Trapani.
    A questo punto Amedeo, il conte di Sicilia, capisce che tutto è perduto e si consegna prigioniero al duca, che si limita a tenerlo in prigione senza però toglierli alcun titolo.
    La pace è firmata a Palermo il 18 aprile.
    Conclusa vittoriosamente la faccenda della guerra civile Amedeo si appresta a muovere guerra contro il regno di Sicilia, ormai ridotto a poche contee minacciate da pisani, veneziani, bizantini e arabi.
    Il nonno, il grande duca Oggiero, diventando duca di Sicilia, era divenuto anche un elettore della corona e subito aveva votato a favore del nipote. Ora Amedeo vota nuovamente per se stesso e ottiene il voto del principe vescovo di Benevento.
    La regina Emma ha ormai compreso che il suo regno è giunto alla fine e quando spira, il giorno di Natale del 1134 è una donna comunque soddisfatta. Che se la sbrighino altri ora.
    All' ultimo minuto anche il duca di Capua, benchè vassallo del doge di Pisa ma elettore della corona, si schiera per Amedeo e il 29 dicembre 1134 il duca viene eletto re di Sicilia. Non ha ancora compiuto 21 anni.
     
  16. alberto90

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    PARTE 5: L' incoronazione ( 7 aprile 1135 )
    AMEDEO III DI SAVOIA I DI SICILIA ( 1113 - ) parte 2
    All' alba del 7 aprile 1135, domenica di Pasqua, tutte le campane di Torino e dei ducati di Savoia, Susa, Lombardia, Sicilia, Puglia e Salerno, delle contee di Calabria e del Vallese, suonano a distesa in giubilo.
    Amedeo, terzo duca di Savoia con questo nome, primo col titolo di re di Sicilia, sta per essere incoronato, nella sua capitale, tra schiere di popolo, di nobili, di re e di regine.
    Il vescovo di Settimo officerà la funzione pasquale al termine della quale il sovrano sarà incoronato e consacrato.
    La cattedrale della città è colma all' inverosimile e alle colonne della navata sono appese le bandiere delle città e dei ducati che fanno parte del regno siciliano. I nobili di tutta Europa sono convenuti a Torino per accogliere nelle loro fila il nuovo membro.
    All' ingresso della processione solenne un coro di giubilo si alza dalla cattedrale.
    Al termine delle letture la Schola Cantorum intona la Sequenza Pasquale, celebrando la Resurrezione del Signore.
    Alla fine della comunione, dopo che Amedeo ha ricevuto la sacra Ostia, il coro intona il Dextera Domini.







    Il vescovo di Settimo allora, incaricato dal Romano Pontefice, prende la corona reale siciliana dal cuscino di seta porpora posto sull' altare, la solleva e la posa sul capo di Amedeo, inginocchiato ai suoi piedi e rivestito da un manto di porpora intessuto d' oro.
    Mentre il coro prosegue con il Dextera Domini il vescovo prende la seconda corona regia e la posa sulla spalla destra della sposa del nuovo sovrano, consacrandola regina di Sicilia. La loro figlioletta Giovanna, nata il 24 febbraio, sarà consacrata più avanti, al compimento del decimo anno. E' lei l' erede al trono.


    Terminato il rito solenne dell' incoronazione Amedeo, ormai re consacrato da Dio, riceve la benedizione finale dal vescovo e con lui tutta l' assemblea.
    Il coro intona allora il Te Deum, mentre il re, la regina e la principessa in fasce escono ricevono l' omaggio dal popolo.



    Le campane suonano a festa in tutto il regno mentre Amedeo, seduto sul trono posto al centro del sagrato riceve il saluto dei re, dei duchi, dei principi, dei dogi di Venezia e Pisa, dell' imperatore tedesco ormai non più sovrano di Amedeo, del re di Francia e di quello di Boemia. Sono presenti inoltre i re di Lotaringia, Norvegia, Svezia e Danimarca. Il re di Scozia ha mandato l' erede al trono mentre l' imperatore bizantino ha inviato il patriarca di Costantinopoli. L' elite dell' Europa saluta la gloria di Amedeo di Savoia, per volere di Dio, re di Sicilia.
     
  17. alberto90

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    Sono scarso di immagini ma sono il primo ( credo ) ad inserire in un AAR dei video musicali del genere .... e adesso spero di avervi invogliato a seguire questa fantastica storia con maggiore interesse e magari a lasciare qualche commento .... anche di critica.
     
  18. alberto90

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    Comunico ufficialmente che, dopo quasi 100 anni di AAR, e dopo aver perso tutto quello che avevo faticosamente creato per quella grandissima cazzata che è la legge elettiva, la morte improvvisa del grande Amedeo I di Sicilia proprio pochi mesi prima della grande vittoria su Pisa che mi avrebbe permesso di conquistare ben 5 contee ai dannati pisani e avvicinarmi ad assumere il titolo di Re d' Italia, e alla prigionia inferta al nuovo duca di Savoia Umberto II inflitta dal nuovo maledetto re di Sicilia che stavo per strappare dal suo dominio, ho deciso di terminare la vicenda dei Savoia nell' anno del signore 1150. E' stata comunque una bella avventura e sono riuscito a fare quello che volevo. La prossima avventura partirà presto.
     
  19. zethani

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    Perdonami, mi sono perso fra le subordinate xD
    Cosa è successo?
     
  20. alberto90

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    E' successo che come re di sicilia ho avuto 5 figli ( 2 femmine e 3 maschi ). L' erede designata da me era la primogenita, Maria, anche se poi ho cambiato nome mettendo il primo maschio, Umberto. Purtroppo quei porci vassalli del sud hanno votato per il duca di Puglia e di Salerno e io non ho fatto in tempo a dichiarargli guerra, sconfiggerlo, imprigionarlo e fare fuori lui e la sua famiglia per spalancare la strada ai miei figli.
    Ho fatto in tempo a incarcerare la duchessa di Lombardia dopo aver messo a ferro e fuoco il ducato e distruggere in questo modo il complotto che voleva mio fratello sul trono al mio posto. Mentre stavo spedendo i mercenari verso Salerno mi arriva un messaggio dal doge di Venezia che mi offriva 200 pezzi d' oro in cambio della guerra d' embargo contro Pisa. Accetto e invado la Toscana pisana e stavo per sbarcare in Sardegna pensando che, conquistando per la Sicilia quei territori avrei convinto i vassalli a candidare mio figlio. Purtroppo il re è morto poco prima che iniziasse l' invasione della Sardegna e ho perso il titolo regio. Poco dopo Umberto è stato arrestato dal nuovo re, il duca di Salerno che avevo in progetto di spedire al Creatore. A quel punto mi sono stufato. Non sono non ero più re ma avevo perso anche il ducato di Lombardia e non avevo più voglia di fare guerre per un re bastardo. Per questo ho chiuso.
     

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