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[la magia]

Discussione in 'Una storia tutta da raccontare' iniziata da Filippo I di S.G., 9 Febbraio 2012.

  1. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    La Magia
    Quella comunemente definita "magia" è in realtà un potere psichico, presente naturalmente in un certo numero di persone. Si tratta di capacità a carattere soprattutto ereditario (anche seda un "mago" possono nascere non-maghi e, sebbene in misura molto minore, viceversa), e decisamente elitaria: sono in pochi a disporne.
    Un praticante di magia non agisce sulla materia, ma solo e soltanto sulla mente, condizionando reazioni e comportamenti dei suoi "bersagli".
    Ciò lo rende inadatto ad agire in contesti di "warfare", in cui occorre agire in modo pesante su grandi numeri di unità, mentre è particolarmente adatto ad azioni di "intelligence", in cui si agisce in modo raffinato su poche unità.

    Si ritiene che neanche il più abile e potente praticante di magia possa agire contemporaneamente su più di una decina di individui, in condizioni normali e senza un qualche aiuto esterno.
    Alcuni composti, non privi di effetti collaterali, possono aumentare temporaneamente le capacità magiche (ma non donarle a chi non le possiede). In pochi però fanno uso di queste sostanze, anche in quanto la maggior parte di esse tende a dare assuefazione.
    Bersagli sotto l'effetto di sostanze inebrianti od allucinogene sono più difficilmente influenzabili.
    Alcuni maghi, anche grazie alle proprie capacità, sono diventati profondi conoscitori dell'animo umano. Questo ha permesso ad alcuni di loro (molto scaltri nel rivelare la loro natura) di arrivare ad alti livelli sociali. Si sospetta che alcuni vertici della gerarchia civile siano dei maghi, mentre all'interno degli ordini religiosi quasi tutti i membri sono a conoscenza del fatto che una significativa porzione degli alti ecclesiastici sia dotata di poteri magici.

    A causa del loro potere, le scelte di vita possono portare i maghi ad essere molto malvisti dalla società: diversi di loro sono personaggi bizzarri, umorali, imperscrutabili, e sono temuti dalla popolazione per via della loro tendenza ad agire d'impulso e fare spesso scelte ai più incomprensibili. Usano il loro dono per avvantaggiarsi sugli altri, e potrebbero facilmente persino essere definiti degli squilibrati.
    Raramente due maghi di questo tipo riescono a lavorare assieme, sono perlopiù autodidatti e abituati a lavorare da soli oppure con piccoli gruppi di persone disposte a "tollerarli". L'ostilità popolare, più marcata nelle campagne, spinge i maghi dei piccoli centri a cercarsi compagni solitamente di estrazione marziale, con cui formano bande di banditi, oppure ad emigrare nei centri maggiori, dove nella maggiore indifferenza riescono a vivere in maniera "quasi normale".
    I migliori finiscono comunque per essere reclutati nell'intelligence imperiale (che ha gioco facile nel trovarli visto lo scalpore che specie nei piccoli centri desta la loro presenza), o da questa eliminati.

    Diverso discorso per coloro che scelgono di imbracciare la carriera religiosa, solitamente di stampo monastico. Si parla comunemente, in tal caso, di Chierici. Si tratta di persone serie, affidabili, controllate e distaccate, che non celano il loro potere ai confratelli, e che sono da loro rispettati per coerenza e precisione. Di nuovo, il loro potere è di norma ignorato (o al più sospettato) da chi è del tutto estraneo alla vita monastica, ossia la gente comune.
    Usano il dono per aiutare pellegrini in difficoltà di vario genere (come delle specie di confessori/psicologi) e, mediante precise pratiche di meditazione sviluppate in maniera diversa dai vari culti, ma tutte finalizzate al controllo delle proprie emozioni, cercano costantemente di avvicinarsi il più possibile a cio che chiamano l'illuminazione.
    Di rado lasciano il monastero, e qui si spiega l'ignoranza del popolo nei loro confronti.

    Pozioni :
    In una realtà in cui la magia è solo una capacità psichica che agisce sulla mente non possono esistere vere e proprie pozioni magiche.
    Si sa di pozioni alchemiche che, sfruttando proprietà di piante e/o parti di animali, sono in grado di generare vari effetti sui bersagli, alcuni anche significativi. Tuttavia è impossibile ottenere intrugli in grado di donare vita eterna, invisibilità permanente o di dare consistenza gassosa a qualcuno. O almeno, nessuno ci è mai riuscito...

    Alcuni risultati simili sono tuttavia ottenibili: un praticante di magia può riuscire ad esempio a manipolare abilmente le menti, facendo sì che i bersagli distolgano da loro attenzone da lui, che così risulta, de facto, invisibile.
    Ma tale capacità non può in alcun modo essere trasferita in una pozione per poter essere utilizzata in sua assenza essendo in relatà un'illusione provocata dall'Incantatore, e non esistendo pozioni in grado di donare il potere a chi ne è sprovvisto.



    NB: nulla impedisce modifiche future alla magia
     
  2. Carlos V

    Carlos V

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    Lanciare incantesimi è un'abilità innata, come i bambini che sanno giocare benissimo a pallone già a quattro anni.
    Nell'Impero ci sono apposite scuole che insegnano ai futuri maghi ad utilizzare al meglio i loro poteri, ovviamente restando nell'ambito della magia bianca (altri tipi di incantesimi vengono appresi in Confraternite segrete ed illegali). La magia si divide in diversi ambiti e al momento mi viene in mente la suddivisione sullo stile di Morrowind:
    Distruzione, Illusione, Alterazione, Misticismo, Evocazione, Recupero. L'alchimia, invece, può essere praticata da tutti perchè è una branca che prevede la miscela di ingredienti e non dele dote magiche alla base (o forse sì?). L'utilizzo della magia è regolamentato da apposite leggi, che vietano prima di ogni cosa di usarla a discapito di persone prive di poteri magici (i Babbani della Rowling), ma non è segreta come nei romanzi di Harry Potter: gli incantesimi possono avvenire tranquillamente alla luce del sole, purchè sottoposti a regole ben precise.
    I maghi nella società sono sostanzialmente dei liberi professionisti, che offrono i loro servizi a pagamento dopo aver conseguito un diploma alle scuola di magia (previo superamento di esame). I maghi partecipano anche alle battaglie, sia mescolati alla fanteria comune sia in appositi reggimenti.

    Che ve ne pare? L'elemento magico nella storia mantiene comunque il suo alone di mistero, perchè non è una cosa che possono fare tutti.
     
  3. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Io però farei a meno di una distinzione tra tipologie di incantesimi, un mago "professionale" tanto dovrebbe padroneggiarle tutte. Però secondo me, proprio visto che non è una cosa comune, ma specifica di pochi eletti, io direi che in generale la magia dovrebbe non essere ben vista dalla massa del popolo, e può benissimo capitare che qualcuno dotato di poteri ma non abbastanza ricco e forte da permettersi un'istruzione in tal senso faccia finta di non avere i suoi poteri.
    Con il rischio che i figli (la capacità magica è qualcosa di ereditario) se non messi a conoscenza delle loro capacità segrete, crescano e vivano ignorando il proprio potere (che non è qualcosa che si può usare anche senza conoscerlo, come in Harry Potter)...
     
  4. SkySpace

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    carlos mi ricordi troppo Skyrim
    Predisposizione per la nascita mi trovo d'accordo. La magia la farei più potente e quasi più mistica..dobbiamo renderla diversa da come è stata proposta fino ad ora.
    Pensavo innanzitutto a dei Maghi visti dal Popolo sia come Cani dell'Esercito Imperiale sia come Benefattori grazie al fatto che vari Maghi si sono dati alla filantropia magica.
    Un mago per essere tale deve raggiungere un equilibrio con le forze naturali. Da queste trarrà la sua forza e attraverso la lettura di certi Manufatti può fare magie (o se li impara a memoria). Il mago per eseguire queste deve disporre anche di un amuleto magico che serve come contenitore del proprio "mana". Senza amuleto deve usare il mana che può trovare nel luogo in cui si trova ma le particelle di mana presenti sono di quantità piccolissime e non permette al mago di fare magie potenti. Quindi l'amuleto diventa indispensabile. E più l'amuleto è costruito da Leghe rarissime, le quali cadono dal cielo quindi impregnate di Magia Astrale, più contiene mana.

    Non solo ma renderei "vivi" certi elementi naturali. Ad esempio pensavo al Vento. Questo è ovunque e sussurra continuamente ciò che vede al suo passaggio. E un buono conoscitore dell'Arte del Linguaggio del Vento può capire cosa sussurra. Ma questo elemento non avrebbe una coscienza pripria, non è di parte. Lui non si preoccupa ciò che succede e non aiuta. Lui semplicemente vede e sussurra.
     
  5. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    anche io la vedo così, penso che in questo caso la magia dovrebbe essere strettamente regolamentata dal governo, i maghi sottoposti a pesante rieducazione (la religione del popolo dovrebbe non vedere di buon occhio queste pratiche) per non farsi venire troppe idee ed usati principalmente in battaglie o similari.

    saluti
    DAoS
     
  6. zethani

    zethani

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    L'utilizzo tattico della magia potrebbe essere visto come il principale vantaggio che gli eserciti dell'Impero hanno avuto rispetto ai popoli confinanti. Questo ha permesso la rapida sottomissione di un vastissimo territorio e il mantenimento dell'ordine a partire dal piccolo territorio inziale.

    Le vittorie del Signore della Guerra potrebbero essere dovute a una rottura rivoluzionaria con l'interpretazione classica dell'uso della magia rispetto ai generali imperiali.
     
  7. TFT

    TFT

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    Io non starei troppo a dividere la magia viene una roba tipo DeD se no.

    Direi che alcuni hanno la capacità innata (per che so discendenze particolari, doni divini, quello che si vuole) di poter compiere delle cose straordinarie chiamate appunto magia.

    Dividerei la magia in 4 classi:

    Il mago di quarta classe è colui che sa padroneggiare limitatamente un fattore naturale (che so, far muovere l'acqua)

    Il mago di terza è colui che sa padroneggiare limitatamente due o più fattori naturali (muovere l'acqua, alzare il vento)

    Il mago di seconda classe è colui che sa padroneggiare illimitatamente uno o più fattori naturali. Non ha bisogno che esista l'acqua, la può direttamente creare, non ha bisogno che ci sia del ghiaccio, lo può creare per congelare quel fiume.

    I maghi di prima classe possono sostanzialmente fare qualunque cosa riescano a partorire dalla loro mente
     
  8. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Ma così diventerebbero troppo decisivi secondo me sul piano militare dei maghi così potenti. E di sicuro finirebbero ai piani alti del potere... io sarei per dare loro poteri più limitati... L'idea di poter aumentare l'efficacia del proprio potere con amuleti "immagazzinatori" invece mi piace
     
  9. Vladislav

    Vladislav

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    Credo che la prima cosa da decidere sia la scelta tra:

    - Un numero di maghi sostanzioso. Come fosse una professione, magari davvero controllata dal governo imperiale. Maghi usati anche come truppe, e in ogni ambito del governo imperiale. Ovvio che si hanno in questo caso maghi numerosi, di potere paragonabile ad altre classi sociali. Non si può dare in questo caso ai maghi un potere troppo elevato, o si squilibrerebbe tutto.

    - Pochissimi maghi, proprio si contano sulle dita di una mano, e hanno poteri immensi. Il loro numero ridottissimo permette di dare loro poteri tali che una loro azione può decidere le sorti di una battaglia.


    Una possibilità (legata all'ipotesi "pochissimi maghi"): l'imperatore è regolarmente un mago, per questo l'impero è riuscito sino ad ora a mantenere il potere, mentre gli altri maghi si sono sempre tenuti al di fuori della politica, per non sconvolgere troppo gli equilibri con il loro potere. Quando, per motivo da definirsi, un altro mago ha deciso di schierarsi coi ribelli, questi sono diventati un serio pericolo per l'Impero.

    Altra cosa fondamentale è la natura della magia: è innata in certi individui (ereditaria o come dono) o è acquisita con lo studio? è creata internamente dal mago o è presente nell'ambiente sotto forma di una rete di energia che il mago può indirizzare? altre idee originali?

    Gli elementi naturali properrei per lasciarli "liberi" in questo caso. Hanno molti possibili utilizzi in un fantasy, me li terrei ancora buoni per qualcosa di più originale :-P
     
  10. SkySpace

    SkySpace

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    Secondo me se è innata la possibilità di fare magia, i maghi possono essere pochi ma allo stesso tempo usati dall'esercito imperiale. Poi come ho detto qualcuno si è ritirato dalla carriera militare per dedicarsi alla filantropia magica. Poi naturalmente l'impero non detiene il monopolio di maghi..ad esempio qualcuno per essere stato nascosto per non farlo andare nell'esercito e usarlo per chissà quale scopo

    Cioè i maghi sono pochi ma abbastanza per riempire l'Accademia di Magia dello Xelenan.. :)
     
  11. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Come detto sopra, io sarei per "pochi maghi" (non pochissimi, ma pochi) e non dotati di poteri estremamente grandi (appunto non tali da permettergli, che so, di sconfiggere da soli un esercito, semmai possono contribuire, magari al comando di un reggimento standard). Io la magia la avevo concepita come una capacità innata, ereditaria (ma non necessariamente se un mago ha 4-5 figli, questi sono tutti maghi), ma che non può essere usata senza lo studio (ad esempio la magia ha effetto solo se si conosce il linguaggio degli "antichi" che per primi l'avevano usata).
    E vedrei una certa diffidenza dell'impero e dell'Imperatore (che sia che provenga dal gruppo dei nobili, sia che provenga dal Senato borghese, non dovrebbe essere un mago, almeno dichiarato...)
     
  12. SkySpace

    SkySpace

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    si ma secondo me l'impero non si fa sfuggire l'occasione di usare i maghi nell'esercito...anzi persone con quei poteri è meglio tenerseli buoni e vicini a sè, renderseli fedeli.
     
  13. SkySpace

    SkySpace

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  14. zethani

    zethani

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    Credo che le due interpretazioni possano coesistere. Da una parte il popolo che non vede di buon occhio la magia, dall'altro il Potere Imperiale che ufficialmente lo osteggia e ufficiosamente cerca di controllare il maggior numero di persone con talento magico.

    Anch'io sono per pochissimi maghi.
     
  15. metalupo

    metalupo

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    Comincio a buttare già qualche idea :

    La magia è la capacità di rare persone di manipolare la percezione della realtà.
    Praticamente un mago non cambia la realtà fisica del mondo ma solo la percezione che i sui bersagli hanno della stessa.
    In termini più semplici manipola i sensi dei bersagli provocando della allucinazioni che fanno credere a questi che la realtà sia diversa da ciò che è.
    La manipolazione avviene nell'inconscio del bersaglio e quindi questi neppure se ne rende conto ed è possibile perchè il mago possiede il rarissimo dono di percepire ed influenzare le altrui menti.
    Il dono viene potenziato da alcune sostanze di origine vegetale ed è sicurmente favorito dalla somministrazione al bersaglio di sostanze inebrianti od allucinogene.
    L'utilizzo del dono richiede anche l'accesso al proprio inconscio ed alle proprie emozioni, per questo motivo i maghi sono solitamente delle persone bizzarre spesso al limite della razionalità.
    Questo approccio mentale differisce profondamente da quello dei religiosi, che mirano al congiungimento con la divinità attraverso la meditazione, il cui scopo primario è liberare la mente dalle emozioni per svincolarla dal terreno ed aprirla al divino.
     
  16. Vladislav

    Vladislav

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    Interessante. Limitare i maghi a soli poteri allucinogeni c'è da rifletterci, perché potrebbe limitare la storia, ma è interessante.

    Ancora di più mi piace l'idea di "obbligare" i maghi ad essere al limite della pazzia:
    I maghi hanno potere innato, nemmeno se ne rendono tanto conto, perché di pari passo con l'affinarsi dei loro talenti va per loro una confusione mentale che sfocia nella pazzia. Quindi persone che partono normali, man mano impazziscono e acquistano potere.
    Arrivano a un grandissimo potere, tanto che un solo mago può essere decisivo in un conflitto. D'altro canto per la loro pazzia sono difficili da controllare, inaffidabili e del tutto imprevedibili


    Ovvio che questa interpretazione esclude la possibilità di magia legata allo studio. Sono stregoni pazzi e intuitivi, non saggi studiosi. Al limite (ma non mi piace molto) ci potrebbe essere una classe di "studiosi teorici di magia", a livello accademico, privi di poteri magici. Qualcosa del genere è in "Jonathan Strange & il signor Norrell", della Clarke.

    Che ne dite?
     
  17. metalupo

    metalupo

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    Credo che tu abbia estremizzato un pò troppo la mia idea.
    Più il mago è mentalmente confuso meno riuscirà a controllare ciò che proietta nelle menti altrui e quindi meno sarà utile.

    La mia idea invece prevedeva che il mago non divenisse confuso ma solo bizzarro.
    Questo perchè egli mantiene comunque il pieno controllo delle proprie facoltà mentali ma è naturalmente propenso ad ascoltare il prorio inconscio ed ad agire in base alle emozioni che lo attraversano, quindi alcune volte non del tutto razionalmente, almeno dal punto di vista di gran parte della popolazione e sopprattuto dei religiosi.

    Sto volutamente impostando una situazione di "contrasto" tra i precetti religiosi e la magia, così da impedire dei monaci maghi.
    Ma non vorrei che i maghi siano dei pazzi furiosi, ma solo delle persone poco razionali e quindi considerate inaffidabili dai più.
     
  18. Vladislav

    Vladislav

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    Più che altro, qui ma più o meno ovunque in questo progetto, io mi vedo un po' nella parte del "semplificatore".
    Questo perché vedo la tendenza a non voler fare scelte decise, ma lasciare aperto tutto e il contrario di tutto, mettendo un mix tra tutto quel che ci viene in mente... e credo che questo porti a un caos poco fruttuoso. Questo mondo deve avere delle caratteristiche definite, non può essere tutto, o perde di interesse, originalità e gestibilità.

    Per cui i maghi hanno potere innato, però studiano anche, però usano anche sostanze. Sono potentissimi, però non troppo. Sono pazzi, però non troppo, sono anche un po' saggi.
    La religione del sole è ufficiale nell'impero, diffusissima, però elitaria. Però esistono altri culti, ogni popolo ha il suo. E' legata alla natura, però anche agli spiriti. E' diffusissima, però ha monasteri piccoli e isolati, però un suo rappresentante è nel concilio.
    E così via... non so se mi spiego.

    Stiamo creando un mondo, dobbiamo ritagliarlo tra le mille infinite possibilità della fantasia, non inserircele tutte (e ho scritto "stiamo creando un mondo" per essere moderato e accettare una certa complessità. In realtà stiamo creando una storia)

    PS: Ovvio che non sto scrivendo per affrontare metalupo, ho solo colto lo spunto :)
     
  19. metalupo

    metalupo

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    I maghi da me pensati sono piuttosto ben definiti, come le altre mie poche idee.

    Mi pare chiaro che senza il dono non sia possibile praticare la mia magia.

    Mi pare anche evidente che per poter manipolare correttamente l'inconscio altrui possa essere utile una conoscienza di come esso operi, sototlineo che ho detto utile non necesaria.

    Mi pare normale che possano esistere alcune sostanze che favoriscano l'uso del dono, non necessariamente però il mago deve farne uso e non necessariamente l'uso deve essere privo di conseguenze.

    Mi sembra logico che la generazione di allucinazioni sia favorita dall'uso da aprte dle bersaglio di prodotti che inebriano, tipo alcolici, o che provocano allucinazioni, tipo droghe.

    Ritengo utile che i maghi abbiano un comportamento bizzarro ed un pò irrazionale, gli crea quell'alone di inaffidabilità che li distanzia dai religiosi e li rende mal visti dal popolino, eviterei però di caratterizzarli come dei pazzi perchè altrimenti sarebbero del tutto inaffidabili.

    Per quanto riguarda mago=saggio direi che sarebbe da evitare, non ce li vedo proprio almeno per come li ho configurati.
    Ciò non toglie che un mago, nella sua bizzaria, non possa divenire davvero un saggio illunminato, ma resta comunque un'evoluzine personale non generale.

    P.S. Questo post non ha nessuna intenzione di polemizzare con te Vadislav, serve solo, spero, a chiarire alcuni punti della mia idea di mago.
     
  20. TFT

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    Puoi fare che so che i maghi di livello 1 sono 2-3 al mondo e vivono nascosti.
     

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