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AAR: Sogno di un Impero universale

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da TFT, 15 Marzo 2010.

  1. TFT

    TFT

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    Ora creo apposta una discussione in OT così in facciamo arrabbiare Lenfi :asd:
     
  2. McEron

    McEron

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    Beh vorrei dire una cosa....

    I Bizantini erano greci certo si chiamavano impero romano, ma la loro lingua era il greco, la cultura greca e la religione ortodossa....

    I Veneziani erano più romani dei bizantini, in quanto non ci sono state delle infiltrazioni barbare come nel resto della penisola (esattamente i romano-veneti :D), quindi da quel punto di vista sono più romani dei bizantini i veneziani :p
     
  3. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Invece proprio in greco, (ma non in italiano)! Nel 1982 sono passati per legge da sistema politonico al sistema monotonico, per cui in greco si usa ora un solo accento (quello acuto) in tutte le situazioni, mentre noi ne usiamo ancora due.

    Seguiamo l'AAR pero' (sperando che prosegua con la piena restaurazione imperiale)
     
  4. TFT

    TFT

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    1580-1592 Le Grandi Guerre europee

    Premessa
    Questi anni raccontano le vicende dell'ultimo periodo di regno di Manuele IX, del regno di suo figlio Manuele X (che tuttavia regnò solamente un anno) e degli anni del consiglio di reggenza per Giovanni Paleologo (di anni 3). L'Imperatore aveva recentemente deciso di cambiare la strategia dei suoi avi, fregandosene dell'infamia e quindi muovendo guerre e colpi di mano scorretti (spie ecc). L'Europa pareva allora una polveriera pronta ad esplodere. La Grande Guerra europea vide protagonisti buona parte degli stati europei e delle potenze mondiali e scoppiò per un piccolo conflitto volutamente provocato dai bizantini: l'invasione di Bologna, sotto controllo degli Urbinesi.

    La Grande Guerra europea
    Forte della tregua stipulata con gli austriaci, i bizantini invasero Bologna e la conquistarono in pochi giorni. Tuttavia le potenze europee non restarono a guardare questa volta: In primis c'erano Inghilterra e Barbante, ancora in guerra con i romani, quindi si formò una coalizione antibizantina capitanata dall'Olanda, che comprendeva Firenze, la Borgogna e un paio di stati tedeschi. Poco tempo dopo mosse guerra anche Milano e la sua alleata Ferrara, quindi fu la volta della Crimea, dell'Hasa, del Mali, della Persia, dell'Oman e della Francia. A favore di Bisanzio si schierarono Tolosa e Modena. Essendo troppo compicato descrivere una guerra a tutto tondo, vi mostro i vari fronti

    Crimea: qui il contingente bizantino, di 4000 uomini, tenne testa per un paio d'anni alle orde di cimmeri, che puntualmente cercavano di conquistare Kaffa. L'arrivo del Duca di Georgia capovolse la situazione e i nemici pagarono 100 ducati pur di avere i bizantini fuori dalle loro terre

    Africa: il Mali venne quasi subito schiacciato,pagò 200 ducati e fu la pace.

    Oriente: inizialmente persiani e hashani, forti della superiorità numerica in loco, assediarono varie fortezze romane e giunsero perfino a conquistare Babilonia. L'arrivo rapido di 9000 bizantini riuscì a capovolgere la situazione, i persiani ripiegarono rapidamente mentre gli hasani perdevano un pezzo di terra dietro l'altro. La pace portò a Bisanzio una regione e 200 ducati.

    Inghilterra: qui non c'è molto da fare. i romani attendono un po di tempo dopodichè strappano una pace bianca ai borbonesi, che sono numerosissimi e arroccati sulla loro isola

    Italia: Dopo la conquista di Bologna un esercito bizantino di 20mila uomini si mosse contro Firenze, conquistandola. i fiorentini nel frattempo stavano assediando Pisa, ma erano lenti ed impacciati, perciò i romani poterono tranquillamente occupare anche Ancona e Siena. Resosi conto della gravità della situazione, il duca di Firenze cedette Ancona e Siena, pregando i romani di allontanarsi dalle sue terre e così fu. Mantova nel frattempo era caduta sotto ai pesanti colpi dei milanesi, che avevano anche occupato Nizza. Bisanzio già da tempo stava ponendo un poderoso blocco navale a Genova e i milanesi parevano risentirne enormemente. La Battaglia di Mantova vide l'esercito milanese sconfitto ad opera dei romani, che conquistarono anche Parma. La pace che seguì portò ai romani il dominio su Mantova.

    Balcani superiori: Questo fu senza dubbio il fronte più problematico. L'Austria aveva concesso il diritto di passaggio ai borgognoni, che lentamente cominciavano a riversare eserciti su eserciti in Rezia e Pannonia. Le truppe di confine bizantine fecero terra bruciata a assessatarono la linea di difesa in istria e croazia. L'esercito borgognone continuò la sua terribile avanzata occupando perfino Venezia, ma proprio li subì lo scacco della flotta imperiale, che intrappolò nella laguna ben 35mila soldati. Nonostante i continui successi militari i borgognoni stavano perdendo uomini a velocità spaventosa, commettendo lo stesso errore che avevano fatto gli austriaci 6 anni prima. Alla fine arrivarono in croazia degli eserciti logori e demoralizzati, che subitono l'urto di 45mila bizantini freschi e furibondi. Le linee dei borgognoni crollarono e i loro eserciti furono annientati. Tuttavia il Basileus decise di concedere una pace bianca, necessitando di tempo per abbassare la WE (18)

    Francia: La flotta romana sbarcò 5000 uomini a Poities, conquistandola. Tuttavia i francesi riuscirono ad espugnare e prendere Tolosa. La guerra si risolse con la cessione di Poities ai bizantini

    La seconda Grande Guerra europea e la caduta dell'Austria
    Passararono si e no un paio d'anni ed entrambi i Manuele morirono, lasciando il trono al piccolo Giovanni, che fu aiutato da un Consiglio di Reggenza. Il consiglio, che non poteva dichiarare guerra, aveva però l'intenzione di riconquistare la pianura padana e collegare Ravenna a Treviso, un progetto ambizioso. Per fare ciò fu inviato un insulto agli austriaci, che ovviamente non si fecero scappare l'occasione e dichiararono guerra. Nello stesso giorno la capitale fu spostata ROMA, che riprese l'antica posizione che gli spettava di diritto. Quella che doveva essere una guerra fra Austria e impero si trasformò ben presto in una seconda guerra europea. I primi ad attivarsi nel conflitto furono i francesi, seguiti dalla Normandia, dalla Persia, dall'Hasa, dalla Scozia, dall'Olanda, da Treviri, dalla Norvegia, dal Mali e dalla Crimea. I fronti furono tutto sommato abbastanza noiosi, Bisanzio fece paci bianchi con i forti ed estorse ducati ai deboli, ma la guerra con l'austria fu senza dubbio interessante e terribile

    L'esercito romano contava 23mila uomini in italia, 45mila a Venezia, 12mila in Istria e altri 6mila sparsi sui confini. Poteva inoltre contare sulla marina (55 navi) e su un corpo scelto di 6000 uomini, pronti a sbarcare dove serviva. L'esercito austriaco era leggermente più piccolo, ma la mobilitazione di massa lo portò ad essere decisamente immenso. Come fu lanciata la dichiarazione di guerra i bizantini bruciarono ogni territorio fino alla Dalmazia e alla Bosnia, lasciando intatta solamente Venezia. Gli austriaci penetrarono a fondo, occupando terra dopo terra e subendo le perdite che avevano subito anni prima. In Italia un esercito di 30mila austriaci occupò Ravenna ma dovette vedersela con 45mila romani provenienti da Venezia e 22mila provenienti da Siena, che spezzarono l'assedio e buttarono l'esercito austriaco a Verona, dove fu completamente distrutto. Gli austriaci stavano spadroneggiando nei balcani superiori ma aveva l'Italia completamente sguarnita e fu vano per loro reclutare turppe in fretta e furia. La pianura padana cadde rapidamente e poi fu la volta del Trentino, presto i romani sarebbero arrivati direttamente a Vienna. Nel frattempo la resistenza in Bosnia fu inutile, 40mila austriaci spezzarono le linee romane, scendendo fino in Dalmazia, Zeta, Montenegro e infine in Albania. I romani però continuavano la loro avanzata a nord e in breve tempo posero l'assedio a Vienna. Nel frattempo la marina romana fece sbarcare i suoi uomini a Gorizia, che venne riconquistata, successivamente anche l'Istria e la Dalmazia furono prese. Gli austriaci però avanzavano ancora e raggiunsero il loro picco di massima espansione quando furono alle porte di Adrianopoli. Vane furono le richieste del Consiglio di una pace con la sola cessione di Verona. La guerra continuò per un altro paio di mesi, Vienna cadde e altre terre vennero riconquistate, mentre Adrianopoli venne messa sotto assedio. Tuttavia nel 1592 giunse una richiesta di pace inaspettata. Gli austriaci erano disposti a cedere buona parte del loro territorio, ben più di quanto i bizantini si aspettassero. L'occasione non fu sprecata.

    La Spagna agonizza

    Nel frattempo la monarchia spagnola non prese parte a nessun conflitto, per via di problemi interni. Tutta la spagna continentale fu occupata da eretici lollardi e alla fine, dopo varie rivolte, la corona di Toledo fu costretta a cedere l'indipendenza a Granada, Algeria e buona parte del portogallo

    Non resta che aspettare la maturità di giovanni per attaccare
     

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  5. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Ora non c'è nessuna potenza che può resistere a Bisanzio ;)
     
  6. TFT

    TFT

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    1592-1604 Un nuovo secolo, un nuovo passo per l'Impero


    Bisanzio nuovamente sotto attacco
    Gli anni passano tranquilli ed il Consiglio amministra saggiamente il regno, ortodossizzando per bene i dissidenti e estendendo la rete stradale in tutto l'Impero. Nessuno osa più muoversi e la politica europea è profondamente fossilizzata a causa dei vari warning e delle garanzie di Bisanzio. Non appena sale al trono il giovane Giovanni XI, che pone come erede suo cugino, Manuele (di 13 anni, fortunatamente). Il nuovo attacco è lanciato contro al misero stato del Mali, sperando che possa rinpinguire per bene le casse imperiali. Ovviamente i barbari ne approfittano, sperando di colpire Bisanzio in un momento difficile. Arrivano quindi dichiarazioni di guerra da Milano, Scozia, Olanda, Hasa, Crimea, Francia, Guyenna, Aragona e Normandia. Bisanzio tuttavia ride dei suoi nemici, non teme nessuno e si prepara allo scontro. Fortunatamente non intervengono i "grandi" Spagna, Borgogna, Russia e Lituania, nonchè l'Austria.

    Fronte italiano: le truppe milanesi si diressero rapidamente a Nizza, assediandola ed espugnandola in qualche mese. Nel frattempo però 25mila bizantini mossero da Modena contro Parma, conquistandola, poco tempo dopo cadde anche la stessa capitale milanese. Il Duca locale cambiò rapidamente atteggiamento, pagò 700 ducati e cedette Parma

    Fronte orientale: i cimmeri tentarono più volte di prendere Kaffa, senza successo, proprio come fecero anni prima. Alla fine pagarono 75 ducati e si ritirarono

    Fronte africano: non c'è molto da dire a parte che i maliani pagarono 300 ducati

    Pannonia e Norico: qui l'esercito nemico colpì con straordinaria forza. Nel 1596 o giù di li gli olandesi arrivarono in Rezia (svizzera) con un esercito di 35mila uomini. Dopo aver devastato la regione si mossero in tirolo, quindi più a sud, verso Treviso. L'esercito bizantino di stanza a Venezia, forte di 43mila uomini, lasciò che i nemici si logorassero per bene e quindi partì con un deciso contrattatto, che dissolse l'esercito olandese in 3 sanguinossissime battaglie. Gli olandesi avevano occupato Calais nel frattempo, ma chiesero comunque una pace bianca

    Aragona: In questo teatro i bizantini ebbero l'occasione di affrontare una vera flotta nemica. Come scoppiò il conflitto gli aragonesi cercarono di sbarcare a Cartagine, ma le loro misere navette vennero affondate senza problemi. Adirati, i nemici mossero tutta la loro flotta nel mare della Sardegna, ingaggiando quella bizantina. Gli effettivi erano di 12 caravelle e 10 galee per gli aragonesi; mentre i bizantini potevano contare su 16 caravelle, 6 trasporti, e poco meno di una trentina di galee, in più partecipò alla battaglia anche una caravella del duca di Napoli. L'ammiraglio Alexandropulos, dopo due giorni di intensi combattimenti, annunciò la completa disfatta della flotta aragonese. Seguì un pesantissimo blocco navale che tuttavia non risolse nulla, visto che fu siglata una pace bianca con il capo dell'alleanza, la Normandia

    Francia:5000 bizantini sconfissero le truppe guyennesi, conquistando la città ed annettendo il piccolo regno. Frattanto i francesi avevano essediato Poites con 3000 uomini, ma il ritorno delle truppe romane mise in rotta il loro esercito. Alla fine il popolo mangiarane cedette il Berry.

    La campagna algerina
    Non pago delle sue recenti conquiste, Giovanni dichiarò guerra all'Algeria, approfittando di un contenzioso fra quello stato e la decadente Spagna. duemila bizantini occuparono rapidamente Ippona e qualche terra di confine, che venne ceduta dai morenti algerini senza colpo ferire. Questa fu senza dubbio la campagna più rapida ed indolore di tutte quelle affrontate da Bisanzio.

    Il Grande Scontro: Spagna Vs Bisanzio
    Ma la grande conquista di Giovanni non sarebbe certo stata una striscia di terra algerina, no, lui desiderava l'Hiberia e il regno granadino pareva il bersaglio ideale. Granada era garantito dalla Spagna, ma avendo questa il diritto di passaggio nelle terre dei romani, probabilmente non sarebbe stata così stupida da attaccare (beccando -5 in stab), ma invece non fu così. Gli spagnoli si posero come i difensori di Granada e mossero i loro eserciti, già concentrati in africa e pronti all'offensiva. Per di più Bisanzio fu attaccata alle spalle dalla Lituania. Cartagine e le zone limitrofe caddero rapidamente in mano a 25mila spagnoli, tuttavia le truppe romane si salvarono e si mossero ad est, occupando Melilla, Ceuta e altre città spagnole sulla costa. La flotta bizantina pose un terribile blocco a Gibilterra, nessuno spagnolo potè violarlo. 6000 romani furono inviati ad Almeria, la conquistarono e fecero una rapida pace con i granatini, prendendo la regione, quindi attaccarono la Spagna da sud, ma furono bloccati da un esercito di 12mila uomini e dovettero ripiegare alle navi. In egitto gli spagnoli stavano avanzando rapidamente e riuscirono perfino ad assediare Aelia. Tuttavia un contingente di 12mila bizantini, unito a quello del duca di Georgia (11mila) riuscì a scacciare i nemici e perfino ad occupare il Sinai spagnolo. Frattanto l'intera libia cadeva nelle mani del nemico. La lituania prese Varna e Silistra, tuttavia fu attaccata alle spalle dalla Russia e dovette ritirare le truppe, mentre il duca di Bosnia occupava parte della Dacia. La pace che seguì consegnò la Dacia meridionale ai romani. Bisanzio riuscì a liberare cartagine dopo una cruenta battaglia, ma subì una pesante sconfitta ad Algeri, ad opera di 20mila spagnoli. La guerra era sostanzialmente in una fase di stallo, sicchè il Basileus chiese la pace. Gli spagnoli cedettero il Sinai, la regione di Teclemen e Damietta.

    Lo spauracchio russo alle porte
    L'Imperatore però non ebbe il tempo di festeggiare che si trovò alle porte l'Orso russo, con 25mila uomini. L'assedio di kaffa fu duro e alla fine furono i russi a spuntarla, occupando la città. Giovanni radunò gli eserciti ed ordinò che si muovessero verso le terre nemiche...
     

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  7. TFT

    TFT

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    1604-1617 Giovanni XI e le sue politiche

    Scontro con l'orso russo ed i traditori
    L'esercito russo, dopo aver preso Kaffa, si mosse con grande violenza in Georgia, massacrando l'esercito del duca in una sola battaglia. Bisanzio riuscì a riprendere Kaffa con uno sbarco strategico, ma poi dovette abbandonare nuovamente la città, assediata da 15mila russi. In totale i nemici avevano mosso un esercito di 50mila uomini. I romani dovettero chiamare le armate dalla Pannonia e dalla Palestina, per raccimolare un totale di 60mila uomini, che tuttavia giungevano lentamente. I russi continuavano ad avanzare indistrurbati, conquistando tutta la Georgia ed infine assediando Trebisonda, Erserum e Van. In questo momento di stallo i persiani, gli hasani, l'olanda e il barbante ne approfittarono per lanciare un attacco contro Bisanzio. La situazione pareva critica come non mai: sarebbe bastato l'intervento dell'Imperatore di Borgogna o della Spagna per dissolvere persempre le pretese di conquista universale dell'Impero. Le truppe romane riuscirono a sconfiggere 30mila russi a Trebisonda, spingendoli fino nell'alta Georgia ed annientandoli. Frattanto il duca di Serbia era riuscito a liberare la parte orientale della Grande Georgia, che si mise immediatamente ad arruolare uomini. Una serie di spie, opportunamente inviate, provocarono il chaos tra le truppe dei russi, facendoli retrocedere fino a Kuban. Tuttavia Bisanzio non potè sfruttare tale vittoria, anzi fu ben felice di concludere la guerra con una pace bianca. Nel frattempo ad oriente gli infedeli avevano occupato Babilonia e tutta la Mesopotamia, mentre gli olandesi erano stati più volte respinti in Rezia. Giovanni dovette rinunciare alle garanzie su Cracovia e Danimarca, ma alla fine riuscì a liberarsi da quei malvagi invasori. L'impero era agonizzante, ma aveva superato questa prova. La WE era altissima (16), i ducati erano calati da 4000 a 2300 e il manpower da 100mila a 42mila.

    La Spagna agonizzante e l'attacco all'egitto
    Nel frattempo la Spagna continuava ad agonizzare e cedere terreno. Una rivolta mamelucca estremamente violenta cacciò fuori gli spagnoli dall'egitto, mantennero solo la piccola città di Damietta. Giovanni decise di non lasciarsi sfuggire l'occasione ed attaccò gli egiziani, muovendo 8000 uomini contro le città nemiche. I miseri egiziani (land tech 5) armati come dei trogloditi, subirono botte su botte e in 4 mesi non controllavano più nemmeno un pezzo di terra. Cedettero tutto quello che avevano, tranne il Cairo, che tuttavia fu preso da un gruppo di fanatici della religione protestante (???) e passò sotto il controllo di uno stato scemo, tipo il Connaught. Bisanzio non ci pensò due volte, attaccò il Cairo e lo annettè ai suoi domini. Questa mossa fece adirare il Mali, gli Aztechi (èèèè??), il Mutupa (-.-) e lo Yemen, mossero le loro temibilissime armate contro Bisanzio. Tuttavia in breve tempo chiesero una pace bianca, uno dopo l'altro.

    La presa di Ceuta e Damietta
    La situazione rimase tranquilla per un po'. Giovanni vide morire suo fratello Manuele, quindi pose come erede al trono suo figlio Tommaso. L'Impero era diventato veramente vasto e difficile da controllare, le rivolte erano all'ordine del giorno e moltissimi giovani romani perdevano la vita per sedarle. Giovanni varò allora una carta costituzionale, che assegnava alcune libertà di base alla popolazione, spostò il focus nazionale a Cartagine, dove aprì un COT veramente vasto e creò un'università a Bari.
    Le occasioni di combattere tornarono quando gli spagnoli persero Damietta a favore di un gruppo di fanatici algerini. Giovanni inviò 8000 soldati ad occupare la città ed immediatamente fu guerra con l'algeria. Uno sbarco strategico consentì ai romani di occupare Ceuta, distruggendo quel poco esercito a disposizione del nemico (2000 uomini). Questo nuovo conflitto fece adirare Granada, che attaccò Bisanzio da sola (geni). Intervenne poi il Portogallo, la Normandia, l'Aragona e la Transilvania.
    Venne siglata una rapida pace con gli algerini, che cedettero ceuta e damietta. Quindi la flotta romana si mosse contro Granada, sbarcando 6000 uomini e prendendo Gibilterra, che venne immediatamente ceduta in cambio della pace. Frattanto, un esercito di 42mila uomini venne mandato da Treviso a Poities, che era stata assediata dai normanni. Quando l'esercito arrivò tutta la Gallia romana era già caduta. Un tentativo di conquistare Barcellona fallì ma in compenso la flotta roman (53 navi) estinse completamente quella aragonese (22). In gallia continuarono estenuanti scontri per parecchio tempo. Nelle colonie invece, un esercito di 6000 bizantini partì da Nuova Roma (rio de janeiro) e massacrò 4000 portoghesi, occupando rapidamente tutte le colonie nemiche. La pace che seguì vide i portoghesi cedere 25 ducati. La Transilvania dovette scontrarsi con le truppe del duca di Serbia, che presero la Dacia in nome di Bisanzio

    La guerra in Francia e lo spostamento dell'esercito
    L'esercito romano in gallia vinse diverse battaglie, ma pagò un prezzo altissimo. Dei 42mila iniziali ne rimasero a stento ventimila, dopo aver conquistato 4 province nemiche ed aver liberato Berry e Poities. La flotta romana pose un blocco alla Normandia, quindi vennero inviate orde di spie che fecero vacillare il regime normanno. La guerra proseguì ancora per un po' e alla fine i normanni cedettero una regione. Giovanni decise di lasciare i 42mila uomini di stanzia in Gallia, pronti per una nuova guerra. Nel frattempo vennero reclutati altri 40mila soldati a treviso (totale sui 110-120mila)
     

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  8. SkySpace

    SkySpace

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    complimenti TFT!
     
  9. Purfa

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    Giusto per fare il guastafeste, manca Cipro all'appello :D:sadomaso:
     
  10. TFT

    TFT

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    Cipro è diventata cosmopolita ed è in unione personale con la Borgogna. Appena avrò le spalle coperte (Gallia e Italia rese sicure) andrò a riprenderla
     
  11. bjb

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    si presuppone che si tratti di greco antico,non di greco moderno,fra i quali passa più o meno la differenza che c'è fra Latino e Italiano


    Comunque bell'aar tft,restaura l'impero!
     
  12. TFT

    TFT

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    1617-1630 La grande crisi dell'Impero

    Un nuovo attacco a Bisanzio
    Giovanni XI, convocando i suoi generali, decise di lanciare un attacco preventivo alle colonie inglesi in bretagna, temendo un attacco congiunto da parte di Inghilterra e normandia. Così un esercito romano di 50mila uomini occupò rapidamente i territori nemici, ponendo inoltre un blocco a Londra e sbarcando seimila volenterosi a Lincoln. Pareva una guerra rapida ed indolore, ma ovviamente i nemici di Roma decisero di colpire in questo momento favorevole. La Borgogna, il Mali, la Persia e l'Ungheria lanciarono il loro spregevole attacco. Per di più il vassallo bizantino di Napoli approfittò della situazione per liberarsi dal suo vincolo, dichiarando guerra ai romani. principali scontri avvennero in Rezia e nella zona di Poities, dove eserciti borgognoni immensi vennero cacciati via a fatica, senza però risucire a lanciare un efficance contrattacco. Un esercito romano di 25mila uomini attraversò la Lombardia e comquistò il piemonte, tuttavia dovette rapidamente abbanondarlo al nemico, troppo numeroso. Un tentativo di invadere le fiandre fu respinto con decisione. Dopo 3 anni di guerra l'esercito bizantino era esausto; anche quello borgognone aveva sofferto pesanti perdite ma sul lungo andare pareva essere il favorito. Venne concordata una pace bianca, mentre l'inghilterra cedette tutta la bretagna ad eccezione della punta. Il Mali pagò 75 ducati, l'Ungheria 100

    Anni bui e colpi di mano
    La guerra borgognona aveva lasciato i romani stremati. Le rivolte cominciarono a scoppiare rapidamente e in ogni luogo. C'erano gli egiziani e i siriani indipendentisti, i particolaristi nel nuovo mondo, i contadini in grecia e asia minore, i nobili in italia, gli austriaci patrioti nei balcani, i fanatici religiosi in algeria, insomma un vero disastro. La sicilia napoletana fu presa e il duca venne messo a morte. Giovanni XI rinvigorì il legame di vassallaggio e punì i napoletani con la cessione di Palermo. Passarono alcuni anni e le rivolte continuavano con sempre maggior vigore. Costantinopoli, l'antica capitale, fu espugnata per ben due volte; Roma dovette subire ben 3 assedi, tutti infruttuosi fortunatamente. In questi anni bui il tesoro imperiale scese da 2800 a 1000 ducati, mentre molti popolani fuggirono nelle colonie. Terra di Giovanni XI fu la prima colonia bizantina in africa del sud. Ovviamente i nemici di Bisanzio decisero di approfittare dell'agonia dell'Impero, attaccando più volte. I primi a giungere furono i russi, con eserciti immensi che presero Kaffa in soli 3 giorni di assedio. Il Duca di georgia riuscì a tamponare i nemici fino a quando i romani non radunarono un esercito abbastanza numeroso nei pressi di Trebisonda e Manzicerta (70mila uomini). La georgia era caduta, ma i romani lanciarono un contrattacco talmente violento che riuscirono a liberarne metà in meno di un anno, annientando ben 3 eserciti russi. Ma proprio quando le truppe bizantine stavano avendo la meglio giunse la dichiarazione di guerra da parte di Persia, Mali, Quara koionum e Timurd, che assaltarono le frontiere orientali dell'Impero, indifese. Venne siglata una rapida pace bianca con i russi, quindi vennero mandati gli eserciti ad oriente, dove nel frattempo gli infedeli avevano espugnato Babilonia. Giunse infine la dichiarazione di guerra dell'Olanda, che invase Calais e il Wessex. Bisanzio raggiunse una pace bianca con gli orientali e rinunciò alle sue garanzie sulla Danimarca a patto di avere gli olandesi fuori dal proprio territorio. Purtroppo questo non fu sufficiente a placare la sete dei nemici di Roma, appena infatti l'Olanda accettò la pace, pervennero nuove dichiarazioni di guerra. I primi furono i toscani, con i loro duemila uomini. Fortunatamente la guerra fu breve e la Toscana venne annessa. Poi giunse la dichiarazione di guerra di Granada, che venne annessa in pochi mesi, dopo un blocco navale ed un forte assedio. Quindi intervenne il Funji, che venne anchesso annesso, poi la Castiglia, che fu protagonista di una breve ma sanguinosissima guerra. Le truppe castigliane erano inferiori di numero a quelle dei romani, ma le continue rivolte in ogni angolo dell'Impero resero la guerra un vero e proprio spasso per i castigliani, che occuparono Alessandira, Damietta, Gaza ed assediarono perfino Cartagine. Fortunatamente la spie bizantine si diedero da fare e si raggiunse una pace in cui Bisanzio pagò solo 25 ducati e rinunciò al vassallaggio della Bosnia. Manco passò un mese e fu la Normandia a dichiarare guerra, seguita dall'Aragona. Fortunatamente la gallia romana era una zona abbastanza pacifica e guarnita di ben 50mila romani. L'esercito imperiale sconfisse in un solo colpo sia l'esercito aragonese che quello normanno, dilagando come una piaga fino a barcellona e bloccando la flotta aragonese in porto, tramite un blocco. Tuttavia le cessioni territoriali furono abbastanza leggere, solo un paio di regioni, occorreva consolidare il potere prima di lanciarsi in espansioni sfrenate. La bosnia fu nuovamente vassallizzata

    Speranze per il futuro

    La ciliegina sulla torta fu la morte dell'unico erede della dinastia dei Paleologi, Tommaso Paleologo. L'Imperatore aveva oramai quasi 60 anni, il suo stato era in un periodo di crisi e le rivolte continuavano a serpeggiare, i vicini non erano certo amichevoli. Una delle sue decisioni potrebbe essere lasciare più autonomie alle province, oppure restaurare l'antica repubblica romana. Senza un erede l'Impero è destinato a cadere in una guerra civile per il potere. Cominciarono quindi le ricerche di un paleologo che potesse divenire erede dell'Impero



    Nella cartina in rosso le terre ancora occupate dai ribelli, in nero quelle precendentemente occupate dai ribelli
     

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  13. Enok

    Enok

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    Con gli ungheresi come sei messo a diplomazia?

    Ricordati che la Dacia (Transilvania) è territorio romano! :contratto:
     
  14. TFT

    TFT

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    sono a -200 con tutti tranne con Napoli,Bosnia, Serbia che sono a 50 e Georgia 100 :asd:
     
  15. Markenos

    Markenos Guest

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    Ho finito adesso di leggere.....
    Ottimo TFT, ottimo....:contratto::contratto:...però sta attento che mi sa che ti stai espandendo troppo rapidamente...basterebbe un attacco congiunto di Borgogna e austria che ora come ora non reggeresti all'urto....:contratto::contratto::approved:
     
  16. TFT

    TFT

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    Mettiamoci pure in mezzo anche la castiglia, la Russia e la Persia. Sono bei cavoli. Fortunatamente ho la flotta più potente del gioco (3 galeoni, 20 caravelle, 33 galee e 10 trasporti) e riesco a sventare i piani malvagi del Barbante, della Norvegia, del Portogallo e di tutti gli stati un po' isolati
     
  17. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Secondo me dovresti rilassarti e consolidare le conquiste, magari stai un 20 anni a tartassare gli stati banca, ad arricchirti e a reprimere rivolte.
     
  18. TFT

    TFT

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    1630-1646 La caduta dei giganti

    Attacco a Napoli e nuova coltellata alla schiena
    I segnali della crisi erano ancora forti e decisi. Napoli, Bosnia e Serbia approfittarono della situazione per sciogliere l'alleanza con l'Impero, cercando di liberarsi dal loro vincolo di vassallaggio. Solamente la Georgia di Hercole V Paleologo rimase fedele al suo signore. Nonostante i ribelli continuassero a colpire senza sosta, Giovanni decise di usare il pugno di ferro contro i dissidenti e dichierò guerra a Napoli, che ottenne la protezione dell'Olanda. Immediatamente un fiero blocco navale bizantino fossilizzò la flotta partenopea, mentre 7000 romani sbarcarono a Messina e si scontrarono con la resistenza locale. Tuttavia la situazione non era rosea come sembrava, infatti svariati stati approfittarono della debolezza di Bisanzio per colpire. Abbiamo quindi la Coalizione britannica, composta da Barbante, Inghilterra e Austria. Poi abbiamo la coalizione dei mari, composta da Normanni,Portogallo, Aragona; infine abbiamo la coalizione barbara, di cui fanno parte Algeria, Mali, Shongay, Hasa, Oman, Yemen, Timuridi. Insomma un gran casino. L'esercito romano in gallia, forte di 50mila uomini, puntò tutto contro l'aragona e lasciò che i normanni devastassero le città del nord, che comunque opposero una fiera resistenza. Calais e il Wessex furono occupati dall'Olanda. In algeria l'esercito romano sbaragliò facilmente il nemico, contando sull'appoggio della Spagna, che era intervenuta contro gli algerini sperando di recuperare i suoi antichi territori. I Mali non riuscì a prendere Gabu ne a forzare le difese bizantine. In oriente 7000 romani tennero testa alle orde omanite, senza avanzare e difendendo strenuamente le posizioni. La flotta romana, dopo aver chiuso i conti con Napoli, pose un blocco a Barcellona, mentre le truppe di terra avanzavano rapidamente, schiacciando gli eserciti nemici e giungendo fino in Navarra. la situazione a nord era però critica, quindi venne siglata la pace con la cessione di un paio di regioni. Quando i romani arrivarono allo scontro decisivo con i normmani essi stavano già assediando Poities, ma fortunatamente vennero respinti fino alla loro capitale, che venne occupata. Il popolo normanno dovette cedere 2 regioni e pagare 700 ducati in cambio della pace. Con il barbante si raggiunse una pace bianca, nonostante i bizantini avessero interamente occupato le colonie inglesi in america meridionale ed avessero messo la bandiera con l'aquila bicipite su Vienna. Le perdite per gli austriaci furono immenste, 70mila uomini furono annientati in una serie di battaglie sanguinosissime, che videro lo Strategos Gregorios Diasorenos come il nuovo eroe di Roma; purtroppo però i nemici erano penetrati in profondità nel territorio imperiale e stavano minacciando la città di Mantova. La pace con l'Olanda fu raggiunta in cambio della rinuncia alle garanzie sulla Danimarca. Algeri dovette invece cedere la regione di Biskra, che tuttavia non faceva parte dell'antico impero romano e quindi fu venduta al re di Spagna per 150 ducati.

    Ribelli, ribelli e la crisi borgognona, la Spagna agonizza
    Gli anni che seguirino furono dedicati solamente ad abbassare la WE e a sedare i ribelli. Vennero assunti 3 Alti Giudici alla corte di Roma (probabilità di rivolta -5) mentre venne incentivata la musica barocca e la commedia dell'arte (altri -5), nonostante questo le rivolte furono una costate sempre minacciosa. Giovanni XI riuscì a trovare un erede della persona di Giovanni, principe d Efeso (di 1 anno), appartenente ad un ramo minore della casa dei Paleologi. Passarono alcuni anni e l'Imperatore Giovanni vide un paio di eventi che gli fecere letteralmente sgranare gli occhi. La Russia aveva dichiarato guerra a Cracovia, membro del SRI, percui aveva ricevuto a sua volta la dichiarazione da parte dell'Imperatore di Borgogna. Un immenso fiume di truppe russe passò attraverso l'Austria e schiacciò gli eserciti dei borgognoni, giungendo perfino ad assediare la stessa capitale imperiale. Ne seguì una pace bianca, ma la Borgogna fu fatta letteralmente a pezzi. Orde di ribelli di ogni tipo si misero a percorrere tutto l'Impero, saccheggiando e devastando. Ma questa non fu l'unica buona notizia, perfino la Spagna dovette subire una pesante rivolta. Tutto cominciò in Galizia, ma la corte di Toledo (ubriaca probabilmente) aveva spostato ogni suo soldato in africa, quindi quella che inizialmente fu una rivolta di piccole proporzioni si espanse a macchia d'olio e raggiunse perfino Lisbona. L'impero romano necessitava ancora di qualche anno di calma (WE 7) ma l'Imperatore decise di approfittare di questo momento favorevole come non mai, rendendo sicuri i confini del proprio dominio per il futuro sovrano. Bisanzio era stata avvertita da Castiglia, Genova, Milano, Persia, Mali e Bretagna...la Borgogna era alleata con l'Assia. Una volta che la dichiarazione di guerra fu inviata solamente Genova, Mali e Bretagna risposero alla chiamata dell Borgogna, proprio come Giovanni aveva previsto. La campagna militare fu divisa in due fronti: quello dello dell Rezia e quello francese. Il fronte retico era composto da 35mila uomini e doveva avanzare per le terre di confine borgognone, fino a Lutetia. Il fronte francese, quello più delicato, fu affidato allo Strategos Diasorenos, alla testa di 42mila uomini. Il suo compito era quello di partire dal Berry, quindi risalire fino a Lutetia e poi scendere attraverso Champagne fino alla capitale borgognona. 8000 uomini di riserva erano pronti a Poities in caso la situazione fosse degenerata. Naturalmente quando la guerra cominciò nessun borgognone si fece vivo, mentre Genova, Bretagna e Mali lanciarono un attacco, peraltro assai inutile (2000 uomini a testa, tranne il mali 4000). La flotta romana nel frattempo stava ponendo un blocco alle fiandre ed aveva sbarcato 8000 romani a Calais, con il compito di conquistare la Vandea

    Il Gigante borgognone cade
    Dianorenos arrivò a Lutetia senza incontrare alcuna resistenza, dopodichè scese a Champagne, dove si scontrò con l'esercito imperiale comandato dall'Imperatore Filippo X di Borgogna in persona. 37mila bizantini contro 30mila burgundi, fu la battaglia più sanguinosa e cruenta di tutta la guerra e si risolse in una nette vittoria per i romani. Quel che restava degli imperiali riparò in Barres, dove furono sconfitti dalle truppe provenienti dalla campgna retica. Poco dopo cadde la stessa capitale burgunda e la franca contea. Nel frattempo il Mali aveva pagato 75 ducati, la Bretagna era stata annessa e Genova pure. L'Auvegne si era reso indipendente dai burgundi ed aveva attaccato Perigod, città romana, con ben 1000 uomini. Inutile dire che le truppe romane punirono selvaggiamente quei traditori. Giunse poi una dichiarazione di guerra dalla Francia, dall'Olanda e dalla Nuova Coalizione delle isole britanniche (Barbante, Inghilterra, Francia rivoluzionaria). L'esercito romano assediò e conquistò Tolosa, quindi fece una rapida pace. Un attacco sconsiderato da parte dei normanni si risolse in un completo disastro, per avere la pace pagarono 800 ducati. Il barbante occupoò il Wessex, mentre nelle colonie americane avvenivano i primi scontri. La francia rivoluzionaria, con sede in Quebec, inviò una flotta di ben due caravelle a fare un blocco a Poities, che fu immediatamente sbloccato dalla flotta romana (59 navi). L'imperatore riuscì a stipulare una pace bianca con l'Olanda e poi si rivolse ali borgognoi. Essi accettarono una pace devastante, che li privò di metà del loro territorio, mentre almeno 2/3 di quello che gli rimaneva era nelle mani dei ribelli. L'impero
    ricevette un warning dall'Hainaut ( che paura), uno dalla Lorena (ancora più paura) ed uno dall'Austria (ok, questo fa paura davvero). Non pago del suo avvertimento, un mese dopo il duca di Lorena attaccò i nuovi possedimenti dei romani in Gallia, con ben 2000 cavalieri. Inutile dire che il conte fu impiccato e le sue terre annesse. Ora resta da vedere come si svolgerà la guerra contro il Barbante e come si comporterà la Spagna
     

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  19. TFT

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    1646-1656 Dieci anni di fatiche

    Non sto qui a dividere in paragrafi visto che non è successo molto. Anzitutto passo qualche anno a sedare i ribelli e cercare di abbassare la fottutissima WE e concludere una pace bianca con Barbante, Inghilterra e compagnia, quando la situazione comincia a diventare un po' più tranquilla ecco arrivare lo spauracchio russo. L'esercito russo come al solito non è molto originale: attacca e conquista kaffa, quindi si dirige in Georgia per poi puntare su Trebisonda e Erserum. Le truppe in locazione dei romani sono sui 30mila uomini, più 12mila del duca di Georgia (sempre fedele), un numero decisamente ridotto rispetto alle forze del nemico. Tuttavia si riesce rapidamente a bilanciare la situazione con un rapido lavoro di spionaggio, che abbassa la stabilità delle terre russe, costringendo il nemico a ritirare parte delle truppe per sedare i ribelli. Il fronte si ferma nella terra di Alania, dove avvengono cruenti scontri per circa un anno. Dopodichè i russi chiedono una pace bianca, ma ovviamente i nemici di Roma non si lasciano certo sfuggire l'opportunità di colpire l'Impero alle spalle, mentre è concentrato ad est. Arriva la dichiarazione di guerra da parte di Normandia, Aragona (tra l'altro l'aragona attacca l'Impero per due volte, infischiandosene della tregua), Delfinato, Assia, Treviri, Colonia, Bourbones, Neves, Cleves, Fiandre, Barbante, Inghilterra, Palatinato, Oldanda, Lussemburgo, Baden Algeria, Oman, Yemen, Shongay, Mali (spero di averli elencati tutti). L'attacco degli aragonesi coincide con la dissoluzione di un'armata bizantina di 12mila uomini, che inflisse ben mille perdite ad un'armata aragonese di 7000 uomini (w i bug). Gli aragonesi penetrarono a fondo nelle terre dei romani e giunsero per due volte ad assediare Poities. Tuttavia una volta furono allontanati con un incentivo di 200 ducati e la rinuncia al core romano sulla Walacchia; la seconda volta furono allontanati con la promessa di rinunciare alle garanzie imposte su Milano. Inultie dire che gli altri eserciti erano veramente miserrimi e poco potevano contro le armate romane, tuttavia queste continue guerre non fecero altro che far impennare lo scontento (WE 19) e far finire Bisanzio in un turbine di rivolte e sollevazioni. Molti staterelli furono annessi (Lussemburgo), altri cedettero terreno (Normandia, Baden) mentre quelli che erano fuori dai confini del vecchio Impero (Assia) pagarono solamente un'indennità pecuniaria (totale guadagnato 2500). Algeri cedette l'importante città di Ceuta, portando i confini romani al massimo della loro espansione storica ad occidente. Passarono altri rapidi anni e più che sedare rivolte non si fece. Nel 1656 L'Imperatore Giovanni XI morì e salì al trono il giovane Giovanni XII, che immediatamente pose come suo erede il fratello minore, Costantino (di ben 2 anni!). Ovviamente in concomitanza con questo avvenimento la Russia lanciò una nuova dichiarazione di guerra ed invase Kaffa e la Georgia. Le truppe bizantini si asserragliarono a Trebisonda, mentre un contingente di 8000 romani fu annientato in Crimea da un'imboscata nemica. Le spie dei romani vennero inviate e la stabilità dello Zar ne risentì parecchio...resta da vedere come si evolverà il tutto

    Una piccola nota di Politica estera
    La Spagna si è ripresa
    L'Austria ha piallato Borgogna e Ungheria in una guerra, conquistando buona parte dei loro territori, ha però dovuto rendere indipendente la Svizzera
    Milano si è trasformata in Savoia

    Lo Shongai ha fomentato una rivolta a Malta, armando i ribelli con pellicce e clave

    é scoppiata una rivolta spontanea di savoiardi a Venezia
     

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  20. TFT

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    Sono andato avanti qualche anno, che dire una palla assurda. Ribelli, ribelli, We a 21, Ribelli, Russi in Georgia e ancora ribelli. Con la Russia faccio pace bianca, mi attacca il Portogallo e gli occupo subito la capitale (Sao Tome), quindi sbarco 7000 uomini ad Algave. Faccio una rapida pace con la cessione di Algave. Altri ribelli.
     

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